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Sì, il governo vuole alzare le accise sul diesel

| 01 ottobre 2024
La dichiarazione
«Nel Piano strutturale di bilancio c’è scritto che le accise sul gasolio aumenteranno»
Fonte: Tagadà – La7 | 30 settembre 2024
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Verdetto sintetico
Il leader di Italia Viva dice la verità.
In breve
  • Il Piano strutturale di bilancio di medio termine è stato pubblicato il 28 settembre ed è previsto dal nuovo Patto di stabilità e crescita. TWEET
  • Nel testo il governo Meloni ha scritto di voler allineare il valore dell’accisa sul gasolio con quello dell’accisa sulla benzina, al momento più alto. TWEET
  • Questo allineamento, considerato più favorevole per l’ambiente, comporterebbe costi maggiori per chi ha un mezzo di trasporto alimentato a gasolio. TWEET
Aggiornamento 10 ottobre 2024, ore 9:00 – L’8 ottobre, in un’audizione in Parlamento, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha confermato l’impegno del governo ad allineare il valore delle accise su benzina e gasolio. «Allineamento significa che probabilmente ci sarà una riduzione delle accise sulla benzina e un innalzamento di quelle sul gasolio, cercando di evitare contraccolpi per le categorie che il gasolio lo utilizzano per scopi professionali», ha detto Giorgetti, confermando che in ogni caso l’impegno è ad aumentare le accise sul gasolio.

***


Il 30 settembre, ospite a Tagadà su La7, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha detto (min. 9:24) che nel nuovo Piano strutturale di bilancio di medio termine, abbreviato con la sigla “PSB”, «c’è scritto che le accise sul gasolio aumenteranno».

Abbiamo controllato e l’ex presidente del Consiglio ha ragione.

Che cosa dice il Piano strutturale di bilancio

Il 28 settembre il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il Piano strutturale a medio termine in cui è stimato l’andamento di alcuni indicatori economici per i prossimi anni, tra cui il rapporto tra il debito pubblico e il Prodotto interno lordo (Pil). La pubblicazione di questo piano è stata prevista dalla riforma del Patto di stabilità e crescita, entrata in vigore lo scorso aprile. L’obiettivo di questo patto – sospeso tra il 2020 e il 2023 a causa della pandemia di Covid-19 – è garantire l’equilibrio dei conti pubblici dei 27 Stati membri dell’Unione europea e la sostenibilità economica dell’Ue.

Una parte del PSB è dedicata all’attuazione della riforma del fisco, ossia la legge n. 111 del 9 agosto 2023 con cui il Parlamento ha delegato al governo Meloni la modifica di vari aspetti del sistema fiscale italiano. Alcune modifiche sono già state introdotte con l’approvazione di decreti legislativi: per esempio il numero delle aliquote dell’IRPEF (l’imposta sui redditi delle persone fisiche) è stato ridotto da quattro a tre, temporaneamente per il 2024, ma l’obiettivo dichiarato dal governo è di rendere strutturale, ossia permanente, questa misura.  

Nel PSB il governo Meloni ha scritto che, «nell’ambito della tassazione, un ambito di riforma di particolare importanza per il completamento dell’attuazione della legge delega fiscale è costituito dal riordino delle spese fiscali». In base alla definizione data dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le spese fiscali (chiamate in inglese tax expenditures) sono quelle misure che «riducono o pospongono il gettito per uno specifico gruppo di contribuenti o un’attività economica rispetto a una regola di riferimento che rappresenta il benchmark». In parole semplici, stiamo parlando delle agevolazioni fiscali. Secondo le stime più aggiornate del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2023 in Italia erano in vigore 625 spese fiscali, di cui circa 207 riconducibili all’IRPEF.

Il PSB approvato dal governo spiega che il riordino delle spese fiscali ha vari obiettivi, e che tra questi c’è «l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina». L’accisa è un’imposta che ha un valore fisso e che si paga ogni volta che si compra del carburante. Il valore dell’accisa sulla benzina, però, è diverso dal valore dell’accisa sul gasolio (l’altro nome con cui è noto il diesel): su un litro di benzina si pagano circa 73 centesimi di euro di accisa, su un litro di gasolio circa 62 centesimi. 

Nel Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, si legge che «in Italia l’accisa applicata per il gasolio per autotrazione è inferiore a quella della benzina e ciò non trova giustificazioni in termini ambientali». «L’aliquota di accisa del gasolio dovrebbe essere innalzata al livello della benzina. Infatti, il trattamento più favorevole del gasolio contribuisce certamente al grave problema dell’Italia di inquinamento atmosferico da PM, ossidi di azoto e ozono, con sforamento dei limiti previsti dalle direttive europee sulla qualità dell’aria e procedura di infrazione (tutti gli inquinanti citati sono direttamente o indirettamente associati alle maggiori emissioni specifiche del parco circolante a gasolio», prosegue il Catalogo. 

Se il valore dell’accisa sul gasolio fosse «allineato» a quello della benzina – come suggerisce il PSB – lo Stato potrebbe incassare circa 3,4 miliardi di euro l’anno, in base ai dati del 2021. Questo allineamento comporterebbe maggiori entrate per l’erario e di conseguenza un costo maggiore per le persone che hanno un mezzo di trasporto alimentato a gasolio. 

Il PSB sottolinea che «l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina» sarebbe una «leva strategica per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transizione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale».

Specifichiamo che, comunque, al momento il governo non ha approvato nessuna norma per aumentare il valore dell’accisa sul gasolio e allinearlo a quello dell’accisa sulla benzina.

Il verdetto

Secondo Matteo Renzi, nel nuovo Piano strutturale di bilancio a medio termine «c’è scritto che le accise sul gasolio aumenteranno». Abbiamo controllato e il leader di Italia Viva dice la verità. 

Nel PSB, pubblicato il 28 settembre, il governo Meloni ha scritto di voler riordinare le spese fiscali, allineando tra le altre cose «le aliquote delle accise per diesel e benzina». L’accisa sulla benzina, infatti, è più alta di quella sul gasolio.

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