Ci sono leggi che stabiliscono obblighi chiari e tempi precisi da rispettare. Questo, però, non significa che vengano applicate come previsto. La legge n. 194 del 1978, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), ne è un esempio: prevede una relazione annuale al Parlamento, ma da anni quella scadenza viene sistematicamente ignorata. 

Il testo stabilisce che «entro il mese di febbraio» di ogni anno il Ministero della Salute presenti al Parlamento una relazione «sull’attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione». Da quando sono disponibili le relazioni – cioè dal 1999 al 2024 – la scadenza non è mai stata rispettata. E quest’anno la relazione non è ancora stata pubblicata. 

«L’anno scorso per ottenere i dati abbiamo fatto una serie di interrogazioni parlamentari e interpellanze insieme alla deputata del Movimento 5 Stelle Gilda Sportiello. Gli ultimi dati disponibili sono stati prodotti dal Ministero della Salute a dicembre 2024 e afferivano all’anno 2022. Quest’anno quindi mancano i dati del 2023, del 2024 e del 2025», ha spiegato a Pagella Politica Federica di Martino, psicoterapeuta, attivista e fondatrice della pagina Instagram “Ivg, ho abortito e sto benissimo”, che da anni fa divulgazione sul tema dell’aborto.