Negli ultimi mesi ha fatto parecchio discutere la decisione del governo Meloni di trasformare il disegno di legge “Sicurezza” in un decreto-legge per velocizzarne l’approvazione in Parlamento. Questa scelta è stata criticata dai partiti all’opposizione perché il disegno di legge era già stato approvato dalla Camera, ma il suo esame si era poi bloccato in Senato.
La tecnica usata è stata la seguente: il governo ha preso un suo provvedimento, lo ha di fatto ritirato e lo ha ripresentato sotto un’altra forma, sfruttando il fatto che i decreti-legge vanno convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti decadono. Insomma, il governo ha fatto e disfatto un suo stesso provvedimento per superare un ostacolo, riproponendo contenuti quasi del tutto identici.
Esiste un’altra strategia con cui il governo Meloni è riuscito a velocizzare l’esame di altri provvedimenti: in questo caso, il governo – come i suoi predecessori – ha approvato decreti-legge, una volta arrivati in Parlamento li ha lasciati decadere, e ha inserito il suo contenuto in altri decreti-legge, già all’esame del Parlamento. Questa pratica consente di far approvare più provvedimenti contemporaneamente, ed è stata criticata negli anni da numerosi esperti.
La tecnica usata è stata la seguente: il governo ha preso un suo provvedimento, lo ha di fatto ritirato e lo ha ripresentato sotto un’altra forma, sfruttando il fatto che i decreti-legge vanno convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti decadono. Insomma, il governo ha fatto e disfatto un suo stesso provvedimento per superare un ostacolo, riproponendo contenuti quasi del tutto identici.
Esiste un’altra strategia con cui il governo Meloni è riuscito a velocizzare l’esame di altri provvedimenti: in questo caso, il governo – come i suoi predecessori – ha approvato decreti-legge, una volta arrivati in Parlamento li ha lasciati decadere, e ha inserito il suo contenuto in altri decreti-legge, già all’esame del Parlamento. Questa pratica consente di far approvare più provvedimenti contemporaneamente, ed è stata criticata negli anni da numerosi esperti.