Com’è andato il question time di Meloni alla Camera

Dal conflitto a Gaza al disagio giovanile, la presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei partiti di maggioranza e di opposizione
ANSA
ANSA
Nel pomeriggio di mercoledì 14 maggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata alla Camera per partecipare al question time con i deputati. Durante i question time, ogni partito in Parlamento può fare una domanda al presidente del Consiglio, e poi replicare alla sua risposta. La scorsa settimana Meloni aveva partecipato a un altro question time al Senato, dove aveva rivendicato i risultati ottenuti dal suo governo e respinto le critiche dei senatori dell’opposizione. Così come già successo al Senato, anche alla Camera non sono mancati momenti di tensione, con alcuni botta e risposta piuttosto accesi tra la presidente del Consiglio e i leader dei partiti contrari al governo, e addirittura l’espulsione di un deputato che ha improvvisato un travestimento in aula.

LEGGI LA GUIDA AI REFERENDUM DI GIUGNO

Ti spiega in modo chiaro e semplice:
• che cosa chiedono i cinque referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro;
• le ragioni di chi è a favore e di chi è contrario;
• le posizioni dei partiti;
• e come funziona il voto, anche per chi vive fuorisede.
Scopri come riceverla gratis
Uno dei momenti più attesi del question time di oggi era quello delle domande sul conflitto a Gaza e sul riarmo europeo. In particolare, su Gaza Meloni ha risposto a una domanda del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli, che le ha chiesto se il governo italiano intenda condannare l’operato del presidente israeliano Benjamin Netanyahu a Gaza, considerando anche l’opzione di ritirare l’ambasciatore italiano in Israele. Nelle ultime ore Netanyahu ha confermato di voler continuare le operazioni militari contro Hamas, che finora hanno causato migliaia di vittime tra i palestinesi, e ha annunciato per prossimi giorni l’ingresso dell’esercito a Gaza. 

Su questo punto, Meloni ha detto di non condividere le scelte del governo israeliano a Gaza e ha detto di essere convinta in una soluzione diplomatica del conflitto tra Israele e Hamas. «Non abbiamo condiviso diverse scelte, non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori», ha detto Meloni, che ha precisato comunque che il governo non ritirerà l’ambasciatore italiano in Israele. Bonelli non è stato soddisfatto dell’intervento della presidente del Consiglio, e ha risposto dicendo che Meloni «si dovrebbe vergognare» per non «avere il coraggio» di condannare pubblicamente le azioni di Netanyahu e del governo israeliano. Sul conflitto tra Israele e Palestina ci sono stati altri momenti di agitazione in aula più tardi, quando il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte al termine del suo intervento ha chiesto a tutti i deputati di alzarsi per commemorare le «vittime innocenti di Gaza». 

Il Movimento 5 Stelle, per bocca di Conte, ha poi chiesto a Meloni se il governo vuole continuare a sostenere il ReArm Europe, il piano da 800 miliardi di euro promosso dalla Commissione europea per sostenere il riarmo dei Paesi dell’Unione europea. La presidente del Consiglio ha detto che l’Italia continuerà a mantenere i suoi impegni sul fronte della difesa con l’Unione europea e con la NATO. «Se fai pagare a qualcun altro la tua difesa, la tua sicurezza, devi anche sapere che non sarai tu a decidere del tuo destino», ha aggiunto Meloni.

Intorno alla metà del question time, durante l’intervento del capogruppo della Lega Riccardo Molinari, il segretario di Più Europa Riccardo Magi si è calato un telo bianco sulla testa, mascherandosi da fantasma, e per questo è stato espulso dall’aula. Più tardi Magi ha spiegato su X che il travestimento era un tentativo di sensibilizzare i cittadini sul voto per i referendum dell’8 e 9 giugno.
Dopo l’espulsione di Magi, il question time è proseguito con la domanda della segretaria del Partito Democratico Elly Schelin, che ha chiesto alla presidente del Consiglio che cosa abbia intenzione di fare per tutelare il Servizio sanitario nazionale (Ssn) e il diritto alla salute, criticando inoltre le scelte fatte finora dal governo. Meloni ha difeso il decreto-legge per la riduzione delle liste d’attesa negli ospedali, approvato a giugno 2024, e gli stanziamenti per il fondo sanitario nazionale, aggiungendo che «è complesso confrontarsi con chi fa propaganda», riferendosi a Schlein. «Lei vive in un mondo fantastico, dove quando qualcosa funziona è merito suo, quando qualcosa non funziona è sempre colpa degli altri», ha replicato la segretaria del PD.

La presidente del Consiglio è poi intervenuta sul tema della sicurezza e sull’economia, due argomenti affrontati nelle domande della Lega, di Forza Italia, Azione e Italia Viva. Sulla sicurezza, Meloni ha rivendicato le misure a tutela delle forze dell’ordine, in particolare il disegno di legge “Sicurezza”, che il governo ha di recente trasformato in un decreto-legge per accelerarne l’approvazione da parte del Parlamento. Sui temi economici, Meloni ha confermato di voler sostenere la Commissione Europea nella modifica del Green Deal con «un approccio più pragmatico» per «rendere più ragionevoli» gli obiettivi del piano. Il Green Deal è il piano di interventi dell’Unione europea per diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero.

Infine Meloni, rispondendo a una domanda del gruppo di Fratelli d’Italia, ha affrontato la questione del disagio giovanile. Sul tema la presidente del Consiglio ha detto che il governo «si è occupato con un approccio ampio di dare risposte alle questioni che investono i giovani italiani», e ha elencato una serie di misure adottate, tra cui i cosiddetti “decreto Caivano” e “decreto Caivano-bis”, approvati rispettivamente dal governo a settembre 2023 e a dicembre 2024. Il nome del decreto viene da Caivano, un comune della città metropolitana di Napoli salito agli onori della cronaca nell’agosto 2023, quando si è scoperto che nel quartiere Parco Verde due bambine erano state stuprate per mesi. 
Newsletter

Conti in tasca

Ogni giovedì
Si dice che l’economia ormai sia diventata più importante della politica: in questa newsletter Massimo Taddei prova a vedere se è vero. Qui un esempio.

Ultimi articoli