Correzioni, rettifiche, aggiornamenti

Politica delle correzioni:

Invitiamo i lettori che intendono segnalare errori, imprecisioni o inesattezze in un nostro fact-checking a segnalarlo nei commenti sotto al pezzo, tramite un messaggio diretto sulla nostra pagina Facebook o con una mail all’indirizzo [email protected].

Le proposte di correzione devono essere circostanziate e fornite dell’indicazione a fonti liberamente accessibili. Non saranno prese in considerazione le proposte limitate alla modifica del verdetto, senza l’aggiunta di elementi nuovi di cui tener conto per l’analisi. Allo stesso modo, invitiamo i lettori a considerare l’analisi completa ed esatta alla data della sua pubblicazione, senza tener conto cioè di eventuali dati o elementi non disponibili pubblicamente al momento della messa online.

Ci impegniamo a valutare tutte le segnalazioni nel più breve tempo possibile (solitamente 24-48 ore). Nel processo di revisione saranno coinvolti l’autore dell’analisi e chi ha effettuato la seconda verifica (peer-review).

Se riterremo necessaria una correzione sostanziale, cioè non limitata a refusi, sviste o errori di minima entità, il testo verrà modificato e l’aggiornamento (con la data) verrà indicato con chiarezza in testa al pezzo. La stessa politica viene applicata anche nei casi in cui la correzione non proviene dalla segnalazione di un lettore ma da un membro dello staff di Pagella Politica, inclusi gli stessi autori delle analisi.

Verrà dato conto della correzione sugli account social di Pagella Politica (Facebook, Twitter).

Se ritieni che uno o più articoli pubblicati da Pagella Politica violino gli standard previsti dallo European Code of Standards for Independent Fact-Checking Organisations, e hai contattato la redazione di Pagella Politica ma non hai ottenuto risposta o la risposta non ha comunque fatto cessare la violazione degli standard, puoi inviare la tua segnalazione allo European Fact-Checking Standard Network (EFCSN), il cui Governance Body esaminerà la questione. Attenzione: la mancata o insufficiente risposta da parte di Pagella Politica è precondizione necessaria perché l’EFCSN esamini la segnalazione.

A partire dal 19 febbraio 2015, per ragioni di trasparenza e di correttezza nei confronti dei lettori, raccogliamo in questo post – chiaramente visibile in homepage – tutte le volte in cui è stato necessario correggere, rettificare o aggiornare una nostra analisi.

Correzioni, rettifiche, aggiornamenti:

Sui record di Berlusconi al G7 (27 dicembre 2022) – In una precedente versione di questo fact-checking abbiamo confuso il presidente degli Stati Uniti George H. W. Bush con il figlio George W. Bush.

Sul numero di domande dei giornalisti a cui risponde Meloni (30 novembre 2022) – Abbiamo aggiunto all’articolo alcuni chiarimenti del giornalista de La Stampa Ilario Lombardo, presente alla conferenza stampa di Giorgia Meloni per la presentazione del disegno di legge di Bilancio.

Sul perché i vaccini contro la Covid-19 servono anche agli under 40 (21 luglio 2021) – In seguito a una segnalazione, abbiamo modificato il nostro articolo per eliminare un’imprecisione nella lettura dei dati rilasciati dall’Istituto superiore di sanità.

Sul libro di Giorgia Meloni “Io sono Giorgia”, parte II del nostro fact-checking (14 maggio 2021) Abbiamo aggiornato il nostro articolo per correggere due imprecisioni formali. Roberto Speranza era indicato come segretario di Liberi e uguali, mentre è segretario di Articolo 1 – Mdp. Inoltre era scritto che avremmo confrontato segretari e presidenti di partito, abbiamo modificato in segretari e “leader” di partito per rendere corretta l’inclusione nell’analisi di Matteo Renzi.

Sulle tasse pagate da Amazon in Europa (7 maggio 2021) – Abbiamo aggiornato il nostro articolo alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue del 12 maggio, che ha dato ragione al Lussemburgo e torto alla Commissione europea circa un possibile aiuto di Stato illegittimo, dato dal Granducato ad Amazon tramite un trattamento fiscale di vantaggio.

Sul fact-checking di una dichiarazione di Licia Ronzulli (Fi) sui leghisti chiamati in causa da Fedez per alcune uscite omofobe (10 maggio 2021) – Abbiamo aggiunto al nostro fact-checking alcune precisazioni ricevute da Elisa Serafini circa la vicenda giudiziaria che l’ha vista contrapporsi a Giuliana Livigni, una delle candidate della Lega citate da Fedez per una sua uscita contro i gay.

Sul fact-checking di alcune dichiarazioni di Mario Draghi sull’economia del Sud (24 marzo 2021) – Abbiamo aggiunto al nostro fact-checking la spiegazione, ricevuta dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, sull’origine di una frase del presidente del Consiglio che avevamo ritenuto errata in base ai dati forniti dal servizio studi della Camera.

Sul confronto di Borghi tra North e South Dakota sull’epidemia di Covid-19 (23 marzo 2021) – Abbiamo integrato il nostro fact-checking con una replica inviataci dall’onorevole Claudio Borghi (Lega) e pubblicato di seguito una nostra risposta.

Sulle manifestazioni sulla Covid-19 (4 febbraio 2021) – Una prima versione di questo articolo sosteneva che il fermo immagine che ritrae un uomo di spalle con la maglietta “Covid 1984” arrivasse dalla “Marcia della Liberazione” organizzata il 10 ottobre a Piazza San Giovanni. La maglietta è invece stata sfoggiata il 5 settembre 2020, nel corso della manifestazione no-vax andata in scena al Circo Massimo, a Roma.

Sulle tasse di successione in Italia e nel mondo (16 dicembre 2020) – La prima versione di un fact-checking su una dichiarazione di Emanuele Felice (Pd) conteneva un errore nei dati per la Germania. Non teneva conto infatti della franchigia da 400 mila euro per le ricchezze ereditate dai figli. Abbiamo corretto nel testo e nel grafico.

Sulle mascherine e la Covid-19 (5 novembre 2020) – In un nostro fact-checking del 27 febbraio 2020, su una dichiarazione dell’ex ministro Danilo Toninelli (M5s), abbiamo aggiunto un disclaimer per spiegare ai lettori che le informazioni scientifiche contenute in quell’articolo oggi non sono più aggiornate.

Sul potere di veto dei singoli Stati nel bloccare le erogazioni del nuovo Recovery Fund (23 luglio 2020) – Nella precedente versione dell’articolo veniva detto che il Consiglio europeo, a cui il singolo Stato – azionando il cosiddetto “freno di emergenza” – può chiedere di esprimersi sull’eventuale mancato rispetto degli impegni presi da uno Stato beneficiario delle erogazioni del Recovery Fund, si sarebbe espresso a maggioranza qualificata, nello stesso modo in cui il Consiglio si esprime sull’approvazione degli impegni presentati dallo Stato che richiede l’aiuto del Recovery Fund. In realtà il Consiglio europeo si esprime, salvo che venga esplicitamente previsto il contrario, per “consenso”, cioè cercando di raggiungere una decisione che accontenti tutti. Se questo non fosse possibile, comunque, lo stallo non potrebbe durare per più di 3 mesi e alla fine prevarrebbe la posizione della Commissione europea.

Sui soldi a fondo perduto dati dal governo britannico a negozi e imprese (22 luglio 2020) – Una precedente versione del fact-checking su una dichiarazione di Matteo Salvini diceva che i sussidi del governo britannico andavano solo ad attività residenti in Inghilterra. In realtà, misure simili sono valide anche per la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord.

Sui rimpatri fatti da Matteo Salvini e Luciana Lamorgese (21 luglio 2020) – Dopo il fact-checking di Pagella Politica, il viceministro dell’Interno Matteo Mauri (Pd) ha corretto un suo articolo in cui diceva che Salvini aveva fatto «il 600 per cento in meno» di rimpatri rispetto a Lamorgese, sostituendo l’errato riferimento ai «rimpatri» con quello corretto ai «ricollocamenti».

Sui tamponi fatti dall’Italia e dagli altri Paesi (19 maggio 2020) – Il fact-checking sulla dichiarazione del ministro per gli Affari regionali e per le Autonomie Francesco Boccia è stato aggiornato utilizzando una nuova fonte per i dati sul numero dei tamponi, dopo che è emersa la poca affidabilità della fonte utilizzata in precedenza. La sostanza dell’analisi non è comunque cambiata e nemmeno il verdetto.

Sui “pieni poteri” (non) dati dal Parlamento svedese al governo (12 maggio 2020) – Il fact-checking sulla dichiarazione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è stato aggiornato con i link corretti al testo di legge svedese relativo al controllo delle malattie. Qui Pagella Politica ha replicato più nel dettaglio alle accuse di Fratelli d’Italia, che aveva criticato il nostro fact-checking.

Sulla nuova zona economica esclusiva dichiarata dall’Algeria (12 febbraio 2020) – I due fact-checking sulle parole di Claudio Borghi (Lega) a proposito della zona economica esclusiva dell’Algeria, uno pubblicato il 4 febbraio e l’altro pubblicato il giorno seguente, sono stati aggiornati il 12 febbraio con le repliche che ci ha inviato l’onorevole Borghi.

Sulla nuova zona economica esclusiva dichiarata dall’Algeria (4 febbraio 2020) – Il fact-checking della dichiarazione di Claudio Borghi (Lega) a proposito dell’Algeria e della sua “zona economica esclusiva”, questione che interessa da vicino l’Italia, è stato aggiornato poco dopo la pubblicazione per includere alcune informazioni fornite tramite il suo profilo Facebook dal sottosegretario per gli Affari esteri Manlio Di Stefano (M5s). Il verdetto è rimasto invariato.

Sul fact-checking della trasmissione Porta a Porta con ospiti Matteo Salvini e Matteo Renzi (15 ottobre 2019) – Nell’articolo Salvini contro Renzi, il fact-checking: l’“assenteista”, abbiamo scritto che Matteo Salvini è stato presente da ministro dell’Interno ai Consigli europei 1 volta su 7. In realtà, il calcolo esatto è 2 volte su 8.

Sul discorso di Conte alla Camera (9 settembre 2019) – Nell’articolo Il discorso di Conte alla Camera: il fact-checking abbiamo scritto che il governo M5s-Pd è il più giovane della storia repubblicana. Non è così, seppur di poco: il governo con l’età media più bassa nel giorno del suo insediamento è stato il governo Renzi (47,4 anni), mentre il Conte II è secondo (47,7 anni).

Sulle promesse del Contratto di governo (2 settembre 2019) – Nell’articolo Contratto Lega-M5s: mantenuta una promessa su 10, il titolo corretto è una promessa su otto: Lega e Movimento 5 stelle hanno infatti rispettato la parola per 42 impegni su 317 del Contratto di governo.

Sulla nuova legge per l’educazione civica a scuola (28 agosto 2019) – Nell’analisi No, l’educazione civica non è “tornata in classe” spiegavamo che la nuova legge sull’educazione civica rischiava di non diventare operativa dall’anno scolastico 2019/2020. Il 27 agosto 2019, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha firmato un decreto per evitare questo ritardo.

Sulla percentuale di Pil italiano investita in ricerca e sviluppo (6 novembre 2018) – Grazie alla segnalazione di un lettore, abbiamo corretto l’analisi di una dichiarazione rilasciata dall’attuale presidente della Camera Roberto Fico. La prima stesura riportava, in riferimento al progetto europeo Horizon 2020, un obiettivo di investimento pari al 3 per cento del Pil. Questo valore, in realtà, si rifà alla media europea mentre, nello specifico, l’obiettivo italiano da raggiungere entro il 2020 è pari all’1,53 per cento.

Sulle persecuzioni dei cristiani (24 luglio 2018) – Grazie alla segnalazione di un lettore, abbiamo corretto l’analisi di una dichiarazione di Giorgia Meloni. La prima stesura parlava di una vittima cristiana ogni 8,4 giorni quando, invece, secondo il rapporto World Watch List 2018 condiviso da Open Doors/Porte Aperte, tra il 1° novembre 2016 e il 31 ottobre 2017 si parla della morte di più di 8 cristiani ogni giorno. Inoltre, per quanto riguarda il numero dei sacerdoti uccisi, abbiamo contattato l’Agenzia Fides per ottenere delle informazioni ufficiali e relative al 2018. Ci è stato comunicato che, a causa della costante verifica, i dati vengono condivisi solo alla fine dell’anno e non è stata confermata la veridicità dei numeri fino ad ora circolati.

Sulle variazioni del gruppo M5S al Senato (17 maggio 2016) – Grazie alla segnalazione di un lettore, ci siamo accorti che un’analisi del marzo 2014, riguardo una dichiarazione di Pippo Civati, conteneva un errore nel numero di abbandoni del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato (alla data della dichiarazione erano 13 e non 8).

Sul turismo in Veneto (27 ottobre 2015) – La nostra analisi della dichiarazione di Matteo Renzi “Il turismo in Veneto ha fatto +20%” è stata inizialmente pubblicata con il verdetto di “Panzana pazzesca”. Tuttavia, poiché il turismo in Veneto ha mostrato comunque un aumento – in base ai dati a disposizione – e dunque la dichiarazione di Matteo Renzi non è totalmente falsa, per quanto decisamente esagerata, il verdetto è stato rivisto da “Panzana pazzesca” a “Pinocchio andante”.

Sull’elezione diretta dei governi (13 agosto 2015) – Nell’analisi pubblicata in data 17 aprile 2015 abbiamo erroneamente affermato come l’ultimo Governo Berlusconi (2008-2011) fosse l’ultimo governo eletto, ignorando le indicazioni della nostra Costituzione. L’unico organo ad essere eletto direttamente dal popolo è infatti il Parlamento, che vota poi la fiducia all’esecutivo. Nessun governo può quindi essere “eletto” o “non eletto”, in quanto tutti espressione di maggioranze parlamentari.

Sul numero di poveri in Italia (9 luglio 2015) – La povertà può essere misurata in molti modi diversi. Noi ci affidiamo solitamente all’Istat che pubblica dati sulla povertà relativa ed assoluta. I dati Istat sono però “in ritardo” di uno-due anni sull’anno in corso, e nel fare questo fact-checking a Silvio Berlusconi non avevamo visto un’audizione del Presidente Inps Boeri che presentava cifre più aggiornate.

Sugli 80 euro e i consumi, cosa ha detto Bankitalia (7 luglio 2015) – Su cosa avrebbe detto il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco sul bonus “80 euro”, abbiamo commesso un pasticcio. Verificando una dichiarazione di Matteo Renzi su quanto contenuto nella Relazione Annuale di Banca d’Italia, ci siamo persi un passaggio fondamentale. Bankitalia non definisce “decisivi” gli 80 euro per la ripartenza dei consumi – già in corso dall’estate 2013 – però segnala che sono stati uno dei fattori per la continuazione di questo trend nel 2014.

Stato unioni tra individui dello stesso sesso in Portogallo e in Finlandia (reloaded, 24 maggio 2015) – Niente da fare, non riusciamo a evitare sbagli su questo argomento: siamo stati nuovamente corretti sulla Slovenia (che avevamo erroneamente – e nuovamente – inserito nella lista dei Paesi che non prevedono il matrimonio tra individui dello stesso sesso, mentre una forma di matrimonio è stata approvata in data 3 marzo). Allo stesso modo avevamo inserito il Portogallo tra i Paesi che non prevedono alcun tipo di norme sulle unioni di coppie dello stesso sesso, sbagliandoci (è previsto dal 31 maggio del 2010).

Matrimonio tra individui dello stesso sesso in Finlandia (20 marzo 2015) – Nell’analisi pubblicata in data 20 marzo 2015 abbiamo erroneamente inserito la Finlandia e la Slovenia tra i Paesi che non consentono il matrimonio tra individui dello stesso sesso. In Finlandia è stato definitivamente approvato in data 20 febbraio, mentre la Slovenia ha approvato il matrimonio tra individui dello stesso sesso il 3 marzo di quest’anno.

Messa in onda di PiazzaPulita (20 febbraio 2015) – Nell’articolo pubblicato sul blog di Pagella Politica in data 20 febbraio 2015, con il quale chiedevamo alla redazione del programma di rettificare uno sbaglio circa la diffusione di un video di tre anni fa erroneamente collegato all’ISIS, abbiamo sbagliato la data di messa in onda della trasmissione, indicando martedì invece di lunedì. Ci scusiamo con la redazione di PiazzaPulita per la svista.

Limiti di età per il regime dei minimi (19 febbraio 2015) – In questo fact-checking a Giorgia Meloni e nel fact-checking durante la puntata di Virus del 19 febbraio 2015 abbiamo parlato delle modifiche al regime fiscale agevolato per le partite IVA sotto ad un certo fatturato, quelle del cosiddetto “regime dei minimi”. In entrambe le occasioni abbiamo erroneamente indicato che di tale regime potevano avvalersi esclusivamente gli under-35 per i primi cinque anni di attività. In realtà al regime potevano (e possono, dal momento che è stato derogato fino a fine anno dal decreto “milleproroghe”) accedere tutte le nuove partite IVA che rispettavano irequisiti previsti dalla legge (tra gli altri, illimite di fatturato e il fatto che l’attività esercitata non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta) per l’anno di inizio dell’attività e per i 4 successivi. Il vantaggio per gli under 35 consiste nel poter rimanere nel regime dei minimi anche oltre il quarto anno successivo all’apertura della partita IVA,quindi fino all’anno in cui il contribuente compie 35 anni (cosa preclusa agli over-35, vedi dl 98/2011) se permangono gli altri requisiti. I verdetti di entrambe le dichiarazioni rimangono invariati, ma ci scusiamo per l’errore.