Da circa due anni e mezzo la Camera dei deputati sta portando avanti una riforma del suo regolamento interno. Il processo di riforma, iniziato a dicembre 2022, è stato reso necessario inizialmente per adeguare le regole interne alla riforma del taglio dei parlamentari confermata con un referendum a settembre 2020. I regolamenti parlamentari sono fondamentali per il funzionamento sia della Camera che del Senato: stabiliscono l’organizzazione delle due camere, le varie fasi del procedimento legislativo, e i diritti e i doveri dei parlamentari. Già nella scorsa legislatura il Senato aveva modificato il proprio regolamento, mentre la Camera non era riuscita a modificarlo, complici i disaccordi tra i partiti.
In questa legislatuara la Camera ha finora approvato due riforme del suo regolamento. E lo scorso 31 luglio la Giunta per il regolamento – l’organo che si occupa di vigilare sulle regole interne della Camera – ha iniziato a esaminare una terza serie di proposte di riforma.
La prima fase di riforma, approvata al fine 2022, ha modificato soltanto i cosiddetti “quorum”, ossia le soglie minime di deputati necessarie per esempio per creare un gruppo parlamentare, mentre la seconda, approvata a ottobre 2024, ha previsto la riduzione dei tempi di intervento dei deputati sui provvedimenti all’esame dell’aula e sugli emendamenti. Questa riduzione è stata prevista per razionalizzare i tempi dei lavori, limitando la possibilità per i deputati di fare ostruzionismo. Questo è il termine con cui sono chiamati i tentativi, soprattutto dei gruppi parlamentari di opposizione, di rallentare i lavori del Parlamento sfruttando alcune norme particolari del regolamento.
In questa legislatuara la Camera ha finora approvato due riforme del suo regolamento. E lo scorso 31 luglio la Giunta per il regolamento – l’organo che si occupa di vigilare sulle regole interne della Camera – ha iniziato a esaminare una terza serie di proposte di riforma.
La prima fase di riforma, approvata al fine 2022, ha modificato soltanto i cosiddetti “quorum”, ossia le soglie minime di deputati necessarie per esempio per creare un gruppo parlamentare, mentre la seconda, approvata a ottobre 2024, ha previsto la riduzione dei tempi di intervento dei deputati sui provvedimenti all’esame dell’aula e sugli emendamenti. Questa riduzione è stata prevista per razionalizzare i tempi dei lavori, limitando la possibilità per i deputati di fare ostruzionismo. Questo è il termine con cui sono chiamati i tentativi, soprattutto dei gruppi parlamentari di opposizione, di rallentare i lavori del Parlamento sfruttando alcune norme particolari del regolamento.