Acquista Bugie al potere, il libro di Pagella Politica con il fact-checking del primo anno del governo Meloni. È disponibile anche in tutte le librerie.
Il 4 novembre, ospite ad Amici e nemici su Radio24, la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) ha commentato (min. 8:30) il disegno di legge di riforma costituzionale approvato il giorno prima dal governo Meloni. Secondo Casellati, la riforma, che introdurrebbe l’elezione diretta del presidente del Consiglio (una forma del cosiddetto “premierato”), non modifica i poteri del presidente della Repubblica, che manterrebbe così «tutte le sue prerogative, tali e quali come sono oggi».
Il giorno dopo anche il presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) ha difeso la riforma costituzionale con la stessa tesi. In un’intervista con il Corriere della Sera, La Russa ha detto che al presidente della Repubblica «rimangono tutte le prerogative» attualmente in vigore.
In realtà le cose non stanno proprio così: al netto del fatto che il percorso della riforma è ancora lungo, le modifiche alla Costituzione proposte dal governo Meloni intervengono su alcuni poteri del capo dello Stato.
Il 4 novembre, ospite ad Amici e nemici su Radio24, la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) ha commentato (min. 8:30) il disegno di legge di riforma costituzionale approvato il giorno prima dal governo Meloni. Secondo Casellati, la riforma, che introdurrebbe l’elezione diretta del presidente del Consiglio (una forma del cosiddetto “premierato”), non modifica i poteri del presidente della Repubblica, che manterrebbe così «tutte le sue prerogative, tali e quali come sono oggi».
Il giorno dopo anche il presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) ha difeso la riforma costituzionale con la stessa tesi. In un’intervista con il Corriere della Sera, La Russa ha detto che al presidente della Repubblica «rimangono tutte le prerogative» attualmente in vigore.
In realtà le cose non stanno proprio così: al netto del fatto che il percorso della riforma è ancora lungo, le modifiche alla Costituzione proposte dal governo Meloni intervengono su alcuni poteri del capo dello Stato.