Aggiornamento 6 ottobre, ore 22 – Il governo ha reso pubblicamente disponibile la seconda relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, scaricabile qui.
Nella giornata di mercoledì 5 ottobre, c’è stato un botta e risposta a distanza tra l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che, salvo sorprese, nelle prossime settimane riceverà l’incarico per guidare un governo di centrodestra. L’oggetto del contendere è il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con oltre 190 miliardi di euro di risorse europee, e, più nello specifico, il suo stato di attuazione.
Secondo diverse fonti stampa, durante l’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Meloni ha dichiarato che «i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare», sottolineando che questa mancanza «non dipende da noi», ma «a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata». Durante l’incontro della cabina di regia del Pnrr, Draghi ha invece dichiarato che «non ci sono ritardi nell’attuazione del Pnrr». «Se ce ne fossero, la Commissione europea non verserebbe i soldi», ha aggiunto nel suo discorso introduttivo il presidente del Consiglio.
Numeri alla mano, chi ha ragione tra Meloni e Draghi? Il Pnrr è in ritardo? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
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Nella giornata di mercoledì 5 ottobre, c’è stato un botta e risposta a distanza tra l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che, salvo sorprese, nelle prossime settimane riceverà l’incarico per guidare un governo di centrodestra. L’oggetto del contendere è il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con oltre 190 miliardi di euro di risorse europee, e, più nello specifico, il suo stato di attuazione.
Secondo diverse fonti stampa, durante l’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Meloni ha dichiarato che «i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare», sottolineando che questa mancanza «non dipende da noi», ma «a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata». Durante l’incontro della cabina di regia del Pnrr, Draghi ha invece dichiarato che «non ci sono ritardi nell’attuazione del Pnrr». «Se ce ne fossero, la Commissione europea non verserebbe i soldi», ha aggiunto nel suo discorso introduttivo il presidente del Consiglio.
Numeri alla mano, chi ha ragione tra Meloni e Draghi? Il Pnrr è in ritardo? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
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