Il 18 giugno è entrato in vigore un nuovo decreto-legge approvato dal governo Meloni, che contiene alcune misure in ambito fiscale. Si tratta del centesimo decreto-legge adottato dall’esecutivo in carica dal 22 ottobre 2022.
Ospite del programma Start su SkyTG24, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) ha commentato così questo traguardo: «Fa un po’ impressione, ma è un numero grande perché il governo dura da 30 mesi». «In realtà se andiamo a contare il numero di decreti del governo Meloni rispetto al governo Draghi o al governo Conte siamo più o meno in linea: sono circa tre decreti al mese», ha aggiunto.
Prima di verificare l’esattezza di questi numeri, vale la pena sottolineare che Ciriani ha di fatto ammesso che il governo non ha rispettato l’impegno preso con i cittadini. A maggio 2023, infatti, lo stesso Ciriani aveva dichiarato – durante un intervento al Festival dell’Economia di Trento – che l’obiettivo del governo era «quello di ridurre il numero dei decreti» presentati in Parlamento. Un impegno che, come mostrano i numeri, non è stato mantenuto. «Chi è senza peccato scagli la prima pietra perché tutti i governi si sono comportati così. È un problema strutturale della politica, non solo in Italia», ha detto ancora il ministro su SkyTG24.
In realtà, se si escludono il secondo governo Conte e il governo Draghi – entrambi in carica durante la pandemia di COVID-19 – l’attuale governo ha fatto ricorso ai decreti-legge con una frequenza nettamente superiore rispetto ai suoi predecessori. E questo nonostante in passato la stessa Giorgia Meloni, quando era all’opposizione, avesse criticato duramente l’abuso di questo strumento da parte degli altri governi.
Ospite del programma Start su SkyTG24, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) ha commentato così questo traguardo: «Fa un po’ impressione, ma è un numero grande perché il governo dura da 30 mesi». «In realtà se andiamo a contare il numero di decreti del governo Meloni rispetto al governo Draghi o al governo Conte siamo più o meno in linea: sono circa tre decreti al mese», ha aggiunto.
Prima di verificare l’esattezza di questi numeri, vale la pena sottolineare che Ciriani ha di fatto ammesso che il governo non ha rispettato l’impegno preso con i cittadini. A maggio 2023, infatti, lo stesso Ciriani aveva dichiarato – durante un intervento al Festival dell’Economia di Trento – che l’obiettivo del governo era «quello di ridurre il numero dei decreti» presentati in Parlamento. Un impegno che, come mostrano i numeri, non è stato mantenuto. «Chi è senza peccato scagli la prima pietra perché tutti i governi si sono comportati così. È un problema strutturale della politica, non solo in Italia», ha detto ancora il ministro su SkyTG24.
In realtà, se si escludono il secondo governo Conte e il governo Draghi – entrambi in carica durante la pandemia di COVID-19 – l’attuale governo ha fatto ricorso ai decreti-legge con una frequenza nettamente superiore rispetto ai suoi predecessori. E questo nonostante in passato la stessa Giorgia Meloni, quando era all’opposizione, avesse criticato duramente l’abuso di questo strumento da parte degli altri governi.