Negli ultimi anni le politiche ambientali sono diventate centrali nell’attività dell’Unione europea, che in questa legislatura ha approvato leggi ambiziose per contrastare i cambiamenti climatici. In questo ambito ha giocato un ruolo di primo piano il cosiddetto Green Deal europeo, l’insieme di riforme con cui l’Ue si è data l’obiettivo di diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero. In altre parole, entro quella data l’Ue si è impegnata ad azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra: nel 2050 la differenza tra le emissioni generate e quelle riassorbite, per esempio dalle foreste, dovrà essere pari a zero.
Dopo le proteste di alcuni Stati membri contro il Green Deal, l’attuazione di questo piano è rallentata e, in alcuni casi, le istituzioni europee hanno rivisto al ribasso gli obiettivi originari, per non scontentare le categorie che ritengono di essere più penalizzate dalle nuove politiche ambientali. Anche per questo motivo il Green Deal è uno dei temi più dibattuti in questa campagna elettorale per le elezioni europee, che tra il 6 e il 9 giugno vedranno circa 359 milioni di cittadini europei recarsi alle urne per rinnovare i 720 membri del Parlamento europeo. In Italia i partiti che sostengono il governo Meloni chiedono una profonda revisione del Green Deal, mentre i partiti all’opposizione – anche se non tutti – difendono il piano e vogliono un suo rafforzamento.
Dopo le proteste di alcuni Stati membri contro il Green Deal, l’attuazione di questo piano è rallentata e, in alcuni casi, le istituzioni europee hanno rivisto al ribasso gli obiettivi originari, per non scontentare le categorie che ritengono di essere più penalizzate dalle nuove politiche ambientali. Anche per questo motivo il Green Deal è uno dei temi più dibattuti in questa campagna elettorale per le elezioni europee, che tra il 6 e il 9 giugno vedranno circa 359 milioni di cittadini europei recarsi alle urne per rinnovare i 720 membri del Parlamento europeo. In Italia i partiti che sostengono il governo Meloni chiedono una profonda revisione del Green Deal, mentre i partiti all’opposizione – anche se non tutti – difendono il piano e vogliono un suo rafforzamento.