Secondo Claudio Borghi, senza «nessuna restrizione» e «nessuna mascherina», il South Dakota ha avuto «numeri uguali» nell’epidemia al vicino North Dakota, che invece aveva «restrizioni» e l’obbligo di indossare le mascherine.
Abbiamo verificato e il paragone ha una serie di limiti.
In base ai dati complessivi, da inizio pandemia ad oggi North e South Dakota – entrambi governati da repubblicani – hanno numeri di fatto identici, sia per il numero di casi in rapporto alla popolazione (primo e secondo posto negli Stati Uniti) e dei morti.
Va però sottolineato che il North Dakota ha fatto molti più test del South Dakota, dunque con una maggiore capacità di intercettare più infezioni. Nei risultati dei test ha registrato un tasso di positività più basso (più questo indicatore è alto, più si stanno facendo pochi tamponi per tenere il passo dell’epidemia).
A novembre, quando i due
Dakotas sono stati travolti dall’epidemia, il North Dakota ha introdotto l’obbligo di portare la mascherina, mentre il South Dakota l’ha solo raccomandato. Il contagio è poi iniziato a scendere in entrambi gli Stati, ma in maniera più rapida in North Dakota, fenomeno su cui può aver contribuito l’obbligo delle mascherine.
Per il resto, non è vero che nel North Dakota ci sono state «restrizioni» e nel South Dakota no: entrambi sono stati gli Stati con minori restrizioni negli Stati Uniti, a parte scelte differenti in brevi fasi dell’epidemia, anche a livello più locale.
In conclusione, Borghi si merita un “Pinocchio andante”.
Replica dell’onorevole Borghi:
Spett. Direttore Zagni
Come da nostra conversazione avuta su twitter e estesa anche ad altro personale della sua testata sono formalmente a richiedere rettifica del vostro articolo diffamatorio nei miei confronti in cui mi attribuite di aver detto falsità riguardo all’approccio degli stati del Nord e Sud Dakota all’epidemia covid.
La dichiarazione da voi presa in esame riguarda un mio tweet di cui riporto il link collegato con l’altro tweet che forma parte integrante della mia dichiarazione:
https://twitter.com/borghi_claudio/status/1370518546057457675
https://twitter.com/borghi_claudio/status/1370522301356212232
La dichiarazione contiene tre affermazioni precise e inequivocabili:
1) Che lo stato del South Dakota non ha imposto alcun obbligo di utilizzo mascherina e di restrizioni pubbliche e al business
2) Che lo stato del North Dakota al contrario ha imposto obbligo mascherina e di restrizioni pubbliche e al business
3) Che i numeri della pandemia relativi ai due stati sono sostanzialmente uguali.
Nel primo tweet veniva riportato il link ad un’intervista al Governatore del South Dakota Kristi Noem che spiega la sua strategia basata su informazione e nessuna imposizione. Con il secondo tweet, direttamente collegato al primo e separato solo per motivi di limiti di caratteri si specifica che in particolare si stanno confrontando i numeri dei morti e in particolar modo relativamente all’ondata di novembre, l’unica sofferta dagli stati in questione con allegato grafico delle morti proprio per fugare ogni dubbio.
A tal proposito si rileva:
1) Che lo stato del South Dakota non abbia imposto obblighi di mascherine e restrizioni al business non è in discussione ed è oggetto della medesima intervista al Governatore Noem quindi si tratta di affermazione VERA. Il fatto che alcuni provvedimenti siano stati presi in occasione dell’inizio delle informazioni sulla pandemia a marzo non rileva perchè all’epoca non ci furono praticamente casi in quell’area degli USA come appare dal grafico delle morti allegato al tweet. In ogni caso l’oggetto del tweet era l’intervista al Governatore dove si discuteva dell’approccio nella fase violenta dell’epidemia, ovvero a novembre.
2) Che lo stato del North Dakota al contrario abbia imposto obbligo di mascherine e restrizioni è provato dal sito stesso del governo del North Dakota
Qui l’ordine di utilizzo mascherine
https://www.health.nd.gov/sites/www/files/documents/Files/MSS/coronavirus/State%20Health%20Officer%20Orders/2020-08_Mask_Order.pdf
Qui il sistema di chiusure a codici colorati assai simile al nostro
https://ndresponse.gov/sites/www/files/documents/covid-19/ND%20Smart%20Restart/Additional%20Resources/NDSmartRestartPlan.pdf
Cosa nota e confermata dal recente articolo de “l’Economist” che riconosce come differenza fra i due stati l’applicazione di restrizioni da parte del North Dakota
https://www.economist.com/united-states/2021/03/18/south-dakotas-economy-defies-conventional-wisdom-about-covid-19
Pertanto anche questa affermazione è senza alcun dubbio VERA
A tal proposito ricordo che al contrario di quanto affermato nel vostro articolo nulla nella mia dichiarazione rappresenta il North Dakota come esempio di restrizioni rispetto ad altri stati, il mio confronto si limita ai due Dakotas in quanto stati confinanti e simili, così come nessun pregio hanno le osservazioni sulle “performances” del North Dakota pre e post direttive, l’interesse del confronto si limita alla mancanza di differenze totali tra i due stati in presenza di approcci diversi alla fine di un ciclo pandemico.
Altrettanto prive di pregio sono le osservazioni relative a sporadiche differenze relative a ordini autonomi di singole contee, come è del tutto evidente il mio tweet si riferiva a ordini emessi dallo stato.
3) Che i dati riguardanti la pandemia dei due Stati siano sostanzialmente analoghi è altresì cosa VERA e confermata anche dal vostro stesso articolo, non si capisce cosa possa mai c’entrare a tal proposito il fatto che uno stato abbia effettuato più test dell’altro cosa peraltro non vera come indicato dai più usati siti di dati sul Coronavirus che possono avere i loro difetti ma sono i più guardati al mondo e da cui risulta che il testing per popolazione è del tutto analogo per i due stati. Dati qui:
https://www.worldometers.info/coronavirus/country/us/ in ogni caso il sostenere che i dati sui morti ufficiali sebbene uguali siano “diversi” sulla base dei diversi numeri di test è una pura e semplice illazione, i dati ufficiali sono quelli da me riportati e come tale non si capisce come possa essere falsa un’affermazione basata su dati ufficiali.
Dato quindi che risulta per tabulas che tutte e tre le affermazioni riportate nella mia dichiarazione siano VERE sia sul piano formale che sul piano sostanziale (ma basterebbe anche solo il vero formale) vi si richiede non solo di pubblicare questa rettifica in calce all’articolo ma anche di cambiare titolo e giudizio in quanto falsi e diffamatori nei miei confronti.
Con i migliori saluti.
On. Claudio Borghi
Replica di Pagella Politica
North Dakota e South Dakota hanno statistiche sostanzialmente uguali sia sui contagi che sui morti diagnosticati Covid-19 (il dato secondo l’onorevole Borghi al centro della sua dichiarazione). Ma i dati sui decessi, come hanno spiegato istituzioni come Ocse e Oms, possono risentire del numero dei test eseguiti, fattore omesso dall’onorevole Borghi. La statistica indicata dall’onorevole Borghi e tratta da Worldometers indica il numero di persone testate, non dei test fatti (il North Dakota ne ha fatti molti di più). Notiamo peraltro per i nostri lettori che, anche se non è questo il caso, Worldometers in passato si è rivelata essere una fonte inaffidabile. I dati sui tassi di positività suggeriscono che il South Dakota abbia fatto meno test di quelli necessari per monitorare l’epidemia. Dunque i «numeri uguali» indicati dall’onorevole Borghi vanno confrontati con cautela.
Per quanto riguarda mascherine e restrizioni, come abbiamo scritto, a novembre il North Dakota ha introdotto restrizioni in più rispetto al South Dakota e l’obbligo di indossare le mascherine. Da un lato – come mostrano i dati raccolti dall’Università di Oxford, e non da una «neolaureata» come scritto dall’onorevole Borghi su Twitter – queste restrizioni sono meno severe di molte altre introdotte negli Stati Uniti e rendono la distinzione con il South Dakota meno netta. Dall’altro lato, al di là delle misure a livello statale, diversi enti locali del South Dakota hanno introdotto l’uso della mascherina, appunto a livello locale: fatto omesso dall’onorevole Borghiche potrebbe aver influenzato in alcune zone l’andamento dell’epidemia.
Per questi motivi, le affermazioni dell’onorevole Borghi su dati e restrizioni – corrette solo in parte – non possono essere usate per mostrare che una gestione dell’epidemia priva di restrizioni abbia risultati simili a quelli di una gestione con restrizioni, seppure non forti.
In base al nostro sistema di verdetti, la redazione ha valutato che la dichiarazione dell’onorevole Borg
hi rientra nella categoria del “Pinocchio andante” perché «parte da un dato o da una asserzione non del tutto irrealistica, ma come minimo vaga o eccessivamente generale» (quella sui «numeri uguali» dell’epidemia) «per poi trarne conclusioni scorrette» (ossia il confronto tra North e South Dakota e l’implicito suggerimento che restrizioni e mascherine non abbiano effetti).