Che cosa c’è nella nuova legge di Bilancio

Il disegno di legge è stato approvato dal governo e presentato dal ministro Giorgetti, ma per maggiori dettagli bisogna aspettare il testo ufficiale in Parlamento
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Nella mattina di mercoledì 16 ottobre il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, insieme al viceministro Maurizio Leo, ha presentato in conferenza stampa il contenuto del disegno di Bilancio per il 2025, approvato la sera prima dal Consiglio dei ministri. Alcune misure della legge di Bilancio sono state anticipate dal governo in un comunicato stampa, ma dettagli maggiori si avranno quando sarà presentato in Parlamento il testo ufficiale del disegno di legge, che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno. Ricordiamo che la legge di Bilancio è la legge più importante dell’anno perché stabilisce i margini di spesa per le varie attività dello Stato e quindi nella sua stesura sono di fatto coinvolti tutti i ministeri.
Il disegno di legge di Bilancio per il 2025 rende strutturali due delle principali misure approvate finora dal governo Meloni: il taglio del cuneo fiscale, ossia la riduzione della differenza tra il lordo e il netto nelle buste paga dei lavoratori, e la riduzione del numero delle aliquote IRPEF (l’imposta sui redditi delle persone fisiche) da quattro a tre. Queste due misure erano state introdotte solo in via temporanea per il 2024, ma ora il governo è riuscito a trovare le risorse per renderle definitive. Quest’anno il taglio del cuneo fiscale ha riguardato una parte dei lavoratori, quelli con un retribuzione annua fino a 35 mila euro lordi, ma Giorgetti ha anticipato che con la nuova manovra i benefici potranno riguardare anche chi ha una retribuzione fino a 40 mila euro. «Abbiamo stabilizzato le tre aliquote IRPEF: quindi il 23 per cento fino a 28 mila euro [di reddito, ndr], il 35 per cento fino a 50 mila euro, e oltre i 50 mila euro siamo al 43 per cento», ha sottolineato Leo. Il viceministro dell’Economia e delle Finanze ha anticipato che se il governo troverà risorse ulteriori potrà intervenire ancora sulle aliquote IRPEF, venendo incontro al «ceto medio». A proposito di fisco, Giorgetti ha confermato che il governo, per mancanza di risorse, non riuscirà ad alzare da 85 mila a 100 mila euro il fatturato delle partite IVA che possono accedere al regime forfettario del 15 per cento (chiamato impropriamente flat tax).
Il nuovo disegno di Bilancio si occupa anche dei lavoratori del settore pubblico, stanziando le risorse necessarie per rinnovare i contratti del pubblico impiego per i tre anni tra il 2025 e il 2027. L’obiettivo di questa misura è adeguare le retribuzioni dei lavoratori pubblici all’inflazione, migliorando le loro condizioni di lavoro e la qualità dei servizi pubblici.

Per il settore sanitario, il governo ha annunciato stanziamenti ulteriori per contrastare il fenomeno delle eccessive liste di attesa nelle prestazioni sanitarie, per rinnovare a condizioni migliori i contratti degli operatori sanitari e per mantenere invariata la spesa attuale in rapporto al Prodotto interno lordo (PIL), che attualmente si aggira intorno al 6,4 per cento. Una parte delle coperture arriveranno dagli istituti del settore bancario e di quello assicurativo. «C’è un significativo, diciamo così, intervento su banche e assicurazioni: qualcuno lo chiama “extraprofitto”, qualcuno chiama “contributo”, io lo chiamo “sacrificio”», ha detto Giorgetti ai giornalisti, senza entrare troppo nei dettagli, chiarendo però che si aspetta di incassare più di 3,5 miliardi di euro. «I sacrifici li fanno le banche, le assicurazioni, e li fanno le strutture dei ministeri, che sono chiamate a un importante contributo in termini di taglio. In tanti la chiamano spending review, chiamatela come volete: è una riduzione media del 5 per cento delle spese correnti delle amministrazioni dello Stato», ha aggiunto il ministro.
Durante la conferenza stampa, Giorgetti ha annunciato che nella manovra finanziaria ci sarà un’«attenzione particolare per la famiglia», con un rafforzamento dei congedi parentali. Tra le altre cose, viene introdotta la nuova “Carta per i nuovi nati” – il cui nome non è ancora definitivo – che assegnerà mille euro ai genitori con un reddito ISEE inferiore a 40 mila euro: l’obiettivo di questa carta è offrire un aiuto alle famiglie con bambini piccoli. In più viene rafforzato il “bonus asili nido”, che aiuta i genitori a coprire le spese delle rette mensili degli asili nido, con una novità: le somme ricevute con l’assegno unico e universale sono escluse dal calcolo dell’ISEE, facilitando così l’accesso agli aiuti per accedere ai servizi educativi per l’infanzia. Tra le misure sociali, per il prossimo anno viene rifinanziata anche la carta “Dedicata a te”, con uno stanziamento di 500 milioni di euro, da usare nell’acquisto di beni di prima necessità, tra cui quelli alimentari. In base alle novità annunciate dal governo, le detrazioni fiscali, che permettono ad alcune categorie di contribuenti di pagare meno tasse, saranno modulate in base al numero di familiari a carico, per offrire, secondo il governo, maggiore sostegno alle famiglie numerose. Il prossimo anno le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia, invece, restano al 50 per cento (in concreto, lo Stato restituisce la metà della spesa ai contribuenti) solo per le prime case, mentre per le seconde case la detrazione scende al 36 per cento.
Per le regioni del Mezzogiorno sono confermati gli incentivi per l’assunzione di lavoratori giovani e di lavoratrici, ed estesi ai contratti di lavoro stipulati nel biennio tra il 2026 e il 2027. Le imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES) continueranno così a beneficiare delle decontribuzioni. Per incentivare la mobilità lavorativa, i fringe benefit – ossia i compensi non monetari che le aziende offrono ai dipendenti oltre al loro stipendio base – saranno aumentati per i nuovi assunti che trasferiscono la loro residenza di oltre 100 chilometri. La nuova legge di Bilancio conferma la tassazione agevolata al 5 per cento sui premi di produttività aziendale per il triennio tra il 2025 e il 2027, per promuovere la produttività dei lavoratori.
Per quanto riguarda le pensioni, oltre alla loro rivalutazione, sono confermate le misure già introdotte con la legge di Bilancio per il 2024, che aveva reso meno conveniente l’accesso al pensionamento anticipato. Su questo tema, il governo ha deciso di introdurre – ha spiegato il ministro dell’Economia – un «nuovo innovativo meccanismo di incentivazione» per i lavoratori pubblici e privati che, pur avendo raggiunto l’età pensionabile, scelgono di rimanere nel mercato del lavoro e colmare eventuali necessità di manodopera specializzata. 

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