Tutti i risultati delle elezioni regionali nelle Marche

Tre grafici e due mappe per capire dove sono andati meglio e peggio il centrodestra e il centrosinistra
ANSA/DAVIDE GENNARI
ANSA/DAVIDE GENNARI
Il candidato di centrodestra Francesco Acquaroli ha vinto le elezioni regionali nelle Marche ed è stato rieletto presidente per un secondo mandato. Ha ottenuto il 52,4 per cento dei voti, superando il candidato di centrosinistra Matteo Ricci, fermo al 44,4 per cento. Il distacco è stato più ampio rispetto alle elezioni regionali del 2020: questa volta la coalizione di centrodestra ha guadagnato 5,3 punti percentuali, mentre il Partito Democratico e gli altri partiti di centrosinistra, insieme al Movimento 5 Stelle, hanno perso complessivamente 1,5 punti.
La lista di Fratelli d’Italia è risultata la più votata con il 27,4 per cento, seguita dal Partito Democratico con il 22,5 per cento e da Forza Italia con l’8,6 per cento. La Lega si è fermata al 7,4 per cento, il Movimento 5 Stelle al 5,1 per cento e Alleanza Verdi-Sinistra al 4,2 per cento. Le liste civiche a sostegno di Ricci hanno raccolto complessivamente l’11,7 per cento, quelle a sostegno di Acquaroli il 10,4 per cento.

La mappa del voto

Il centrodestra ha prevalso soprattutto nella parte meridionale delle Marche, in provincia di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, mentre il centrosinistra è stato più forte soltanto sulla costa della provincia di Ancona. Acquaroli ha vinto a Fermo con 22,6 punti di vantaggio, a Macerata con 18,6, ad Ascoli Piceno con 6,8 e a Pesaro-Urbino con 5,9. Ricci ha prevalso invece in provincia di Ancona con 3,2 punti di margine e nel comune di Pesaro, dove è stato sindaco per dieci anni, con 6 punti.
Rispetto al 2020, Acquaroli ha aumentato i consensi nella maggior parte della regione, soprattutto ad Ancona e Pesaro-Urbino, mentre a Macerata in diversi comuni sono cresciuti centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Il comune con il maggiore incremento è stato Colli del Tronto, dove è passato dal 29,5 al 59,7 per cento, mentre quello con il calo più netto è stato Maltignano, dal 70,8 al 56,4 per cento.

Nei centri con più elettori, Acquaroli è salito di 3,9 punti ad Ancona, di 6,6 a Senigallia, di 1,8 a Pesaro e di 0,6 a Fano, mentre è sceso di 2,6 punti ad Ascoli Piceno, pur vincendolo.

L’affluenza in calo

L’affluenza complessiva si è fermata al 50 per cento, con dati simili tra le province: 52 per cento a Pesaro-Urbino, 51 per cento a Fermo, 50 per cento ad Ancona, 49 per cento ad Ascoli Piceno e 47 per cento a Macerata. Va ricordato che l’11,5 per cento degli aventi diritto vive all’estero e per votare avrebbe dovuto tornare nelle Marche.
La partecipazione è calata di quasi dieci punti rispetto al 2020, tornando sui livelli del 2015. Alle precedenti elezioni regionali l’affluenza era stata più alta anche per la coincidenza con il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari e con diverse elezioni comunali, eventi che di solito spingono più cittadini alle urne.
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