Negli ultimi giorni diversi esponenti del governo Meloni hanno criticato la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea sui Paesi considerati “sicuri” da cui provengono i migranti che sbarcano in Italia e nell’Unione europea. La sentenza, pubblicata lo scorso 1° agosto, era particolarmente attesa in Italia perché riguarda i centri per migranti costruiti dall’Italia in Albania.
«Sorprende la decisione della Corte di giustizia Ue in merito ai Paesi sicuri di provenienza dei migranti illegali. Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche», ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo cui la sentenza della Corte di giustizia «indebolisce le politiche di contrasto all’immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali». Un concetto simile è stato espresso dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. «La sentenza che oggi arriva dalla Corte europea contro l’Italia è scandalosa, vergognosa, imbarazzante. Limita la possibilità di controllare i confini, di contrastare i trafficanti di esseri umani, di limitare gli sbarchi», ha commentato il segretario della Lega, mentre l’altro vicepresidente del Consiglio, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, ha detto che la decisione dei giudici europei non lo convince per nulla e che avrà «effetti molto brevi».
Ma quanto sono fondate le critiche dei leader del centrodestra? Testo della sentenza alla mano, le loro obiezioni presentano una serie di problemi.
«Sorprende la decisione della Corte di giustizia Ue in merito ai Paesi sicuri di provenienza dei migranti illegali. Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche», ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo cui la sentenza della Corte di giustizia «indebolisce le politiche di contrasto all’immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali». Un concetto simile è stato espresso dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. «La sentenza che oggi arriva dalla Corte europea contro l’Italia è scandalosa, vergognosa, imbarazzante. Limita la possibilità di controllare i confini, di contrastare i trafficanti di esseri umani, di limitare gli sbarchi», ha commentato il segretario della Lega, mentre l’altro vicepresidente del Consiglio, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, ha detto che la decisione dei giudici europei non lo convince per nulla e che avrà «effetti molto brevi».
Ma quanto sono fondate le critiche dei leader del centrodestra? Testo della sentenza alla mano, le loro obiezioni presentano una serie di problemi.