Nel corso del 2020 abbiamo verificato oltre 300 dichiarazioni di politici italiani e pubblicato circa 250 approfondimenti, raccolti nella sezione Blog del sito, sui temi più discussi del dibattito politico e pubblico di quest’anno.

Quali sono stati i fact-checking e gli articoli che hanno attirato di più l’interesse dei nostri lettori? Abbiamo raccolto le cinque dichiarazioni e i cinque approfondimenti più cliccati: ecco la classifica.

Le dichiarazioni più cliccate del 2020

1. No, la Germania per il coronavirus non mette 22 volte i soldi dell’Italia

Lo scorso marzo, con l’arrivo della prima ondata, sono iniziati a circolare moltissimi numeri sugli interventi economici messi in campo nei vari Paesi del mondo, subito confrontati con quanto fatto dal governo italiano.

Il 14 marzo il senatore Luigi Paragone (ex M5s, oggi leader del partito Italexit) aveva dichiarato che la Germania era la «padrona dell’Ue», in quanto poteva beneficiare di 550 miliardi di euro di aiuti per le sue imprese, mentre quelle italiane di 25 miliardi.

Per questa dichiarazione, Paragone si era meritato un “Pinocchio andante”: aveva confrontato le mele con le pere.

2. No, l’Italia non ha dato alla Tunisia 50 milioni per l’emergenza Covid-19

La seconda dichiarazione più cliccata è stata quella della senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanché, che a marzo scorso aveva detto: «Il governo versa 50 milioni alla Tunisia per l’emergenza coronavirus. Siamo alla follia!».

Le cose non stavano proprio così: la cifra era corretta, la motivazione indicata da Santanché no. Il versamento di 50 milioni di euro era stato deciso a marzo 2019, nel contesto di un accordo tra i due Paesi preso nel 2017, per sostenere le piccole e medie imprese tunisine, prima che si scoprisse anche solo l’esistenza del nuovo coronavirus.

3. Negli Usa la polizia uccide i neri più dei bianchi? Che cosa dicono i numeri

Uno dei temi più discussi in questo 2020 è stato il razzismo sistemico negli Stati Uniti, e le violenze delle forze dell’ordine contro gli afroamericani.

A luglio il deputato leghista Gianluca Cantalamessa si era meritato un “Pinocchio andante” per aver detto che negli Stati Uniti «nel 2019 il 40 per cento delle persone uccise dalla polizia erano bianche, il 15 di colore, il 10 ispanico ed il 35 non identificate». Da un lato, questi dati erano per lo più sbagliati; dall’altro, se rapportati alla popolazione, gli omicidi dei neri negli Stati Uniti hanno un’incidenza più che doppia rispetto a quelli dei bianchi.

4. L’Italia è quasi la prima al mondo per avanzo primario dal 1990 a oggi

Al quarto posto delle dichiarazioni più cliccate di Pagella Politica nel 2020, troviamo l’ex deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista, che ad aprile sosteneva che l’Italia fosse «il Paese numero uno al mondo per avanzo primario del proprio bilancio degli ultimi 30 anni».

Con il termine “avanzo primario” si intende una differenza positiva tra quanto lo Stato incassa (per esempio attraverso le tasse) e quanto spende (per esempio per finanziare i servizi pubblici), al netto di quanto gli costano gli interessi sul debito pubblico.

Di Battista si era meritato un “C’eri quasi”: tra il 1990 e il 2019 non siamo al primo posto assoluto per avanzo primario, ma comunque davanti a tutti i grandi Paesi Ue e a quelli membri del G7.

5. Meloni sbaglia: l’Italia non ha «firmato per attivare» il Mes

Infine, in quinta posizione troviamo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che il 9 aprile aveva dichiarato che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva «firmato per attivare il Mes», ossia il Meccanismo europeo di stabilità.

Non era vero: all’epoca si parlava dell’accordo europeo per creare un nuovo strumento all’interno del Mes, quello che sarebbe poi stato chiamato Pandemic crisis support, pensato per aiutare i Paesi colpiti dalla crisi della Covid-19. Ad oggi, nessuno Stato ha «firmato» per accedere a questo tipo di aiuti, che per l’Italia ammonterebbero a circa 36 miliardi di euro.

Gli approfondimenti più letti nel 2020

1. Perché il Veneto è diventata la regione con più contagi d’Italia

L’approfondimento che in questo 2020 ha attirato di più l’interesse dei nostri lettori è uscito pochi giorni fa, il 14 dicembre, ed è dedicato alla regione governata dal leghista Luca Zaia.

Il Veneto infatti, dopo essere stato elogiato negli scorsi mesi per la gestione della prima ondata, nelle ultime settimane è la regione più colpita dall’emergenza coronavirus, mentre nel resto del Paese i contagi e gli ospedalizzati hanno iniziato a calare.

2. I tagli alla sanità ci sono stati, oppure no?

L’emergenza sanitaria ha riportato di attualità il tema delle risorse economiche destinate alla sanità italiana. Secondo alcuni, negli ultimi anni il Sistema sanitario nazionale ha subito pesanti riduzioni; secondo altri, invece, le risorse al Ssn sono sempre aumentate, salvo rare eccezioni.

Chi ha davvero ragione? Come abbiamo spiegato a marzo scorso, si può dire… entrambi. Dal 2001 al 2019, il finanziamento del Ssn a carico dello Stato è sempre cresciuto in valore assoluto (tranne che nel 2013 e nel 2015), passando da 71,3 miliardi di euro a 114,5 miliardi di euro. È vero però che dal 2010 al 2019 le risorse in più aggiunte di anno in anno sono state sempre minori rispetto a quelle programmate negli anni precedenti. In sostanza, “tagli” ci sono stati, se con questa parola si fa riferimento anche ai mancati aumenti attesi (o alla loro effettiva riduzione).

3. Perché 6 mila casi di oggi non sono 6 mila casi di marzo

Con l’arrivo della seconda ondata, una delle tentazioni più forti è stata quella di confrontare i dati giornalieri dell’epidemia di inizio ottobre con quelli registrati durante marzo-aprile.

Per una serie di motivi, però, questo confronto rischiava – e rischia tutt’oggi – di essere fuorviante.

4. Il fact-checking definitivo su chi ha votato per il Mes

Come abbiamo anticipato, in questo 2020 si è tornati a parlare molto del Mes, con i leader politici che si sono rinfacciati a vicenda le responsabilità su chi abbia, o meno, partecipato alla creazione del cosiddetto “Fondo Salva-Stati”.

È una storia nata quasi dieci anni fa, che abbiamo ricostruito in un fact-checking «definitivo», per stabilire una volta per tutte quali politici e partiti italiani hanno avuto un ruolo di primo piano in questa vicenda.

5. Referendum: troppi o troppo pochi parlamentari? Il confronto con gli altri Paesi europei

Infine, tra i pezzi più letti di quest’anno non ne poteva mancare uno a tema referendum: il 20-21 settembre scorso gli elettori italiani hanno infatti in maggioranza confermato la riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari da 945 a 600 (non contando i senatori a vita).

Una delle domande più diffuse ha riguardato il confronto con gli altri Paesi europei: con 345 parlamentari in meno, quanta rappresentanza perderà l’Italia rispetto a Stati come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito? Abbiamo fatto un po’ di conti.

Qual è stata la dichiarazione peggiore di un politico italiano in questo 2020? Clicca qui per votare alla Pagella Cup 2020.