Nella mattinata di 3 dicembre l’aula della Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge sul consenso informato, presentato in Parlamento dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il testo è stato approvato con i voti favorevoli dei partiti di centrodestra – ossia Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati – mentre i partiti all’opposizione hanno votato contro. Tra i partiti di centrodestra c’è stato  comunque un astenuto: il deputato di Forza Italia Paolo Emilio Russo, come ha confermato lui stesso a Pagella Politica, senza però voler commentare la sua decisione. 

Il disegno di legge stabilisce che le scuole debbano ottenere il consenso informato preventivo dei genitori, o degli studenti se maggiorenni, prima di svolgere qualsiasi attività che tratti temi legati alla sessualità. Il testo prevede inoltre il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole elementari. Dunque, l’educazione sessuale sarà possibile solo alle medie e alle superiori.

Nei mesi scorsi il disegno di legge di Valditara ha fatto molto discutere ed è stato criticato dai partiti di opposizione. In particolare, era stata contestata l’approvazione da parte della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera di un emendamento della Lega che stabiliva il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale anche nella scuola secondaria di primo grado (cioè le scuole medie). In pratica, con l’emendamento della Lega, l’insegnamento dell’educazione sessuale sarebbe stato possibile solo alle superiori, previo consenso dei genitori o degli studenti se maggiorenni. Alle scuole medie si sarebbero potuti comunque insegnare alcuni argomenti inerenti alla sessualità, come la riproduzione e le malattie sessualmente trasmissibili. 

Dopo settimane di polemiche, il 10 novembre la Lega ha presentato [1] in aula alla Camera un emendamento per cancellare il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole medie, facendo sostanzialmente retromarcia rispetto a quanto approvato in commissione. Emendamenti identici sono stati presentati anche dal Partito Democratico, da Più Europa e Italia Viva. Dietro alla retromarcia della Lega, c’è stata la volontà del partito di Matteo Salvini di preservare gli equilibri nella maggioranza di centrodestra e non approvare un testo troppo connotato politicamente.

Comunque, il nuovo emendamento della Lega è stato approvato in aula solo nella serata del 2 dicembre. L’esame del provvedimento sul consenso informato è stato infatti sospeso giovedì 13 novembre a causa di tensioni tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni. Il giorno prima le opposizioni avevano criticato il disegno di legge, definendolo come un passo indietro sul fronte dell’educazione di ragazze e ragazzi. Per contro, in aula il ministro Valditara aveva contestato l’atteggiamento delle opposizioni, accusandole di aver strumentalizzato il tema della violenza di genere per difendere l’educazione sessuale nelle scuole e contro il suo disegno di legge. A quel punto i deputati delle opposizioni hanno iniziato a fare ostruzionismo, intervenendo uno dopo l’altro per rallentare l’esame del provvedimento. Così la discussione sul testo è stata più volte rinviata e il via libera al disegno di legge è arrivato oggi.

«La Lega e il governo di centrodestra restituiscono dignità alla famiglia e alla libertà di scelta educativa. Lo Stato può promuovere, sensibilizzare ma non sostituirsi ai genitori», ha detto in dichiarazione di voto alla Camera il relatore del disegno di legge Rossano Sasso (Lega). «Valditara riporta indietro le lancette dell’orologio del nostro Paese, con una legge anacronistica e antiscientifica», ha detto invece la capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi. Opinioni simili sono state espresse da tutti gli altri partiti di opposizione. 

Per diventare legge, il provvedimento sul consenso informato dovrà ora ottenere ora il via libera del Senato senza modifiche. 

[1] L’emendamento della Lega è l’1.002