Aggiornamento 16 aprile, ore 12 – Un portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna ha risposto alla nostra richiesta riguardo la pubblicità dei risultati ottenuti fino a questo momento da Di Maio e dagli altri rappresentanti speciali dell’Ue. Abbiamo aggiunto la risposta all’interno dell’articolo.
Viaggia tra Bruxelles e la penisola araba. Incontra funzionari e diplomatici, stringe mani e partecipa a riunioni con emiri e sceicchi. Chi lo conosce bene, e ha lavorato con lui quando era ai vertici del Movimento 5 Stelle, dice che in Italia torna pochissimo e che non pensa al dibattito politico del nostro Paese. Dal 1° giugno 2023 Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle ed ex ministro dei governi Conte e Draghi, è il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, la regione che comprende l’Arabia Saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain, il Kuwait, l’Oman e lo Yemen. Nella storia dell’Ue Di Maio è il primo a ricoprire questo incarico, che prima della sua nomina non esisteva.
In questo ruolo inedito, l’ex ministro degli Esteri italiano si sta confrontando con una nuova crisi nella penisola araba. Alla fine di ottobre, in Yemen il gruppo armato degli Houthi ha iniziato a bombardare le navi mercantili che passano per lo stretto di Bab el-Mandeb, che unisce il Mar Rosso con l’Oceano Indiano. Gli attacchi sono stati una ritorsione verso Israele e l’invasione della Striscia di Gaza, iniziata dopo l’attentato di Hamas del 7 ottobre. Gli Houthi sono un movimento musulmano sciita che controlla una parte dello Yemen e considera Israele tra i suoi principali nemici. Gli Houthi sono alleati dell’Iran, che il 13 aprile ha attaccato Israele con droni e missili, quasi tutti intercettati dalla contraerea israeliana.
A gennaio gli Stati Uniti, supportati dal Regno Unito, dall’Australia, dai Paesi Bassi e dal Bahrain, hanno risposto agli attacchi degli Houthi, bombardando le postazioni del gruppo armato yemenita. All’inizio di febbraio l’Unione europea ha approvato una missione nel Mar Rosso, chiamata “Eunavfor Aspides”, per garantire la sicurezza delle navi mercantili europee nella zona. La missione è guidata ufficialmente dall’Italia, con la nave Caio Duilio della Marina militare, che ha già abbattuto diversi droni e missili lanciati dagli Houthi.
In questo nuovo scenario di crisi in Medio Oriente, che ruolo sta giocando Di Maio? Da un lato la figura del rappresentante speciale dell’Ue è particolare e flessibile: per la sua stessa natura, è difficile valutarne il “peso”. Dall’altro lato, sono poche le informazioni pubblicamente disponibili sull’attività dei rappresentanti speciali dell’Ue, il che rende ancora meno semplice analizzarne l’operato.
Viaggia tra Bruxelles e la penisola araba. Incontra funzionari e diplomatici, stringe mani e partecipa a riunioni con emiri e sceicchi. Chi lo conosce bene, e ha lavorato con lui quando era ai vertici del Movimento 5 Stelle, dice che in Italia torna pochissimo e che non pensa al dibattito politico del nostro Paese. Dal 1° giugno 2023 Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle ed ex ministro dei governi Conte e Draghi, è il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, la regione che comprende l’Arabia Saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain, il Kuwait, l’Oman e lo Yemen. Nella storia dell’Ue Di Maio è il primo a ricoprire questo incarico, che prima della sua nomina non esisteva.
In questo ruolo inedito, l’ex ministro degli Esteri italiano si sta confrontando con una nuova crisi nella penisola araba. Alla fine di ottobre, in Yemen il gruppo armato degli Houthi ha iniziato a bombardare le navi mercantili che passano per lo stretto di Bab el-Mandeb, che unisce il Mar Rosso con l’Oceano Indiano. Gli attacchi sono stati una ritorsione verso Israele e l’invasione della Striscia di Gaza, iniziata dopo l’attentato di Hamas del 7 ottobre. Gli Houthi sono un movimento musulmano sciita che controlla una parte dello Yemen e considera Israele tra i suoi principali nemici. Gli Houthi sono alleati dell’Iran, che il 13 aprile ha attaccato Israele con droni e missili, quasi tutti intercettati dalla contraerea israeliana.
A gennaio gli Stati Uniti, supportati dal Regno Unito, dall’Australia, dai Paesi Bassi e dal Bahrain, hanno risposto agli attacchi degli Houthi, bombardando le postazioni del gruppo armato yemenita. All’inizio di febbraio l’Unione europea ha approvato una missione nel Mar Rosso, chiamata “Eunavfor Aspides”, per garantire la sicurezza delle navi mercantili europee nella zona. La missione è guidata ufficialmente dall’Italia, con la nave Caio Duilio della Marina militare, che ha già abbattuto diversi droni e missili lanciati dagli Houthi.
In questo nuovo scenario di crisi in Medio Oriente, che ruolo sta giocando Di Maio? Da un lato la figura del rappresentante speciale dell’Ue è particolare e flessibile: per la sua stessa natura, è difficile valutarne il “peso”. Dall’altro lato, sono poche le informazioni pubblicamente disponibili sull’attività dei rappresentanti speciali dell’Ue, il che rende ancora meno semplice analizzarne l’operato.