Il 24 marzo il presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Pd Nicola Zingaretti ha scritto sulla sua pagina Facebook che «stiamo mettendo in sicurezza i nostri anziani» e che i primi risultati sarebbero già visibili. In particolare il Lazio, che prima pesava per un decimo sul totale dei decessi a livello nazionale, secondo Zingaretti adesso peserebbe per un ventesimo.

Abbiamo verificato ed è vero che la Regione Lazio sia tra le più virtuose quanto a percentuale di anziani che sono stati vaccinati. Più complesso il discorso sulle percentuali dei decessi totali: i dati italiani non consentono ancora di trarre conclusioni, come invece fa Zingaretti.

Resta comunque vero che, in base agli studi scientifici riferiti ad altri Paesi più avanti del nostro nella campagna vaccinale, i vaccini stiano funzionando. Se dunque è ancora presto per azzardare conclusioni sulla base dei dati italiani attuali, è legittima l’aspettativa che tra non molto tempo i risultati saranno visibili e quantificabili. Andiamo a vedere i dettagli.

La percentuale di over 80 vaccinati

Come abbiamo scritto di recente, ci sono alcune regioni molto indietro sulla vaccinazione degli anziani. Il Lazio invece è tra le regioni messe meglio.

In base alle elaborazioni del nostro collaboratore Lorenzo Ruffino sugli open data del governo, tra le regioni più popolose il Lazio è quella che ha vaccinato con almeno una dose la percentuale più elevata di over 80, il 56,1 per cento. Fanno meglio solamente le province autonome di Bolzano (69 per cento) e Trento (60,7 per cento), e il Molise (62,4 per cento), aree tuttavia che hanno un esiguo numero di abitanti.

Anche per quanto riguarda gli anziani vaccinati con due dosi, secondo le elaborazioni di YouTrend, il Lazio è primo (28,4 per cento) tra le grandi regioni, superato solo dalle due province autonome di Trento (38,4 per cento) e Bolzano (41,2 per cento) e dalla Basilicata (36,1 per cento), di nuovo zone del paese che non arrivano ai 600 mila abitanti.

È insomma vero che gli anziani nella regione guidata da Zingaretti stiano venendo messi in sicurezza (più di quanto non accada agli anziani toscani, lombardi o sardi): più di un quarto degli over 80 è totalmente vaccinato e più della metà ha ricevuto la prima dose. Vediamo ora se è vero che «i primi risultati già si vedono» come dice l’ex segretario del Pd.

Il peso dei decessi nel Lazio sul totale nazionale

Nei dieci giorni precedenti la dichiarazione di Zingaretti (14-23 marzo), i decessi registrati nel Lazio hanno pesato – in media – per il 5,7 per cento sul totale nazionale (227 su 3.998), una percentuale vicina a quella citata dal presidente della regione.

Se guardiamo allo stesso periodo del mese precedente (14-23 febbraio), quando la percentuale di anziani vaccinati nella regione era significativamente inferiore, i decessi registrati nel Lazio hanno pesato in media sul totale nazionale per il 10,5 per cento (315 su 2.992).

Sembrerebbe insomma che le percentuali citate da Zingaretti siano corrette.

Ma se andiamo a guardare sempre agli stessi dieci giorni, ma nel mese di gennaio, si vede come la correlazione non stia in piedi. Tra il 14 e il 23 gennaio i decessi nel Lazio hanno pesato per l’8,4 per cento sul totale nazionale (407 su 4.836). All’epoca i vaccini distribuiti erano pochi e pochissimi agli anziani. Eppure la percentuale è inferiore a quella della stessa decina di giorni di febbraio.

Il punto è che stabilire una correlazione, e a maggior ragione un rapporto di causa-effetto, sui dati disponibili al momento è pressoché impossibile. I numeri sui decessi non sono sempre aggiornati, a volte vengono integrati a settimane di distanza, sono influenzati dalla capacità di testing e dunque vanno presi con grande cautela per fare confronti. Inoltre anche le vaccinazioni sono probabilmente ancora troppo recenti per poter dire con certezza che impatto abbiano avuto, soprattutto in un contesto di confronto tra regioni sul loro peso nel totale nazionale.

Su questo aspetto possiamo insomma dire che Zingaretti abbia esagerato.

Ma i vaccini funzionano

Il fatto che sulla Regione Lazio e sul peso dei suoi decessi sul totale nazionale non possiamo trarre conclusioni definitive al momento, non significa che non ci siano già forti evidenze dell’efficacia dei vaccini, soprattutto in Paesi più avanti del nostro con la campagna vaccinale.

Come abbiamo spiegato in una nostra analisi dedicata a questo tema, i dati che provengono da Israele e Regno Unito sono molto incoraggianti. Anche sull’Italia è possibile forse intravedere qualche risultato scientificamente valido tra gli operatori sanitari, che sono stati la prima categoria ad essere vaccinata, e – secondo un primo rapporto dell’Istituto superiore di sanità – anche tra gli ospiti delle Rsa.

Secondo le previsioni che abbiamo qui riportato, inoltre, quando sarà vaccinato il 100 per cento degli over 80 la riduzione dei decessi potrebbe arrivare al 60 per cento, quella degli ospedalizzati al 45 per cento e quella delle terapie intensive al 10 per cento.

Il verdetto

Il 24 marzo Nicola Zingaretti ha scritto che nella sua regione stanno mettendo in sicurezza gli anziani e che i primi risultati già si vedono. Il peso dei decessi registrati nel Lazio sul totale nazionale sarebbe infatti dimezzato, passando dal 10 al 5 per cento.

Abbiamo verificato ed è vero che la Regione Lazio sia tra le più virtuose (la più virtuosa tra le regioni con più di un milione di abitanti) per quanto riguarda la somministrazione di vaccini agli over 80.

Sui decessi abbiamo poi visto che i dati citati dall’ex segretario del Pd tornano se confrontiamo i dieci giorni di marzo precedenti alla dichiarazione di Zingaretti con gli stessi dieci giorni di febbraio. Ma se aggiungiamo al confronto lo stesso periodo di gennaio, il dato appare non coerente. Il punto è che i dati sui decessi non sono particolarmente affidabili, specie per un confronto di questo tipo, e in generale è probabilmente troppo presto per trarre conclusioni certe sull’efficacia dei vaccini sugli over 80. In ogni caso sappiamo dall’esperienza di altri Stati, o di altre categorie come quella degli operatori socio-sanitari, che i vaccini funzionano e presto i risultati anche sugli anziani dovrebbero essere chiaramente visibili e quantificabili.

Nel complesso per Zingaretti un “C’eri quasi”.