Il 18 novembre la Corte di Cassazione ha accolto con un’ordinanza le quattro richieste di referendum sulla riforma costituzionale della giustizia – approvata dal Senato il 30 ottobre – che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. Due richieste erano state presentate da deputati e senatori dei partiti della maggioranza, e altre due da deputati e senatori dei partiti all’opposizione. In base alla Costituzione, infatti, le riforme costituzionali – se non sono state approvate da almeno i due terzi dei componenti di Camera e Senato – possono essere sottoposte a referendum confermativo, se fanno domanda un quinto dei membri di una delle due camere del Parlamento.
L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha controllato che le firme raccolte fossero valide e ha stabilito che il quesito del referendum costituzionale sarà il seguente:
L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha controllato che le firme raccolte fossero valide e ha stabilito che il quesito del referendum costituzionale sarà il seguente: