Dai Berlusconi ai balneari: chi ha finanziato la campagna elettorale di Forza Italia

Da fine luglio a fine agosto, il partito dell’ex presidente del Consiglio ha incassato circa 1,7 milioni di euro: ecco da chi sono arrivati i finanziamenti più sostanziosi
ANSA/GIUSEPPE LAMI
ANSA/GIUSEPPE LAMI
Durante la campagna elettorale, Forza Italia ha raccolto circa 1,7 milioni di euro di donazioni, 400 mila euro in meno di Fratelli d’Italia e oltre un milione di euro in meno rispetto alla Lega, i suoi due principali alleati nella coalizione di centrodestra. Le donazioni raccolte da Forza Italia, così come quelle degli altri due partiti, sono comunque destinate a salire, visto che i dati pubblicamente disponibili arrivano solo fino alla fine di agosto, mentre le elezioni si sono tenute il 25 settembre.

Tra i donatori di Forza Italia figurano parlamentari in carica e candidati, ma anche privati cittadini e aziende. In generale, una grossa fetta dei finanziamenti di Forza Italia è arrivata dai cinque figli di Silvio Berlusconi, che durante il primo mese della campagna elettorale hanno donato complessivamente 500 mila euro, quasi il 30 per cento del totale raccolto, seguiti dalle donazioni di Fininvest, holding di proprietà della stessa famiglia Berlusconi, e da società del settore turistico. 

I dati sui finanziamenti sono consultabili dall’elenco delle erogazioni versate ai partiti e ai movimenti politici, scaricabile dal sito della Camera. In questa analisi abbiamo considerato solo i finanziamenti ricevuti dalla sezione nazionale di Forza Italia e non quelli ricevuti dalle sezioni locali del partito.

I soldi di candidati e parlamentari

In base alle verifiche di Pagella Politica, dal 1° gennaio al 31 agosto (ultimo giorno per cui sono disponibili i dati), il partito guidato da Silvio Berlusconi ha raccolto circa 2,5 milioni di euro in donazioni. Di questi, circa 1,7 milioni (quasi il 70 per cento) sono stati raccolti in campagna elettorale, dal 20 luglio in poi, giorno in cui le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi hanno aperto le porte per le elezioni anticipate del 25 settembre.

Una parte della campagna elettorale di Forza Italia è stata finanziata dai candidati alle elezioni e dai parlamentari attualmente in carica che, in base allo statuto del partito, devono contribuire al suo sostentamento. Tra questi, la donazione più ingente è stata fatta da Luca Squeri, deputato uscente, rieletto alle elezioni del 25 settembre, che il 12 agosto ha donato al partito quasi 77 mila euro. Dietro a Squeri c’è la senatrice Giulia Rosina Papatheu Urania, candidata per un seggio alla Camera nel collegio plurinominale Sicilia 2, che ha donato poco più di 65 mila euro. Nonostante la cifra versata al partito di Berlusconi, Papatheu Urania non è stata rieletta.

Tra i finanziatori della campagna elettorale di Forza Italia ci sono stati anche alcuni parlamentari attualmente in carica, ma non ricandidati alle elezioni del 25 settembre. È questo il caso dell’amministratore delegato dell’A.C. Monza Adriano Galliani, senatore uscente che il 18 agosto ha donato a Forza Italia quasi 94 mila euro. 

Al di là dei parlamentari e dei candidati, tra i finanziatori del partito di Berlusconi non mancano gli amministratori locali. Per esempio, l’8 agosto, Renato Schifani, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia e poi eletto, ha versato a Forza Italia circa 26 mila euro. 

Curiosità: tra le donazioni mensili a Forza Italia sono presenti anche quelle di Niccolò Ghedini, già senatore e avvocato personale di Silvio Berlusconi, scomparso il 17 agosto. Tra queste, però, ce n’è anche una da 900 euro datata 22 agosto, cinque giorni dopo la morte dello stesso Ghedini.

Gli affetti famigliari

Una grossa fetta dei finanziamenti della campagna elettorale di Forza Italia è arrivata poi dai membri della famiglia Berlusconi. 

Il 16 agosto, il partito ha ricevuto quattro donazioni da 100 mila euro ciascuna, rispettivamente da Eleonora, Luigi, Marina Elvira e Pier Silvio Berlusconi, tutti e quattro figli del leader di Forza Italia. Il 22 agosto è arrivata un’altra donazione da 100 mila euro da parte di Barbara Berlusconi, figlia dell’ex presidente del Consiglio. In totale, i cinque figli di Berlusconi hanno donato al partito 500 mila euro, quasi il 30 per cento di tutti i finanziamenti ottenuti da Forza Italia durante la campagna elettorale. 

In più, Forza Italia ha beneficiato delle donazioni di Fininvest, la holding che controlla le varie aziende di proprietà della famiglia Berlusconi come Mediaset, Mondadori e la squadra di calcio del Monza. Più nel dettaglio, il 2 agosto, Fininvest ha versato a Forza Italia 50 mila euro, che si aggiungono ad altri 50 mila euro versati dalla società finanziaria a giugno, prima dell’inizio della campagna elettorale.

La lobby dei balneari

Compresa Fininvest, le aziende che tra il 20 luglio e il 31 agosto hanno finanziato Forza Italia sono state dieci, per un totale di 177 mila euro. 

La donazione più ingente è arrivata il 31 agosto da Blufin Srl, che al partito di Berlusconi ha donato 50 mila euro. La visura camerale mostra che la società ha sede a Como, appartiene ad Attilio Tettamanti e a Ulisse Bianchi, ed è attiva nel settore immobiliare. A seguire, c’è una donazione da 20 mila euro del Consorzio Italia servizi, che raggruppa undici aziende operanti in vari settori, dall’energia alle infrastrutture, e che risulta anche tra i finanziatori della sezione provinciale di Chieti del Partito democratico, a cui aveva donato 3 mila euro a maggio. 

Il 12 agosto, Forza Italia ha ricevuto 15 mila euro dalla società Hotel mondial Hp Srl. La visura camerale mostra che la società ha sede a Massa, in Toscana, ed è amministrata da Paola Marucci. Imprenditrice del settore turistico, Marucci è la moglie del senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, anche lui imprenditore turistico, già sindaco del comune di Pietrasanta, in Toscana, non rieletto alle elezioni del 25 settembre. La visura camerale mostra, tra le altre cose, che Hotel mondial Hp S.r.l controlla il Mondial resort & Spa, un hotel quattro stelle lusso a Marina di Pietrasanta, che tra i vari servizi offre una spiaggia privata per i propri clienti. 

Negli ultimi anni, Mallegni, così come Forza Italia, è stato tra i più forti oppositori alla messa a gara delle tanto discusse concessioni balneari, come stabilito a novembre 2021 da una sentenza del Consiglio di Stato, l’ultimo grado della giustizia amministrativa italiana, oltre che dalle regole europee, in particolare dalla cosiddetta “direttiva Bolkestein”.

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