Il 18 novembre, dopo la bassa affluenza alle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria, il leader di Azione Carlo Calenda ha proposto di introdurre «un solo election day annuale nazionale», un giorno specifico in cui raggruppare tutte le elezioni e i referendum che in un anno si tengono in Italia. Secondo Calenda, se le elezioni fossero concentrate in un giorno solo, gli elettori sarebbero più invogliati ad andare a votare, e così l’astensionismo si ridurrebbe. «Se non facciamo questa cosa, che è interesse di tutta la politica, tra un po’ a votare ci andremo in cinque, perché la gente si è rotta le balle», ha detto Calenda ai giornalisti presentando la proposta del suo partito.
Azione ha depositato al Senato il testo della proposta la sera del 20 novembre: il testo non è ancora pubblicamente disponibile ma Pagella Politica ne ha preso visione. Al netto di questo, l’idea di concentrare tutte le elezioni in un unico election day è fattibile? E i numeri delle passate elezioni suggeriscono che possa davvero ridurre l’astensionismo?
Azione ha depositato al Senato il testo della proposta la sera del 20 novembre: il testo non è ancora pubblicamente disponibile ma Pagella Politica ne ha preso visione. Al netto di questo, l’idea di concentrare tutte le elezioni in un unico election day è fattibile? E i numeri delle passate elezioni suggeriscono che possa davvero ridurre l’astensionismo?