Il 2023 di Giorgia Meloni in 182 fact-checking

Quest’anno quasi il 70 per cento delle sue dichiarazioni che abbiamo verificato è risultato impreciso o poco o per nulla attendibile
Ansa
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Il 2023 si sta per concludere ed è arrivato il momento di fare un bilancio su quanto è stata attendibile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli ultimi 12 mesi. Quest’anno Pagella Politica ha verificato 182 dichiarazioni della leader di Fratelli d’Italia, alla guida del governo da oltre un anno. A 21 dichiarazioni abbiamo dedicato singoli articoli di fact-checking, mentre le altre 162 dichiarazioni sono state analizzate in articoli con più fact-checking, per esempio quelli relativi a interventi in Parlamento o a conferenze stampa.

Come se l’è cavata la presidente del Consiglio? Abbiamo diviso le dichiarazioni di Meloni in tre giudizi: quelle “attendibili”, quelle “imprecise” e quelle “poco o per nulla attendibili”. Le dichiarazioni “attendibili” sono quelle corrette o con lievi omissioni; le dichiarazioni “imprecise” sono quelle in cui Meloni ha commesso alcuni errori o ha omesso alcuni dettagli importanti; le dichiarazioni “poco o per nulla attendibili” sono quelle quasi o del tutto scorrette. 

Complessivamente, le dichiarazioni “attendibili” sono state 59 (il 32,4 per cento sul totale), quelle “imprecise” 53 (29,1 per cento), mentre quelle “poco o per nulla attendibili” 70 (38,5 per cento). In altre parole, quasi il 70 per cento delle dichiarazioni di Meloni, tra quelle che abbiamo sottoposto al nostro fact-checking, è risultato impreciso o poco o per nulla attendibile.
Ricordiamo che, come per gli altri politici, anche nel caso di Meloni Pagella Politica non offre un indicatore statisticamente valido riguardo la sua credibilità. Come per lo scorso anno, il campione delle oltre 180 dichiarazioni di Meloni analizzate permette comunque di individuare alcune tendenze. 

Nel 2023 la presidente del Consiglio ha fatto dichiarazioni più attendibili nei discorsi ufficiali, come le comunicazioni in Parlamento in vista delle riunioni del Consiglio europeo, l’organo che raccoglie i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell’Unione europea. Meloni è stata invece più imprecisa negli “Appunti di Giorgia”, la video rubrica sui social network in cui racconta le misure adottate dal suo governo. Per esempio il 10 novembre, in occasione dell’ultima puntata degli “Appunti di Giorgia”, Meloni ha detto che la riforma costituzionale per introdurre l’elezione diretta del presidente del Consiglio, presentata dal centrodestra, non modifica i poteri del presidente della Repubblica. Questo non è vero, e nei mesi scorsi altri membri del governo hanno fatto una dichiarazione simile, sbagliando. 

Negli ultimi 12 mesi Meloni ha poi rivendicato in varie occasioni diversi record sul mercato del lavoro come se fossero risultati del suo governo. Secondo i dati più aggiornati di Istat, a ottobre il tasso di occupazione in Italia nella fascia tra i 15 e i 64 anni di età era pari al 61,8 per cento, la percentuale più alta da quando ci sono le serie storiche mensili. Ma come abbiamo spiegato in molti fact-checking, il miglioramento dei dati sull’occupazione non è iniziato con il governo Meloni: questa tendenza è in atto da tempo, almeno dall’inizio del 2021, ossia quando era ancora in carica il governo guidato da Mario Draghi. 

Sui singoli argomenti, nel 2023 la presidente del Consiglio ha commesso meno errori sul tema del lavoro, con circa il 54 per cento delle dichiarazioni verificate attendibili. Al contrario, Meloni è stata più imprecisa quando ha parlato di immigrazione, con oltre il 70 per cento di dichiarazioni verificate poco o per nulla attendibili.

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