C’è quello sulla sartoria e quello sulla menopausa, quello sugli amanti delle moto e quello sulle università telematiche. Dall’inizio di questa legislatura, in Parlamento sono nati decine di gruppi formati da deputati e senatori di partiti diversi, prevenienti da tutti gli schieramenti, da sinistra a destra. Tutti uniti per una causa comune, anzi: per svariate cause comuni.
Il fenomeno degli “intergruppi parlamentari” non è nuovo, esiste da almeno vent’anni e di tanto in tanto torna a far discutere. Per esempio Maria Rosaria Boccia, coinvolta nel caso che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha avuto accesso alla Camera come ospite di due intergruppi parlamentari: uno sulla dieta mediterranea e uno sulla bellezza. Anche grazie agli accrediti per partecipare alle conferenze alla Camera, Boccia ha potuto girare indisturbata tra i corridoi di Montecitorio, scattando foto e girando video, sebbene ciò sia vietato. Boccia è stata in seguito sanzionata con un’interdizione all’ingresso alla Camera, ma resta il fatto che tramite gli intergruppi parlamentari è possibile fare accedere agli ambienti del Parlamento chiunque.
Su questi organismi la Camera e il Senato non hanno mai stabilito regole chiare, che garantiscano trasparenza sui loro componenti e sui requisiti minimi per la loro costituzione. Alcuni degli intergruppi parlamentari si battono per cause nobili, altri rappresentano gruppi di interesse, magari nascendo e scomparendo in poco tempo, senza che sia nemmeno chiaro chi ne faccia parte.
Il fenomeno degli “intergruppi parlamentari” non è nuovo, esiste da almeno vent’anni e di tanto in tanto torna a far discutere. Per esempio Maria Rosaria Boccia, coinvolta nel caso che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha avuto accesso alla Camera come ospite di due intergruppi parlamentari: uno sulla dieta mediterranea e uno sulla bellezza. Anche grazie agli accrediti per partecipare alle conferenze alla Camera, Boccia ha potuto girare indisturbata tra i corridoi di Montecitorio, scattando foto e girando video, sebbene ciò sia vietato. Boccia è stata in seguito sanzionata con un’interdizione all’ingresso alla Camera, ma resta il fatto che tramite gli intergruppi parlamentari è possibile fare accedere agli ambienti del Parlamento chiunque.
Su questi organismi la Camera e il Senato non hanno mai stabilito regole chiare, che garantiscano trasparenza sui loro componenti e sui requisiti minimi per la loro costituzione. Alcuni degli intergruppi parlamentari si battono per cause nobili, altri rappresentano gruppi di interesse, magari nascendo e scomparendo in poco tempo, senza che sia nemmeno chiaro chi ne faccia parte.