Quanti seggi potrebbero conquistare i partiti al Parlamento europeo

Da Fratelli d’Italia al PD, abbiamo simulato il numero di parlamentari europei che le varie liste potrebbero eleggere con il voto dell’8 e 9 giugno
ANSA
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Sabato 8 e domenica 9 giugno in Italia si terranno le elezioni europee per assegnare i 76 seggi che spettano al nostro Paese al Parlamento europeo. La legge elettorale per le europee prevede una soglia di sbarramento al 4 per cento: sotto questa soglia una lista non elegge nessun parlamentare europeo. Dopo l’assegnazione dei seggi a ciascuna lista, saranno eletti i candidati che hanno ricevuto più preferenze. 

Ma quanti seggi al Parlamento europeo potrebbero conquistare le varie liste tra quelli a disposizione per l’Italia? Abbiamo fatto una simulazione della distribuzione dei seggi sulla base dei sondaggi più aggiornati.

Che cosa dicono i sondaggi

Per capire che cosa dicono i sondaggi, abbiamo analizzato tutti quelli pubblicati di recente sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per evitare distorsioni abbiamo poi pesato i risultati dei sondaggi per la dimensione del campione degli intervistati e per la data in cui sono stati condotti. Ricordiamo che i sondaggi vanno letti con attenzione, dato che hanno tutti un margine di incertezza.

Stando alla media dei sondaggi condotti nel mese di maggio, Fratelli d’Italia sarebbe la prima forza politica con il 27,1 per cento dei voti (questa percentuale è compresa in un intervallo di incertezza che va dal 24,3 al 29,8 per cento). Al secondo posto c’è il Partito Democratico, con il 20,6 per cento (18,1-23,1 per cento) e al terzo il Movimento 5 Stelle con il 16 per cento (13,7-18,2 per cento). 

A seguire ci sono Forza Italia con il 9 per cento (7,2-10,7 per cento) e la Lega con l’8,5 per cento (6,8-10,2 per cento). Vicino alla soglia del 4 per cento ci sono la lista “Stati Uniti d’Europa” – formata da Più Europa e Italia Viva – con il 4,5 per cento (3,2-5,8 per cento); Alleanza Verdi Sinistra – formata da Europa Verde e Sinistra Italiana – con il 4,3 per cento (3-5,5 per cento); e la lista “Azione-Siamo europei” con il 3,9 per cento (2,8-5,2 per cento). 

Infine, sotto allo sbarramento ci sono “Libertà”, la lista formata da diciannove simboli guidata da Cateno De Luca, con il 2,1 per cento (1,2-2,9 per cento) e “Pace Terrà Dignità”, guidata dal giornalista Michele Santoro, con il 2 per cento (1,2-2,9 per cento). Non è possibile invece calcolare la media dei sondaggi per Alternativa Popolare, il partito del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, perché è stato sondato in poche rilevazioni.
Le oscillazioni dei partiti dentro ai margini di incertezza possono avere importanti conseguenze sul numero di seggi che avranno nel Parlamento europeo, in particolar modo se le liste più piccole saranno sopra o sotto la soglia di sbarramento. Va inoltre considerato che il 25 maggio inizierà il cosiddetto “silenzio elettorale” e per le successive due settimane, fino alla data del voto, non sarà possibile pubblicare nuovi sondaggi. È possibile dunque che nelle due settimane che precedono il voto le intenzioni degli elettori cambino, senza che noi lo possiamo sapere.

Quanti parlamentari europei potrebbero ottenere i partiti

Per capire qual è il numero più probabile di seggi che otterranno i partiti, abbiamo fatto 10 mila simulazioni “Monte Carlo”. Una simulazione “Monte Carlo” è un metodo computazionale usato per analizzare situazioni caratterizzate da incertezza, come appunto le elezioni. In ogni simulazione, abbiamo generato un possibile risultato elettorale casuale basato sulle distribuzioni di probabilità dei sondaggi. Ripetendo la simulazione 10 mila volte, abbiamo ottenuto una distribuzione di probabilità dei possibili esiti in termini di seggi assegnati a ciascuna lista alle prossime europee. In questo modo, abbiamo stimato non solo il risultato più probabile, ma anche la variabilità di tale risultato dovuta all’incertezza dei sondaggi.

In base alle 10 mila simulazioni svolte, Fratelli d’Italia è il partito che potrebbe eleggere il numero maggiore di parlamentari europei, ossia 23 sui 76 totali spettanti all’Italia. I seggi del partito di Giorgia Meloni oscillano comunque in un intervallo tra i 19 e i 29.
Il Partito Democratico potrebbe eleggere 17 parlamentari europei, con un’oscillazione tra i 14 e i 22, mentre il Movimento 5 Stelle 14, in un intervallo tra i 10 e i 18. Forza Italia e la Lega potrebbero ottenere entrambi 7 seggi. Forza Italia ha comunque un margine di oscillazione tra i 4 e i 9 seggi, mentre la Lega tra i 5 e i 10. Essendo avanti nei sondaggi, in teoria Forza Italia eleggerebbe un parlamentare in più della Lega, ma questo sarà un candidato della Südtiroler Volkspartei (SVP), il partito autonomista dell’Alto Adige con cui il partito di Antonio Tajani ha stretto un accordo elettorale. Al SVP infatti è sufficiente ottenere 50 mila voti per eleggere un deputato grazie all’accordo con Forza Italia e alle tutele delle minoranze linguistiche presenti nella legge elettorale. Il SVP ha ottenuto una media di 130 mila voti alle ultime quattro elezioni europee.  

Tra i partiti minori, la lista “Stati Uniti d’Europa” potrebbe ottenere intorno ai 4 seggi, così come Alleanza Verdi-Sinistra. In questi due casi il margine di oscillazione è importante da considerare. In diverse nostre simulazioni queste due liste prendono zero seggi, dato che spesso sono sotto lo sbarramento, in altre 4 seggi, mentre in meno casi tra i 5 e i 6. Nelle nostre simulazioni Azione è sotto la soglia del 4 per cento più volte di quelle in cui è sopra, motivo per cui l’esito più probabile è che il partito di Carlo Calenda non ottenga nessun seggio. Lo stesso discorso vale per le liste “Libertà” e “Pace Terra Dignità”, e Alternativa Popolare.

Chi rischia di stare sotto lo sbarramento

A proposito di soglia di sbarramento, con le nostre simulazioni è possibile stabilire la probabilità che hanno le liste minori di superare la soglia del 4 per cento, necessaria per eleggere almeno un parlamentare europeo.

In base ai sondaggi aggiornati al 22 maggio, la lista “Stati Uniti d’Europa” ha il 70 per cento di possibilità di superare il 4 per cento, Alleanza Verdi-Sinistra il 60 per cento, mentre Azione il 49 per cento. In pratica, la probabilità per il partito di Calenda di eleggere parlamentari europei è come quella che si ha quando si gioca a testa o croce con una moneta.

È quasi sicuro invece che le liste “Pace Terrà Dignità” e “Libertà”, e Alternativa Popolare, non supereranno la soglia di sbarramento, a meno di un enorme errore dei sondaggi o un forte aumento dei consensi nei prossimi quindici giorni.
Come anticipato, il risultato delle liste più piccole potrebbe influire sui risultati di quelle maggiori. La probabilità che “Stati Uniti d’Europa”, Alleanza Verdi-Sinistra e Azione siano tutte sotto la soglia di sbarramento è pari al 5,7 per cento. In questo caso, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega eleggerebbero in totale 42 deputati, il Partito Democratico 19 e il Movimento 5 Stelle 15. Nel 20,3 per cento delle simulazioni invece “Stati Uniti d’Europa”, Alleanza Verdi-Sinistra e Azione superano tutte lo sbarramento e in questo caso i tre partiti di centrodestra eleggerebbero 36 deputati in totale, il PD 16, il Movimento 5 Stelle 13, “Stati Uniti d’Europa” e Alleanza Verdi Sinistra 4 e Azione 3.
La probabilità che invece sia solo Alleanza Verdi-Sinistra a superare lo sbarramento è del 9,3 per cento, che la superi solo “Stati Uniti d’Europa” è del 13,9 per cento e solo Azione del 6 per cento. La probabilità più alta, pari al 21,3 per cento dei casi, è che la soglia di sbarramento sia superata da Stati Uniti d’Europa e AVS, ma non da Azione.

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