Nella tarda mattinata di mercoledì 5 novembre, i senatori dei partiti che sostengono il governo Meloni hanno depositato alla Corte di Cassazione le firme necessarie per chiedere il referendum confermativo sulla riforma costituzionale, approvata definitivamente dal Senato il 30 ottobre, che introduce la separazione delle carriere dei magistrati.
Il giorno precedente, una raccolta di firme per lo stesso referendum era già stata presentata in Cassazione dai deputati dei partiti della maggioranza, mentre nei prossimi giorni anche i parlamentari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra depositeranno le loro sottoscrizioni per avanzare la stessa richiesta.
Una volta ricevute tutte le domande, la Cassazione avrà cinque giorni di tempo per verificare la regolarità dei documenti e delle firme presentate. Le richieste del centrodestra, provenienti da Camera e Senato, presentano piccole differenze di formulazione. Entrambe le richieste – che Pagella Politica ha potuto visionare – chiedono l’organizzazione del referendum per confermare la riforma, intitolata “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”. Ma mentre la richiesta dei deputati si limita a citare il titolo della riforma, quella dei senatori è più lunga e include una descrizione sintetica dei contenuti del provvedimento.
Il giorno precedente, una raccolta di firme per lo stesso referendum era già stata presentata in Cassazione dai deputati dei partiti della maggioranza, mentre nei prossimi giorni anche i parlamentari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra depositeranno le loro sottoscrizioni per avanzare la stessa richiesta.
Una volta ricevute tutte le domande, la Cassazione avrà cinque giorni di tempo per verificare la regolarità dei documenti e delle firme presentate. Le richieste del centrodestra, provenienti da Camera e Senato, presentano piccole differenze di formulazione. Entrambe le richieste – che Pagella Politica ha potuto visionare – chiedono l’organizzazione del referendum per confermare la riforma, intitolata “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”. Ma mentre la richiesta dei deputati si limita a citare il titolo della riforma, quella dei senatori è più lunga e include una descrizione sintetica dei contenuti del provvedimento.