Tutto sulle elezioni europee, in dieci risposte

Abbiamo messo in fila le informazioni essenziali da conoscere per votare i nuovi rappresentanti italiani al Parlamento europeo
EPA/RONALD WITTEK
EPA/RONALD WITTEK
Ci siamo quasi: sabato e domenica si vota per le elezioni europee. Per aiutarti a chiarire gli ultimi dubbi, abbiamo risposto brevemente a dieci tra le domande più importanti sul voto. 

Se vuoi approfondire di più le regole e i temi del dibattito di questa tornata elettorale, qui ti spieghiamo come scaricare gratuitamente la Guida di Pagella Politica alle elezioni europee, qui puoi ascoltare il nostro podcast Brussèl

1. Quando si vota?

Per votare devi andare al seggio indicato sulla tua tessera elettorale. I seggi resteranno aperti due giorni: sabato 8 giugno, dalle ore 15 alle ore 23, e domenica 9 giugno, dalle ore 7 alle ore 23. Ricordati di portare con te un documento d’identità valido e la tessera elettorale. E prima di andare a votare, controlla che ci sia ancora spazio sulla tessera per un timbro: se è piena, devi farla rinnovare nell’Ufficio elettorale del tuo comune di residenza. Questo ufficio resterà aperto sabato e domenica, dalle ore 9 alle ore 18.

Se sei uno studente fuorisede, puoi votare senza tornare nel tuo comune di residenza se ne hai fatto richiesta entro il 5 maggio (solo il 4 per cento degli studenti fuorisede lo ha fatto). Se sei residente all’estero, ma esclusivamente in uno Stato membro dell’Unione europea, puoi votare presso i seggi elettorali allestiti dalle sedi diplomatico-consolari italiane del Paese in cui risiedi. Per tutti gli altri casi, per esempio se sei un lavoratore fuorisede o vivi in un altro continente, puoi votare solo tornando al tuo comune di residenza in Italia.

2. Per che cosa si vota?

Si vota per eleggere i 76 nuovi parlamentari italiani che andranno a rappresentare il nostro Paese al Parlamento europeo per i prossimi cinque anni. Se non sai bene che cosa fa e perché è importante il Parlamento europeo, qui trovi una guida per principianti

In estrema sintesi, il Parlamento europeo è l’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini dei 27 Stati membri dell’Ue; elegge il presidente o la presidente della Commissione europea, che è il “governo” dell’Ue; ed esamina e modifica le leggi proposte dalla Commissione europea, insieme al Consiglio dell’Unione europea (da non confondere con il Consiglio europeo: hanno nomi simili ma poteri diversi).

3. Come si vota?

Al seggio riceverai un’unica scheda per le elezioni europee. Attenzione però: se vivi in uno degli oltre 3.700 comuni dove si tengono le elezioni comunali, riceverai anche un’altra scheda per votare il sindaco e i consiglieri comunali. E se vivi in Piemonte, riceverai pure la scheda per eleggere il presidente della regione e i consiglieri regionali. 

Sulla scheda elettorale per le elezioni europee troverai i simboli delle liste dei partiti, con accanto tre righe. Per esprimere il tuo voto, ti basterà barrare il simbolo di una lista. Se vuoi, puoi aggiungere da una a tre preferenze per altrettanti candidati al Parlamento europeo che fanno parte di quella lista. Attenzione: non puoi fare il “voto disgiunto”, ossia non puoi barrare il simbolo di una lista e dare la tua preferenza a un candidato di un’altra lista.
Il fac-simile della scheda elettorale nella circoscrizione Italia Centrale
Il fac-simile della scheda elettorale nella circoscrizione Italia Centrale
Per esprimere la tua preferenza, devi scrivere il nome e il cognome del candidato che vuoi mandare al Parlamento europeo o anche solo il suo cognome (in alcuni casi basta scrivere il nome, ma se ci sono casi di omonimia rischi che il tuo voto sia annullato). Se vuoi scrivere due preferenze, devi per forza indicare un uomo e una donna. Se vuoi scrivere tre preferenze, puoi votare due donne e un uomo, oppure due uomini e una donna. 

4. Quali sono i candidati al Parlamento europeo?

Per le elezioni europee il territorio italiano è diviso in cinque circoscrizioni: la circoscrizione Nord-Occidentale comprende la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e la Lombardia; la circoscrizione dell’Italia Nord-Orientale comprende il Trentino-Alto Adige, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna; la circoscrizione dell’Italia Centrale comprende la Toscana, l’Umbria, le Marche e il Lazio; la circoscrizione dell’Italia Meridionale comprende l’Abruzzo, il Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria; e la circoscrizione dell’Italia Insulare comprende la Sicilia e la Sardegna.

Ogni circoscrizione elegge un numero diverso di parlamentari europei: la Nord-Occidentale ne elegge 20, la Nord-Orientale 15, la Centrale 15, la Meridionale 18, l’Insulare otto.

A seconda di dove vivi, potrai votare solo alcuni candidati. Qui abbiamo raccolto tutte le liste dei candidati, divise per circoscrizioni: controlla prima di andare a votare in quale regione si trova il tuo comune di residenza, poi in quale circoscrizione, e quali sono i candidati e le candidate nella tua circoscrizione. Qui trovi i fac-simile delle schede elettorali per le cinque circoscrizioni.

5. Perché sono importanti le preferenze?

Le preferenze sono fondamentali alle elezioni europee. Se un candidato occupa una posizione in lista più alta di un altro candidato, non ha maggiori probabilità di essere eletto. La certezza di essere eletti non è nemmeno data dall’essere capolista, ossia essere il primo candidato di una lista.

Una volta stabiliti i seggi ottenuti da ciascuna lista in ogni circoscrizione, infatti, sono proclamati eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori.

6. I leader candidati andranno al Parlamento Ue?

Tra i candidati di queste elezioni europee ci sono cinque leader dei principali partiti in Parlamento: Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Elly Schlein (Partito Democratico), Antonio Tajani (Forza Italia), Carlo Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva). Tutti questi politici ricoprono attualmente un incarico nel governo o in Parlamento che è incompatibile con quello di parlamentare europeo. Se saranno eletti, dunque, rinunceranno al seggio ottenuto al Parlamento europeo (questo è un vecchio vizio della politica italiana). Finora Renzi è stato l’unico leader di partito a garantire che accetterà il seggio se sarà eletto e rinuncerà al suo ruolo di senatore.

Su un punto si è fatta un po’ di confusione negli ultimi mesi: se un candidato rinuncia al seggio, il suo posto non viene preso da chi lo segue in lista, ma dal candidato o dalla candidata che ha preso più preferenze tra i non eletti.

7. Come sono assegnati i seggi in Parlamento?

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici (che trovate spiegati in questo articolo), una volta conteggiati i voti vengono escluse le liste che a livello nazionale non hanno ottenuto almeno il 4 per cento dei voti (la cosiddetta “soglia di sbarramento”). La legge elettorale delle europee è proporzionale: i 76 seggi italiani al Parlamento europeo sono assegnati ai partiti che hanno superato la soglia di sbarramento in modo proporzionale al numero dei voti che hanno preso. 

L’assegnazione dei seggi si sviluppa in due fasi: nella prima fase si calcola il numero di seggi che spettano a livello nazionale alle liste; nella seconda fase si calcola il numero di seggi ottenuti da ciascuna lista in ognuna delle cinque circoscrizioni.

8. Che cosa dicono i programmi dei partiti?

Tutti i principali partiti hanno presentato un programma elettorale: alcuni sono condensati in pochi paragrafi, altri sono lunghi più di cento pagine. Qui puoi sfogliare tutti i testi dei programmi. 

Abbiamo pubblicato una serie approfondimenti per confrontare i programmi su singoli temi: la guerra in Ucraina, il conflitto israelo-palestinese, l’economia, la difesa, il clima, il debito comune europeo, l’immigrazione, l’intelligenza artificiale e la natalità.

9. Che cosa dicono i sondaggi?

Non possiamo dirtelo: il 25 maggio è infatti scattato il divieto di pubblicare e diffondere sondaggi sulle elezioni. Qui però trovi una nostra analisi sui sondaggi condotti fino a due settimane fa, ma l’andamento dei consensi potrebbe essere cambiato nel mentre. Per elezioni politiche del 25 settembre 2022, in cui si era rinnovato il Parlamento nazionale, i sondaggi si erano rivelati affidabili.

10. Che cosa succede dopo le elezioni?

I seggi chiudono alle ore 23 di domenica e nel giro di poche ore si conosceranno i risultati, se non ci saranno problemi con lo spoglio dei voti. Quindi già lunedì mattina si saprà chi ha vinto e chi ha perso queste elezioni europee.

Nei giorni successivi saranno proclamati i nuovi eletti al Parlamento europeo, che quando si riunirà avrà tra i suoi primi compiti quello di eleggere la presidenza della Commissione europea. Sarà importante capire quali alleanze si formeranno all’interno del Parlamento europeo: qui i parlamentari si riuniscono in gruppi in base alle loro idee in comune. L’attuale presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è stata supportata dal Partito Popolare Europeo, dai Socialisti & Democratici e dal gruppo Renew Europe. Von der Leyen si è ricandidata per un secondo mandato, ma una sua eventuale rielezione dipenderà dalla nuova maggioranza che uscirà dalle urne dei 27 Stati membri.

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