Nella serata di lunedì 10 novembre, la Lega ha presentato in aula alla Camera un emendamento per cancellare il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole medie, fatto inserire a ottobre dalla stessa Lega, con un altro emendamento, nel disegno di legge sul consenso informato, presentato in Parlamento dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
«Abbiamo voluto tornare al testo originario per un discorso di maggioranza, perché sembrava troppo forte la matrice della Lega», ha spiegato a Pagella Politica Rossano Sasso, relatore del disegno di legge, spiegando le ragioni del ripensamento del suo partito.
Il disegno di legge stabilisce che le scuole debbano ottenere il consenso informato preventivo dei genitori, o degli studenti se maggiorenni, prima di svolgere qualsiasi attività che tratti temi legati alla sessualità.
Lo scorso 15 ottobre, la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera aveva approvato un emendamento, firmato da tre deputate della Lega, che stabiliva il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuola secondaria di primo grado (cioè le scuole medie), oltre che nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole elementari, come già prevedeva in origine il disegno di legge proposto da Valditara.
In pratica, con l’emendamento della Lega approvato in commissione, l’insegnamento dell’educazione sessuale sarebbe stato possibile solo alle superiori, previo consenso dei genitori o degli studenti se maggiorenni. Alle scuole medie si sarebbero potuti comunque insegnare alcuni argomenti inerenti alla sessualità, come la riproduzione e le malattie sessualmente trasmissibili.
L’emendamento della Lega aveva suscitato le critiche di alcuni partiti all’opposizione, ma nonostante le polemiche, il disegno di legge è stato approvato in commissione con le modifiche volute dalla Lega e il 10 novembre è iniziata la discussione del testo nell’aula della Camera.
In occasione della discussione generale, ossia dell’avvio dell’esame in aula del provvedimento, la deputata della Lega Giorgia Latini ha presentato [1] un nuovo emendamento che di fatto cancella la modifica introdotta dalla Lega in commissione, chiedendo di riportare il testo di Valditara alla versione originaria. Il nuovo emendamento prevede che l’educazione sessuale sia vietata solo nelle scuole dell’infanzia e alle elementari, come prevedeva all’inizio il testo, e non più anche nelle scuole medie. In aula alla Camera anche il Partito Democratico, Italia Viva e Più Europa hanno presentato emendamenti identici a quello della Lega.
«Abbiamo voluto tornare al testo originario per un discorso di maggioranza, perché sembrava troppo forte la matrice della Lega», ha spiegato a Pagella Politica Rossano Sasso, relatore del disegno di legge, spiegando le ragioni del ripensamento del suo partito.
Il disegno di legge stabilisce che le scuole debbano ottenere il consenso informato preventivo dei genitori, o degli studenti se maggiorenni, prima di svolgere qualsiasi attività che tratti temi legati alla sessualità.
Lo scorso 15 ottobre, la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera aveva approvato un emendamento, firmato da tre deputate della Lega, che stabiliva il divieto di insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuola secondaria di primo grado (cioè le scuole medie), oltre che nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole elementari, come già prevedeva in origine il disegno di legge proposto da Valditara.
In pratica, con l’emendamento della Lega approvato in commissione, l’insegnamento dell’educazione sessuale sarebbe stato possibile solo alle superiori, previo consenso dei genitori o degli studenti se maggiorenni. Alle scuole medie si sarebbero potuti comunque insegnare alcuni argomenti inerenti alla sessualità, come la riproduzione e le malattie sessualmente trasmissibili.
L’emendamento della Lega aveva suscitato le critiche di alcuni partiti all’opposizione, ma nonostante le polemiche, il disegno di legge è stato approvato in commissione con le modifiche volute dalla Lega e il 10 novembre è iniziata la discussione del testo nell’aula della Camera.
In occasione della discussione generale, ossia dell’avvio dell’esame in aula del provvedimento, la deputata della Lega Giorgia Latini ha presentato [1] un nuovo emendamento che di fatto cancella la modifica introdotta dalla Lega in commissione, chiedendo di riportare il testo di Valditara alla versione originaria. Il nuovo emendamento prevede che l’educazione sessuale sia vietata solo nelle scuole dell’infanzia e alle elementari, come prevedeva all’inizio il testo, e non più anche nelle scuole medie. In aula alla Camera anche il Partito Democratico, Italia Viva e Più Europa hanno presentato emendamenti identici a quello della Lega.