Il 4 febbraio 2019, il leader del M5s Luigi Di Maio ha presentato ufficialmente la card con cui si usufruirà del reddito di cittadinanza [1], probabilmente la misura più celebre del governo Conte tra quante promosse dal Movimento 5 stelle, che ne aveva fatto una delle promesse principali della scorsa campagna elettorale.
Il vicepremier, nonché ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha espresso la propria soddisfazione per quanto realizzato dall’esecutivo che rappresenta. Ha poi presentato il sito web della misura (www.redditodicittadinanza.gov.it).
Ma soprattutto, Di Maio ha parlato di quanti saranno i futuri beneficiari. Dal 2015, quando il M5s ha proposto il reddito di cittadinanza e presentato la prima legge in merito, a oggi, le stime sono variate molto: partite da nove milioni di beneficiari, sono diminuite fino a circa la metà. Infatti, secondo quanto dichiarato dal leader del M5s il 4 febbraio 2019 – presentando la card – «lo Stato italiano erogherà a cinque milioni di persone coinvolte, un milione e settecentomila famiglie, sia il reddito di cittadinanza che la pensione di cittadinanza» (reddito e pensione di cittadinanza sono due misure strutturate allo stesso modo: il diverso nome è collegato alla situazione lavorativa del beneficiario, pensionato o meno).
Non solo. Anche l’Istituto nazionale di statistica (Istat) e l’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) si sono espressi di recente sul numero dei potenziali beneficiari: i loro numeri sono però sensibilmente inferiori a quelli annunciati da Di Maio.
Come mai le stime sono diverse? E chi ha ragione?
Abbiamo cercato di fare chiarezza.
Il vicepremier, nonché ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha espresso la propria soddisfazione per quanto realizzato dall’esecutivo che rappresenta. Ha poi presentato il sito web della misura (www.redditodicittadinanza.gov.it).
Ma soprattutto, Di Maio ha parlato di quanti saranno i futuri beneficiari. Dal 2015, quando il M5s ha proposto il reddito di cittadinanza e presentato la prima legge in merito, a oggi, le stime sono variate molto: partite da nove milioni di beneficiari, sono diminuite fino a circa la metà. Infatti, secondo quanto dichiarato dal leader del M5s il 4 febbraio 2019 – presentando la card – «lo Stato italiano erogherà a cinque milioni di persone coinvolte, un milione e settecentomila famiglie, sia il reddito di cittadinanza che la pensione di cittadinanza» (reddito e pensione di cittadinanza sono due misure strutturate allo stesso modo: il diverso nome è collegato alla situazione lavorativa del beneficiario, pensionato o meno).
Non solo. Anche l’Istituto nazionale di statistica (Istat) e l’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) si sono espressi di recente sul numero dei potenziali beneficiari: i loro numeri sono però sensibilmente inferiori a quelli annunciati da Di Maio.
Come mai le stime sono diverse? E chi ha ragione?
Abbiamo cercato di fare chiarezza.