Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha sciolto la riserva il 4 settembre, e ha quindi reso nota la lista dei ministri del suo secondo governo.

Di parecchi di loro ci siamo già occupati negli ultimi mesi e anni, mentre altri sono nuovi arrivati sulla scena politica nazionale oppure sono stati, finora, più avari di dichiarazioni: raccogliamo qui tutti i fact-checking che abbiamo dedicato ai politici che entrano ora nell’esecutivo.

La percentuale di dichiarazioni vere o false non è statisticamente significativa. Ma un’occhiata alle prese di posizione pubbliche aiuta a farsi un’idea del governo che verrà.

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio

Al presidente del Consiglio abbiamo finora dedicato sei analisi: un “vero”, un “c’eri quasi”, due “nì” e due “pinocchio andante”. Nessuna “panzana pazzesca”.

A proposito della crisi più recente: abbiamo anche verificato il discorso che Conte ha tenuto al Senato il 20 agosto 2019, quello con cui ha annunciato la fine del governo M5s-Lega. Poche settimane prima il presidente del Consiglio, durante una diretta Facebook, aveva riportato alcune novità sulla realizzazione della Tav Torino-Lione – il voto su cui si sarebbe aperta la crisi di governo di lì a poco. Qui il fact-checking del suo discorso di allora.

Abbiamo poi analizzato anche il suo discorso al G-20 di Buenos Aires di dicembre 2018, quello al World economic forum di Davos di gennaio 2019, e la sua lettera alla Ue per evitare la procedura d’infrazione di giugno 2019. Infine abbiamo verificato le dichiarazioni di Conte sul saldo primario dell’Italia, da record nella Ue, e sul Forum delle famiglie di Verona.

Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Anche a Fraccaro (M5s) abbiamo dedicato sei analisi: tre “vere”, citiamo ad esempio quella sul fatto che l’Italia è il Paese con il maggior numero di parlamentari eletti dai cittadini, e tre “nì”. Tra queste ultime ricordiamo l’affermazione – imprecisa – di Fraccaro sul record di parlamentari donna o laureati che avrebbe il M5s.

Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri

Luigi Di Maio, capo politico del M5s, che si sposta dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico a quello degli Esteri, è stato oggetto di 107 nostre analisi. Un po’ meno di un terzo di queste si sono guadagnate come verdetto “vero”, un quarto “c’eri quasi”, il 22 per cento “”, il 12 per cento “pinocchio andante” e un dieci per cento “panzana pazzesca”.

Oltre a queste abbiamo poi dedicato a Di Maio diversi nostri blog (ad esempio qui, qui e qui) e due puntate del nostro podcast, in particolare su chi ha diritto al reddito di cittadinanza (solo gli italiani, come voleva Di Maio, o anche gli stranieri?) e sull’esistenza di un “tesoretto” creato dal mancato utilizzo di tutte le risorse stanziate per questa misura.

Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia

Di Bonafede (M5s), che viene confermato ministro della Giustizia, abbiamo analizzato tre dichiarazioni: a due – sulle ferrovie siciliane e sui reati dei colletti bianchi – abbiamo dato “vero” e a una “pinocchio andante”, sulla crescita del M5s negli ultimi anni.

Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e del Turismo

Franceschini (Pd), che torna a fare il ministro dei Beni culturali dopo aver già ricoperto questo ruolo nei governi Renzi e Gentiloni, non è stato oggetto di analisi pubblicate su Pagella Politica.

Abbiamo però citato Franceschini quando ci siamo chiesti se solo in Italia accade che i musei chiudano per agitazioni sindacali. Per la nostra rubrica sull’agenzia di stampa Agi abbiamo verificato due sue dichiarazioni, una corretta sulle domeniche gratis nei musei e una controversa sulla norma “alla francese” per tutelare il cinema italiano.

Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico

Di Patuanelli (M5s) abbiamo analizzato una sola dichiarazione (“pinocchio andante”) su Alitalia, che sarebbe secondo il ministro il secondo marchio – dopo Ferrari – «che più funziona nel mondo».

Sergio Costa, ministro dell’Ambiente

Costa (tecnico vicino al M5s), confermato al Ministero dell’Ambiente, non è tra i politici che abbiamo analizzato sul sito di Pagella Politica, ma per tre volte abbiamo verificato delle sue dichiarazioni nella nostra rubrica per l’agenzia di stampa Agi: una corretta, una imprecisa e una – sull’orso fuggito in Trentino – senza verdetto.

Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro

Del nuovo ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo (M5s), abbiamo analizzato un’unica dichiarazione – sul salario minimo – che ha ottenuto un “nì”.

L’abbiamo però citata altre volte (qui e qui, ad esempio), in particolare quando ci siamo appunto occupati della possibile introduzione di un salario minimo in Italia. La proposta di legge che giace in Parlamento e che prevede appunto l’introduzione di questa misura ha infatti come prima firmataria la senatrice pentastellata.

Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione

Di Fioramonti (M5s), che già ricopriva l’incarico di sottosegretario all’Istruzione, abbiamo analizzato una sola dichiarazione finora: un “pinocchio andante” sui fondi per l’università.

Roberto Speranza, ministro della Salute

Speranza, fuoriuscito dal Pd ed eletto nel 2018 con Leu, ha rilasciato due dichiarazioni che abbiamo analizzato, una su Pagella Politica (“c’eri quasi”) e una per Agi (“imprecisa”). La prima riguardava la normativa europea sullo smaltimento dei rifiuti, la seconda su un tema che sarà di sua competenza nel prossimo futuro: l’età (avanzata) di medici e infermieri in Italia, record nella Ue.

Francesco Boccia, ministro agli Affari regionali

Non abbiamo analisi pubblicate su Pagella Politica di dichiarazioni di Francesco Boccia (Pd), ma avevamo analizzato una sua dichiarazione, corretta, per Agi nel 2017.

Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud

Di Provenzano (Pd) abbiamo analizzato un’unica dichiarazione (“nì”) sul numero dei morti sul lavoro in Italia.

Gli altri?

Non abbiamo ancora analisi su vari ministri, anche in posizioni chiave, come ad esempio il nuovo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Pd), quello dell’Interno Luciana Lamorgese (tecnico), della Difesa Lorenzo Guerini (Pd), delle Infrastrutture Paola De Micheli (Pd), della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone (M5s) e dei Rapporti col Parlamento Federico D’Incà (M5s).

Ma contiamo di occuparci di loro nel prossimo futuro…