I risultati delle elezioni in Emilia-Romagna, in quattro grafici e due mappe

Per capire qual è stato il partito più votato, come sono cambiati i voti rispetto al passato, e dove hanno raccolto più consensi de Pascale e Ugolini
ANSA/MAX CAVALLARI
ANSA/MAX CAVALLARI
Michele de Pascale ha vinto le elezioni regionali in Emilia-Romagna, con circa 16 punti di vantaggio sulla sua sfidante principale, Elena Ugolini: il candidato di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle ha preso il 56,8 per cento dei voti contro il 40,1 per cento ottenuto dalla candidata sostenuta dai partiti di destra e centrodestra. Tra gli altri due candidati alla presidenza della regione, Federico Serra, supportato da Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano e Rifondazione Comunista, ha ottenuto l’1,9 per cento, mentre Luca Teodori, della lista “Lealtà Coerenza Verità”, l’1,2 per cento.

I voti alle liste

Il Partito Democratico ha ottenuto il 42,9 per cento dei voti, uno dei risultati migliori di sempre in un’elezione regionale: da sola la lista del partito guidato da Elly Schlein ha preso più voti di tutti quelli presi dalla candidata di centrodestra Ugolini. Al secondo posto è arrivato Fratelli d’Italia con il 23,7 per cento, mentre tra il 5 e il 6 per cento ci sono Forza Italia, Lega, Alleanza Verdi-Sinistra e “Rete Civica”, la lista civica di Ugolini.
La lista civica di de Pascale, invece, si è fermata al 3,8 per cento, il Movimento 5 Stelle al 3,6 per cento e “Riformisti, Emilia Romagna Futura” – la lista che metteva insieme alcuni partiti di centro – all’1,7 per cento. 

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Il confronto con le europee e con le scorse regionali

Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna quasi tutti i partiti hanno perso voti rispetto alle elezioni europee di giugno: Fratelli d’Italia ha perso 4,3 punti percentuali nei consensi, il Movimento 5 Stelle è calato di 3,6 punti, la Lega e Alleanza Verdi-Sinistra di 1,2, mentre Forza Italia di 0,5. Solo il Partito Democratico è cresciuto, con un aumento di 6,8 punti. Va comunque considerato che alle elezioni regionali, a differenza di quelle europee, ci sono anche le liste civiche, che “tolgono” voti alle liste dei partiti.
Rispetto alle regionali del 2020, invece, la Lega ha perso 26,7 punti e il Movimento 5 Stelle 1,2, mentre Fratelli d’Italia e Partito Democratico sono cresciuti, rispettivamente di 15,2 punti e di 8,3 punti.

La distribuzione sul territorio

A livello territoriale, de Pascale ha ottenuto i risultati migliori nelle province di Reggio Emilia e di Bologna, dove ha accumulato un vantaggio su Ugolini rispettivamente di 28,4 e 25,8 punti percentuali. Nella provincia di Modena il candidato del centrosinistra ha raccolto un vantaggio di 21 punti, e di circa 20 punti nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. 
L’unica provincia dove Ugolini ha preso più voti è stata quella di Piacenza, con un vantaggio di 15,5 punti, mentre in quella di Ferrara (dove il sindaco del comune capoluogo di provincia è della Lega) c’è stato un sostanziale pareggio. A livello comunale, in tutti i capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli ha vinto de Pascale, fatta eccezione per Piacenza dove ha prevalso Ugolini di circa 5 punti. 

L’affluenza in calo

Alle elezioni in Emilia-Romagna hanno votato circa 1,7 milioni di elettori, un numero pari al 46,4 per cento degli aventi diritto: in altre parole, ha votato meno di un elettore su due. Questa percentuale è in calo di 21 punti percentuali rispetto al 2020, ma è più alta di nove punti rispetto al record negativo registrato nel 2014, quando votò solo il 37 per cento degli elettori.
L’affluenza ha superato il 50 per cento solo nella provincia di Bologna (51,7 per cento), mentre la percentuale peggiore è stata quella della provincia di Rimini (40,7 per cento). 

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