Alberto Stefani (Lega) ha vinto le elezioni in Veneto ed è stato eletto presidente della regione. Sostenuto dalla coalizione di centrodestra – formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati – ha sconfitto Giovanni Manildo (Partito Democratico), candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle.
Vicesegretario della Lega, Stefani prende il posto del presidente uscente Luca Zaia (Lega), che ha governato la Regione Veneto dal 2010 per quindici anni consecutivi, e che non si è potuto ricandidare alla presidenza per via del limite nazionale ai mandati dei presidenti di regione.
Secondo le ultime proiezioni – ossia le stime statistiche che anticipano i risultati finali, basandosi su un campione rappresentativo di sezioni scrutinate – Stefani ha raccolto oltre il 62 per cento dei voti, Manildo circa il 31 per cento. Mentre lo spoglio dei voti è in corso, la distanza tra Stefani e Manildo non è colmabile.
Oltre a loro due, c’erano altri tre candidati alla presidenza. Riccardo Szumski della lista “Resistere Veneto” ha preso meno del 5 per cento, Marco Rizzo di Democrazia Sovrana Popolare meno dell’1 per cento, così come Fabio Bui della lista “Popolari per il Veneto”.
L’affluenza al voto è stata del 44,6 per cento: in altre parole, in queste elezioni regionali in Veneto ha votato meno di un elettore su due. Rispetto alle scorse elezioni l’affluenza è calata di quasi 17 punti: nel 2020, infatti, aveva votato il 61,2 per cento degli elettori, in concomitanza con il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari.
Insieme a quelle in Veneto, il 23 e 24 novembre si sono tenute anche elezioni regionali in Campania e Puglia, dove sono stati eletti presidente i due candidati del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle: Roberto Fico e Antonio Decaro.
Vicesegretario della Lega, Stefani prende il posto del presidente uscente Luca Zaia (Lega), che ha governato la Regione Veneto dal 2010 per quindici anni consecutivi, e che non si è potuto ricandidare alla presidenza per via del limite nazionale ai mandati dei presidenti di regione.
Secondo le ultime proiezioni – ossia le stime statistiche che anticipano i risultati finali, basandosi su un campione rappresentativo di sezioni scrutinate – Stefani ha raccolto oltre il 62 per cento dei voti, Manildo circa il 31 per cento. Mentre lo spoglio dei voti è in corso, la distanza tra Stefani e Manildo non è colmabile.
Oltre a loro due, c’erano altri tre candidati alla presidenza. Riccardo Szumski della lista “Resistere Veneto” ha preso meno del 5 per cento, Marco Rizzo di Democrazia Sovrana Popolare meno dell’1 per cento, così come Fabio Bui della lista “Popolari per il Veneto”.
L’affluenza al voto è stata del 44,6 per cento: in altre parole, in queste elezioni regionali in Veneto ha votato meno di un elettore su due. Rispetto alle scorse elezioni l’affluenza è calata di quasi 17 punti: nel 2020, infatti, aveva votato il 61,2 per cento degli elettori, in concomitanza con il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari.
Insieme a quelle in Veneto, il 23 e 24 novembre si sono tenute anche elezioni regionali in Campania e Puglia, dove sono stati eletti presidente i due candidati del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle: Roberto Fico e Antonio Decaro.