Il 1° dicembre si sono insediati i nuovi vertici delle istituzioni dell’Unione europea, frutto delle trattative seguite alle elezioni europee dello scorso giugno. La nuova Commissione europea, che ha ottenuto l’approvazione del Parlamento europeo il 27 novembre, è guidata per la seconda volta dalla tedesca Ursula von der Leyen, esponente del Partito Popolare Europeo. Il socialista portoghese António Costa ha assunto la presidenza del Consiglio europeo, succedendo al liberale belga Charles Michel, mentre l’estone Kaja Kallas, esponente liberale, è la nuova Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ruolo precedentemente ricoperto dal socialista spagnolo Josep Borrell.
La seconda Commissione von der Leyen, di cui l’Alta rappresentante Kallas è una delle vicepresidenti, resterà in carica cinque anni, mentre il mandato del presidente del Consiglio europeo durerà due anni e mezzo e potrà essere rinnovato per altri due anni e mezzo.
Alla luce dei nuovi vertici, come cambieranno gli equilibri tra le istituzioni europee? E quali saranno le priorità dell’Unione europea dei prossimi cinque anni?
La seconda Commissione von der Leyen, di cui l’Alta rappresentante Kallas è una delle vicepresidenti, resterà in carica cinque anni, mentre il mandato del presidente del Consiglio europeo durerà due anni e mezzo e potrà essere rinnovato per altri due anni e mezzo.
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