Tutti i risultati delle elezioni in Toscana

Tre grafici e due mappe per capire dove sono andati meglio e peggio il centrosinistra e il centrodestra
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Il presidente uscente Eugenio Giani (Partito Democratico) è stato rieletto a larga maggioranza alla guida della regione Toscana. Il candidato del centrosinistra, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, ha ottenuto il 53,9 per cento dei voti, superando il sindaco di Pistoia e candidato del centrodestra Alessandro Tomasi (Fratelli d’Italia), fermo al 40,9 per cento. Antonella Bundu, candidata della sinistra, ha raccolto il 5,2 per cento.
Rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2020, Giani ha migliorato il proprio risultato di 5,3 punti percentuali. Ma cinque anni fa il Movimento 5 Stelle aveva presentato una propria candidata: se si sommano i voti del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, emerge che la coalizione ha perso circa un punto percentuali rispetto alle precedenti regionali. Il centrodestra, pur sconfitto, ha ottenuto invece il suo miglior risultato di sempre in Toscana, anche se la crescita rispetto al 2020 è stata minima.

Quella in Toscana è la prima vittoria del centrosinistra in questa tornata elettorale. Finora il centrodestra ha confermato i propri presidenti uscenti nelle Marche e in Calabria, rispettivamente Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto, mentre in Valle d’Aosta si è imposto l’Union Valdôtaine. Il prossimo turno, previsto per il 23 e 24 novembre, interesserà Veneto, Puglia e Campania.

I partiti più votati

Passando ai partiti, il Partito Democratico si conferma la forza più votata con il 34,4 per cento, seguito da Fratelli d’Italia con il 26,8 per cento. Nessun’altra lista ha superato la soglia del 10 per cento. 

All’interno della coalizione di centrosinistra, la lista “Eugenio Giani Presidente-Casa Riformista”, che riunisce candidati civici e Italia Viva di Matteo Renzi, ha ottenuto l’8,9 per cento. Seguono Alleanza Verdi-Sinistra con il 7 per cento e il Movimento 5 Stelle con il 4,3 per cento.
Nel campo opposto, Forza Italia ha preso il 6,2 per cento, la Lega il 4,4 per cento, la civica “È ora!” di Tomasi il 2,4 per cento e Noi Moderati l’1,2 per cento. 

Il risultato della Lega è considerato particolarmente deludente: la campagna elettorale è stata seguita in parte dal vicesegretario Roberto Vannacci e nel 2020 il partito di Matteo Salvini aveva preso quasi il 22 per cento. “Toscana Rossa”, la lista di Bundu, si è fermata al 4,5 per cento, sotto la soglia del 5 per cento necessaria per eleggere rappresentanti in consiglio regionale, e dunque non avrà seggi.

La mappa del voto

Sul piano territoriale, Giani ha prevalso in tutte le province tranne tre: in quelle di Grosseto, Massa-Carrara e Pistoia si è imposto Tomasi.
L’analisi delle variazioni rispetto al 2020 mostra una geografia elettorale in movimento. Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle hanno perso terreno nelle province di Firenze e Pistoia, ma hanno recuperato voti ad Arezzo, Grosseto e Lucca. Il centrodestra, invece, è cresciuto a Pistoia, Prato, Massa-Carrara e in buona parte dei comuni fiorentini.
Nella città di Firenze, in particolare, Giani è sceso dal 60,3 per cento ottenuto cinque anni fa – che diventa 64,8 sommando il Movimento 5 Stelle – all’attuale 56,1 per cento, un calo significativo in un’area storicamente favorevole al centrosinistra.

L’affluenza in calo

Infine, l’affluenza si è fermata al 47,7 per cento, con un calo di quindici punti rispetto al 2020. 
Il confronto con il passato va però interpretato con cautela, poiché cinque anni fa il voto regionale si svolse insieme al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, che aveva spinto molti più elettori alle urne. La partecipazione di quest’anno è sostanzialmente in linea con quella del 2015 e si colloca a metà strada tra i livelli registrati in Calabria e nelle Marche.
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