Dai decreti “Aiuti” a quelli “Sicurezza”, dal decreto “Dignità” a quello “Bollette”, passando per i decreti “Milleproroghe”, i decreti omnibus, a quelli dai nomi ancora più strani, come i decreti minotauro e ippopotamo. Da anni, con i governi che ricorrono sempre di più allo strumento dei decreti-legge, buona parte dell’attività politica si concentra su provvedimenti dai nomi a volte curiosi, altre volte necessari per sintetizzarne il contenuto agli elettori.
Ma chi decide, per esempio, che il decreto-legge approvato il 7 agosto dal governo Meloni, intitolato “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici”, possa più semplicemente chiamarsi decreto “Asset e investimenti” e meritarsi l’appellativo di decreto omnibus? Qual è l’intento dietro questo sforzo di fantasia? È solo una semplificazione o c’è dietro una precisa strategia comunicativa?
Ma chi decide, per esempio, che il decreto-legge approvato il 7 agosto dal governo Meloni, intitolato “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici”, possa più semplicemente chiamarsi decreto “Asset e investimenti” e meritarsi l’appellativo di decreto omnibus? Qual è l’intento dietro questo sforzo di fantasia? È solo una semplificazione o c’è dietro una precisa strategia comunicativa?