Dalla terza rata…
Partiamo dall’erogazione della terza rata. Il piano italiano può contare su 191,5 miliardi di euro, che possono essere richiesti dall’Italia all’Unione europea ogni sei mesi, ma solo se sono state rispettate determinate scadenze. In totale, entro i primi sei mesi del 2026, le rate del piano sono dieci, a cui si aggiunge il prefinanziamento da circa 25 miliardi di euro erogato ad agosto 2021. Lo scorso 30 dicembre il governo Meloni ha inviato alla Commissione europea la richiesta per ricevere i 19 miliardi di euro della terza rata, dicendo di aver centrato gli impegni fissati per il secondo semestre del 2022, in parte già raggiunti dal precedente governo Draghi.
Dopo sei mesi i soldi della terza rata non sono ancora stati erogati. Per la prima e la seconda rata la conferma dell’erogazione era avvenuta circa quattro mesi dopo la richiesta da parte del governo Draghi. Tra le altre cose la Commissione europea ha contestato il finanziamento con il Pnrr – stabilito prima dell’insediamento del nuovo governo – degli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze, poi esclusi.
«La valutazione della Commissione europea ai fini del pagamento della terza rata è in via di completamento. Il processo di assessment, sin dall’invio della domanda di pagamento, ha richiesto tempi più lunghi, d’intesa con i servizi della Commissione, per la complessità degli obiettivi da conseguire per questa rata e per gli approfondimenti che si sono resi necessari, nelle interazioni con la Commissione, per alcune scadenze», si legge nella terza “Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, trasmessa al Parlamento a inizio giugno. Secondo Il Sole 24 Ore, se non ci saranno altri intoppi, l’erogazione effettiva dei soldi della terza rata avverrà soltanto a settembre. Secondo
Il Foglio il governo
avrebbe rifiutato la proposta della Commissione Ue, avanzata nelle scorse settimane, di ricevere solo un pagamento parziale della terza rata.
Nella mattinata del 30 giugno la portavoce della Commissione Nuyts Veerle
ha chiarito su Twitter che sulla terza rata è «ancora in corso» il confronto tra le autorità europee e il governo italiano. «Sono in corso scambi costruttivi con le autorità italiane e ulteriori informazioni saranno fornite ove necessario», ha scritto Veerle. «Comunicheremo la conclusione della nostra valutazione non appena raggiungeremo quella fase».