Non sembra, ma i parlamentari si alleano su qualsiasi cosa

In questa legislatura deputati e senatori di partiti diversi hanno formato almeno 40 “intergruppi” che si occupano di vari temi, dalla sartoria alla menopausa. Mancano però regole chiare e trasparenza
Ansa
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C’è quello sulla sartoria e quello sulla menopausa, quello sugli amanti delle moto e quello sulle università telematiche. Dall’inizio di questa legislatura, in Parlamento sono nati decine di gruppi formati da deputati e senatori di partiti diversi, prevenienti da tutti gli schieramenti, da sinistra a destra. Tutti uniti per una causa comune, anzi: per svariate cause comuni. 

Il fenomeno degli “intergruppi parlamentari” non è nuovo, esiste da almeno vent’anni e di tanto in tanto torna a far discutere. Per esempio Maria Rosaria Boccia, coinvolta nel caso che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha avuto accesso alla Camera come ospite di due intergruppi parlamentari: uno sulla dieta mediterranea e uno sulla bellezza. Anche grazie agli accrediti per partecipare alle conferenze alla Camera, Boccia ha potuto girare indisturbata tra i corridoi di Montecitorio, scattando foto e girando video, sebbene ciò sia vietato. Boccia è stata in seguito sanzionata con un’interdizione all’ingresso alla Camera, ma resta il fatto che tramite gli intergruppi parlamentari è possibile fare accedere agli ambienti del Parlamento chiunque. 

Su questi organismi la Camera e il Senato non hanno mai stabilito regole chiare, che garantiscano trasparenza sui loro componenti e sui requisiti minimi per la loro costituzione. Alcuni degli intergruppi parlamentari si battono per cause nobili, altri rappresentano gruppi di interesse, magari nascendo e scomparendo in poco tempo, senza che sia nemmeno chiaro chi ne faccia parte.

Un po’ di storia

I primi intergruppi parlamentari sono nati all’inizio degli anni Duemila. Come racconta uno studio pubblicato nel 2017, il primo intergruppo con una certa consistenza numerica è stato creato nel 2003, durante la quattordicesima legislatura. Il gruppo si chiamava “Intergruppo per la sussidiarietà”: tra i suoi fondatori c’erano gli allora deputati di Forza Italia Angelino Alfano e Maurizio Lupi, mentre tra i parlamentari all’opposizione c’erano Pierluigi Bersani, deputato dei Democratici di Sinistra (DS), ed Enrico Letta, deputato de “La Margherita”. 

L’intergruppo sulla sussidiarietà, che è ancora attivo, è nato da un’idea dell’allora maggioranza di centrodestra che sosteneva il secondo governo Berlusconi e «su sollecitazione della Fondazione per la sussidiarietà, organo di Comunione e Liberazione», con l’obiettivo di «orientare, attraverso una operazione di coinvolgimento dell’opposizione, le politiche del governo sui temi del welfare». Comunione e Liberazione è un movimento di ispirazione cristiana fondato nel 1954 da Don Luigi Giussani, da sempre influente nell’ambito politico e che negli anni ha avuto tra i suoi iscritti diversi parlamentari. Lo stesso Lupi, attuale presidente di Noi Moderati e dell’intergruppo sulla sussidiarietà, è membro di Comunione e Liberazione. 

Negli anni questo intergruppo ha portato avanti varie iniziative politiche e i suoi esponenti sono ospiti fissi del Meeting di Rimini, l’incontro annuale di Comunione e Liberazione che si tiene ad agosto nella città romagnola. Nella scorsa legislatura l’intergruppo per la sussidiarietà ha promosso una proposta di legge per lo sviluppo nei percorsi scolastici delle competenze non cognitive (in inglese life skills), tra cui secondo l’Organizzazione mondiale della sanità rientrano lo sviluppo del pensiero critico, del pensiero creativo e la gestione delle emozioni. A gennaio 2022 la proposta di legge è stata approvata alla Camera, ma il suo esame si è poi bloccato al Senato complice la fine anticipata della legislatura. In questa legislatura, Lupi ha presentato alla Camera una nuova proposta di legge identica, che è stata approvata dall’aula il 3 agosto 2023 ed è ora all’esame del Senato. 

«Gli intergruppi parlamentari sono uno degli effetti della crisi dei partiti e delle coalizioni tradizionali. Non esiste più la forma partito di una volta, a cui i parlamentari e i politici dovevano assoggettarsi per forza», ha spiegato a Pagella Politica Elena Paparella, ricercatrice in Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università La Sapienza di Roma, una delle autrici del citato studio del 2017. «Negli ultimi anni, tanto più con la crisi di fiducia nei partiti, i parlamentari cercano legami trasversali su singole tematiche e singole proposte di legge».
Immagine 1. Maurizio Lupi (a sinistra) insieme al senatore del PD ed ex ministro Graziano DelRio al Meeting di Rimini nel 2018 – Fonte: Ansa
Immagine 1. Maurizio Lupi (a sinistra) insieme al senatore del PD ed ex ministro Graziano DelRio al Meeting di Rimini nel 2018 – Fonte: Ansa

Scarsa trasparenza

Secondo Paparella, il problema principale degli intergruppi parlamentari è l’assenza di regole precise. «I nostri regolamenti parlamentari non prevedono norme particolari sugli intergruppi, un fenomeno che è spesso lasciato al caso e alla sensibilità dei singoli parlamentari», ha spiegato l’esperta. 

L’assenza di regole fa sì che un parlamentare possa costituire un intergruppo in qualsiasi momento, senza un numero minimo di partecipanti e senza obblighi di pubblicità dei suoi componenti. Come hanno confermato a Pagella Politica fonti interne della Camera e del Senato, non esiste un elenco ufficiale degli intergruppi e ciò rende difficile l’analisi del fenomeno. Nel 2017 Paparella e gli altri ricercatori hanno cercato di risalire al numero di intergruppi consultando le notizie e i comunicati stampa pubblicati in occasione della nascita degli intergruppi stessi. Secondo la loro ricerca, sette anni fa gli intergruppi parlamentari erano almeno 47, di cui il 40 per cento affrontava temi relativi al sociale, alla salute e ai diritti. Secondo le verifiche di Pagella Politica, basate anche queste su notizie di stampa, nell’attuale legislatura  sono stati creati almeno 40 intergruppi parlamentari tra Camera e Senato. La metà circa di questi affronta questioni legate alla salute o ai problemi dei cittadini in ambito sanitario.