Dove si concentrano i turisti in Italia

Quattro mappe e un grafico per capire su quali aree pesa di più il turismo nel nostro Paese
ANSA
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Ad agosto il dibattito politico in Italia si è concentrato sul turismo. Da un lato, alcuni esponenti dei partiti all’opposizione hanno dichiarato che gli italiani sono sempre più in difficoltà e non possono andare in vacanza, mentre i dati disponibili mostrano un quadro meno pessimistico. Dall’altro, diversi esponenti del governo Meloni hanno rivendicato numeri record sugli arrivi di turisti, a fronte però delle segnalazioni di un calo delle presenze sulle spiagge e negli hotel da parte di alcune associazioni di categoria.

È ancora presto per fare un bilancio della stagione turistica estiva: bisognerà attendere i prossimi mesi, quando ISTAT pubblicherà dati più solidi e completi.

Al di là delle polemiche di queste settimane, i numeri ufficiali dell’anno scorso aiutano a farsi un’idea più precisa di come si distribuisca il turismo in Italia.

Le aree con più turismo

Secondo i dati ISTAT [1], nel 2024 ci sono stati 139 milioni di arrivi di turisti nelle strutture turistiche italiane, e 466 milioni di pernottamenti. Gli arrivi indicano le persone che hanno fatto il check-in negli esercizi ricettivi, mentre i pernottamenti le notti trascorse in una struttura. Il numero vero e proprio di turisti non esiste: per esempio, un turista che visita tre città, dormendo in tre alberghi diversi per dieci notti in totale, conterà come tre arrivi e dieci pernottamenti.

Il turismo in Italia è concentrato in poche città. Secondo i nostri calcoli, la sola città di Roma assorbe il 9,2 per cento di tutti i pernottamenti turistici. Segue Milano con il 3 per cento, e Venezia con il 2,8 per cento. Le altre città con oltre 5 milioni di pernottamenti sono Firenze e Rimini, e Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento e Jesolo, tutte e tre in provincia di Venezia.
Nel complesso, nei primi dieci comuni italiani – dove vive circa il 9 per cento della popolazione – si concentra un quarto di tutto il turismo italiano. I primi cento comuni ospitano il 53 per cento di tutti i pernottamenti, a fronte del 20 per cento della popolazione.

In generale, le aree con più turisti – oltre le città già menzionate – sono la provincia di Bolzano e in misura minore quella di Trento, l’Emilia-Romagna, la Toscana, la Puglia, alcune parti della Sicilia e la Valle d’Aosta.

Quanto si fermano i turisti

Dividendo il numero dei pernottamenti per quello degli arrivi si ottiene la permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive.

Nel 2024 la durata media è stata di 3,4 notti, ma con differenze significative a seconda delle aree del Paese. Nei comuni costieri, per esempio, si arriva in media a una settimana, mentre in Trentino-Alto Adige e in gran parte della Toscana la permanenza varia tra le 3 e le 6 notti. In Puglia si ferma invece intorno ai 3 giorni.

Nelle grandi città i valori sono più bassi: a Roma i turisti restano in media 4,2 notti, a Venezia e Firenze 2,3, a Milano e Bologna 2,2. Tra i comuni con almeno mezzo milione di pernottamenti, il record spetta a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, con una media di 24 notti: un caso particolare, visto che subito dopo i valori non superano le 7 o 8 notti. All’estremo opposto, con meno di due notti per visita, ci sono Parma, Bergamo e Matera.

Turismo italiano o straniero?

Nel 2024 il 55 per cento dei pernottamenti è stato effettuato da turisti stranieri. La loro presenza è particolarmente rilevante in province come Bolzano, in Toscana e in diverse aree di Sicilia, Sardegna e Veneto.

Nelle grandi città le percentuali sono ancora più alte: a Roma gli stranieri rappresentano il 73 per cento dei pernottamenti, a Venezia l’87 per cento, a Firenze l’83 per cento, a Milano il 74 per cento e a Napoli il 58 per cento. Torino è invece l’unica tra le principali città con una prevalenza di turismo italiano, con gli stranieri fermi al 42 per cento.

Ci sono poi località dove accade l’opposto: in alcuni comuni turistici della provincia di Bolzano – come Caldaro sulla Strada del Vino, Tirolo, Lana e Scena – oltre il 94 per cento dei pernottamenti è stato registrato da italiani. Quote sopra il 90 per cento si trovano anche in centri più piccoli come Sorrento (in provincia di Napoli) e Garda (in provincia di Verona).

Il peso del turismo

Per misurare il peso del turismo su un territorio si usa l’intensità turistica, cioè il rapporto tra pernottamenti e popolazione residente [2]. Questo indicatore mostra quanta pressione grava sulle strutture locali. In Italia è in costante crescita: i turisti aumentano, mentre la popolazione resta stabile. Nel 2024 la media nazionale è stata di circa 8 pernottamenti per abitante, ma con forti differenze tra le aree del Paese.
Le zone con più turisti e soggiorni più lunghi sono anche quelle con i valori più alti di intensità turistica. In Trentino-Alto Adige si arriva fino a 500 pernottamenti per abitante, come nei comuni di Mezzana, Canazei e Selva di Val Gardena. Il record assoluto è a Limone sul Garda: 1,2 milioni di pernottamenti a fronte di appena 1.110 abitanti, pari a un rapporto di 1.097.

Tra i comuni sopra i 50 mila abitanti, Venezia guida la classifica con 53 pernottamenti per residente, seguita da Rimini (46), Fiumicino (25) e Firenze (26). Più contenuti i valori di Roma (16), Milano (10), Napoli e Torino (4,2).

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[1] Abbiamo usato il file “Movimento dei clienti (arrivi e presenze) negli esercizi ricettivi per tipologia ricettiva, residenza dei clienti e comune di destinazione”, all’interno di questo il file “Dati comunali 2014-2024” e poi il foglio “2024”. Per il totale degli arrivi ci siamo basati sulla colonna J, per quello dei pernottamenti la colonna T, per i pernottamenti italiani la R e per quelli stranieri la S. Gli altri dati sono dati dai rapporti tra queste colonne. Le informazioni non sono disponibili per tutti i comuni italiani, ma per circa cinquemila, dove vive l’85 per cento della popolazione.

[2] Per avere la popolazione residente, bisogna selezionare 2024 in “Anno”, poi andare su “Area download”, scendere a fondo pagina e scaricare il file “Comuni”. All’interno c’è un file, bisogna filtrare su età 999 per avere i totali della popolazione per comune e poi usare la colonna T “Totale”.
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