In queste settimane i sostenitori e i contrari alla riforma della separazione delle carriere dei magistrati sono tornati a citare alcune frasi – a volte autentiche, altre no – dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel 1992. Chi appoggia la riforma voluta dal governo Meloni vuole dimostrare che i due magistrati erano favorevoli a una distinzione più netta tra le carriere dei giudici e quelle dei pubblici ministeri. Al contrario, chi si oppone sostiene che Falcone e Borsellino non abbiano mai difeso questo principio, e che anzi fossero contrari a una netta separazione.
Questo uso contrapposto delle loro parole non è nuovo. Già nei mesi scorsi, durante il percorso parlamentare della riforma costituzionale, i partiti che sostengono il governo – come Forza Italia e Fratelli d’Italia – avevano pubblicato post sui social con frasi attribuite a Falcone. Di fronte a questa narrazione, vari esponenti dei partiti all’opposizione hanno reagito affermando che i due magistrati non avrebbero mai sostenuto la riforma.
Questo uso contrapposto delle loro parole non è nuovo. Già nei mesi scorsi, durante il percorso parlamentare della riforma costituzionale, i partiti che sostengono il governo – come Forza Italia e Fratelli d’Italia – avevano pubblicato post sui social con frasi attribuite a Falcone. Di fronte a questa narrazione, vari esponenti dei partiti all’opposizione hanno reagito affermando che i due magistrati non avrebbero mai sostenuto la riforma.