Guida alle elezioni regionali in Campania

Dai candidati al come si vota, passando per i risultati del passato, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere sul voto del 23 e 24 novembre
ANSA/CIRO FUSCO
ANSA/CIRO FUSCO
Domenica 23 (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 24 novembre (dalle 7 alle 15) si terranno le elezioni regionali in  Campania per eleggere il nuovo presidente di regione e i nuovi consiglieri regionali. Oltre che in Campania, in quei giorni si terranno le regionali anche in Puglia e Veneto.

La campagna elettorale è stata segnata da un lungo confronto sui candidati presidente sia tra i partiti all’opposizione sia tra quelli che sostengono il governo Meloni. Dal 2015 la regione è guidata da Vincenzo De Luca (Partito Democratico), che non può ricandidarsi a causa del limite dei due mandati consecutivi previsti dalla legge. La definizione del suo successore ha alimentato settimane di tensione politica.

Per orientarsi tra candidati, programmi e regole del voto, abbiamo raccolto tutto ciò che serve sapere per arrivare preparati alle urne.

La sfida tra Fico e Cirielli

Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle hanno scelto l’ex presidente della Camera Roberto Fico, tra i principali esponenti del partito di Giuseppe Conte. La sua candidatura è sostenuta anche dal Partito Democratico, da Alleanza Verdi-Sinistra, da Casa Riformista (una lista collegata a Italia Viva), “Noi di Centro” (il partito del sindaco di Benevento Clemente Mastella), e dalle liste civiche “Roberto Fico Presidente”, “Avanti Campania” e “A Testa Alta”. Della coalizione di centrosinistra non fa invece parte Azione. In più occasioni, il suo leader Carlo Calenda ha criticato Fico e la scarsa esperienza come amministratore locale dell’ex presidente della Camera, che nel 2010 si era già candidato alla presidenza della Regione Campania raccogliendo poco più dell’1 per cento dei voti.

La candidatura di Fico, però, è stata soprattutto al centro di un lungo confronto con lo stesso De Luca. Il presidente uscente, da sempre critico verso il Movimento 5 Stelle, ha accettato il nome di Fico solo dopo un accordo interno al Partito Democratico sulla guida della segreteria del partito in Campania, poi attribuita al figlio Piero De Luca. Nonostante ciò, il presidente uscente ha continuato a manifestare pubblicamente un certo malumore, dicendo di non aver mai visto «una campagna elettorale più triste, più demotivata e demotivante di quella che stiamo vivendo», pur invitando gli elettori a sostenere una delle liste civiche a supporto di Fico.

Al momento della pubblicazione di questo articolo, Fico non ha pubblicato nessun programma elettorale. In alcune interviste, il candidato presidente del centrosinistra ha detto di volersi battere contro nuovi condoni edilizi nella regione e di voler dare più tutele alle persone in difficoltà economica.
Il candidato della coalizione di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle Roberto Fico insieme alla segretaria del PD Elly Schlein – Fonte: ANSA/CESARE ABBATE
Il candidato della coalizione di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle Roberto Fico insieme alla segretaria del PD Elly Schlein – Fonte: ANSA/CESARE ABBATE
La scelta del candidato presidente nel centrodestra è stata altrettanto complessa. Le trattative tra Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati sono andate avanti per mesi e alla fine è stato scelto Edmondo Cirielli, attuale viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Cirielli è uno storico esponente di Fratelli d’Italia ed è appoggiato, oltre che dai partiti della maggioranza, anche dall’Unione di Centro, dalla Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi e dalle liste civiche “Cirielli presidente” e da “Pensionati-Consumatori”. 

La scelta di puntare su Cirielli è stata ufficializzata dai partiti di centrodestra a inizio ottobre, insieme a quelle dei candidati presidenti della coalizione per il Veneto e la Puglia. La scelta di candidare Cirielli è arrivata nell’ambito di una definizione complessiva delle candidature del centrodestra nelle tre regioni al voto, con un compromesso tra Lega e Fratelli d’Italia che ha riguardato anche Veneto e Puglia.

Nel suo programma elettorale, Cirielli ha promesso di dimezzare i tempi delle liste d’attesa nella sanità campana, la creazione di un “reddito di promozione”, ossia un sussidio destinato a disoccupati, ex percettori del reddito di cittadinanza e giovani che non studiano e non lavorano, e l’estensione del “modello Caivano” in altre zone della regione dove ci sono problemi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico.
Il candidato della coalizione di centrodestra Edmondo Cirielli – Fonte: Fabio Sasso/ZUMA Press Wire
Il candidato della coalizione di centrodestra Edmondo Cirielli – Fonte: Fabio Sasso/ZUMA Press Wire

Gli altri quattro candidati

Oltre a Cirielli e Fico, ci sono altri quattro candidati presidente alle elezioni in Campania: il sindaco di Terni Stefano Bandecchi con “Dimensione Bandecchi”; Nicola Campanile con “Per le Persone e la Comunità”; Giuliano Granato con “Campania Popolare”, una lista con candidati di Potere al Popolo e del Partito Comunista Italiano; e Carlo Arnese per “Forza del Popolo”. 

Nel suo programma elettorale, Campanile chiede più servizi alle famiglie, l’istituzione di un’agenzia regionale per il controllo dei flussi turistici e la sperimentazione di un reddito di base a livello regionale. Il programma di Granato punta sui temi sociali e sul lavoro, proponendo tra le altre cose un piano straordinario di concorsi pubblici ed aumentare le risorse per la sanità pubblica evitando le privatizzazioni. 

Bandecchi non ha presentato al momento nessun programma elettorale, mentre la situazione di Arnese è particolare. Medico su posizioni no-vax, il 5 novembre Arnese ha annunciato il suo ritiro simbolico dalle elezioni, a causa di dissidi con i vertici di “Forza del Popolo”. Il suo nome comparirà comunque sulla scheda elettorale, ma il candidato di “Forza del Popolo” ha invitato gli elettori a non votarlo.

Com’è andata in passato

Per comprendere il contesto attuale è utile ripercorrere i risultati delle precedenti elezioni. Dal 1995, anno di introduzione dell’elezione diretta del presidente di regione, il centrosinistra ha vinto quattro volte le elezioni regionali in Campania, mentre il centrodestra due.

Nel 1995 ha vinto Antonio Rastrelli (centrodestra), succeduto nel 2000 da Antonio Bassolino (centrosinistra), confermato presidente nel 2005. Cinque anni dopo, le elezioni in Campania sono state vinte nuovamente dal centrodestra, con Stefano Caldoro, mentre nel 2015 è tornato alla vittoria il centrosinistra, per l’appunto con De Luca, che si è poi riconfermato nel 2020, con quasi il 70 per cento dei voti. 

Le regole del voto

Gli elettori campani voteranno in cinque circoscrizioni, corrispondenti alle quattro province e alla città metropolitana di Napoli, dove risiede oltre la metà degli aventi diritto di voto.

È possibile votare sia per un candidato presidente sia per una lista collegata, oppure solo per una lista, con voto automatico al candidato che la sostiene. Come in Puglia, è previsto anche il “voto disgiunto”, che permette di scegliere un candidato presidente e una lista collegata a un altro candidato.

Gli elettori possono esprimere fino a due preferenze per i consiglieri regionali, a condizione che siano assegnate a candidati di sesso diverso. Lo scrutinio inizierà alle ore 15 di lunedì 24 novembre, subito dopo la chiusura dei seggi.
Il fac-simile della scheda elettorale per le elezioni regionali in Campania – Fonte: Consiglio regionale Campania
Il fac-simile della scheda elettorale per le elezioni regionali in Campania – Fonte: Consiglio regionale Campania
Il presidente eletto è il candidato che ottiene più voti, senza ballottaggio. Il consiglio regionale è composto da 50 consiglieri più il presidente. Una lista o una coalizione deve ottenere almeno il 2,5 per cento dei voti validi per eleggere propri rappresentanti. È previsto un premio di maggioranza fisso: la lista o coalizione collegata al presidente eletto ottiene sempre 30 seggi, pari al 60 per cento dell’assemblea.

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