Il fact-checking della prima conferenza stampa di Schlein

Dal Pnrr ai migranti, passando per la sanità, abbiamo verificato sette dichiarazioni della segretaria del Partito democratico
ANSA/GIUSEPPE LAMI
ANSA/GIUSEPPE LAMI
Mercoledì 19 aprile la segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha tenuto la sua prima conferenza stampa con i giornalisti da quando è alla guida del partito, dopo aver vinto le primarie quasi due mesi fa. 

Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) all’immigrazione, passando per la sanità e il termovalorizzatore di Roma, abbiamo verificato sette dichiarazioni di Schlein per vedere quali sono supportate da fatti e numeri, e quali no.

Il soldi del Pnrr per il Sud

«Vigileremo soprattutto su quella parte che vuole destinare il 40 per cento degli investimenti del Pnrr al Sud»

È vero: una clausola stabilisce che il 40 per cento delle cosiddette “risorse allocabili territorialmente” del Pnrr, ossia quelle con un impatto su specifici territori, deve andare alle regioni del Sud Italia. Nel complesso, considerano i soldi del Pnrr e quelli del fondo complementare al piano finanziato con risorse nazionali, stiamo parlando di circa 86 miliardi di euro. Come abbiamo spiegato in passato, continua a esserci incertezza sulle capacità delle regioni meridionali di riuscire a ricevere e spendere questa intera cifra.

I soldi per la sanità nella legge di Bilancio

«Quando in una manovra non metti risorse aggiuntive sulla sanità, anzi»

Alcune settimane fa abbiamo pubblicato un fact-checking sulle risorse destinate alla sanità dalla legge di Bilancio, partendo proprio da una dichiarazione di Schlein: possiamo dire che la segretaria del Pd ha ragione a metà. 

L’ultima legge di Bilancio ha aumentato per il 2023 di oltre 2,1 miliardi di euro il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, che sale così a 128,2 miliardi di euro. Per il 2024 e il 2025 sono stati stanziati rispettivamente 2,3 miliardi e 2,6 miliardi in più. La crescita delle risorse non è però sufficiente a compensare l’aumento dell’inflazione, cresciuta del 10 per cento a gennaio 2023 rispetto a un anno prima.

Le dichiarazioni di Fitto sulle case di comunità

«Sono molto preoccupata dall’aver sentito il ministro Fitto dire che non sia possibile realizzare le case della comunità»

Le case (o ospedali) di comunità, come spiega il Ministero della Salute, sono strutture per l’assistenza sanitaria e sociale a livello territoriale, la cui realizzazione è prevista dal Pnrr. Il 12 aprile il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto ha parlato di questo tema in un intervento al Senato, sostenendo che non ci siano risorse sufficienti per realizzare e mantenere in funzione le nuove case di comunità previste dal Pnrr. Di recente una denuncia simile è stata fatta anche dal ministro della Salute Orazio Schillaci, spiegando che il governo è al lavoro per trovare il «personale qualificato» necessario in futuro per rendere operative queste nuove strutture.

I soldi della prossima legge di bilancio

«Nella manovra del 2024 serviranno almeno 10 miliardi se si vuole confermare il taglio del cuneo fiscale»

La cifra indicata da Schlein è attendibile. L’espressione “cuneo fiscale” fa riferimento alla differenza tra il lordo e il netto in busta paga. Con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni ha confermato il taglio del 2 per cento introdotto temporaneamente dal governo Draghi per i redditi fino a 35 mila euro e ha alzato al 3 per cento il taglio per chi guadagna fino a 25 mila euro l’anno. Il costo di questa operazione per il 2023 è di circa 5 miliardi di euro

Nel nuovo Documento di economia e finanza (Def), pubblicato il 13 aprile, il governo ha annunciato di voler destinare ulteriori 3 miliardi di euro quest’anno per ridurre ancora il cuneo fiscale. Secondo Il Sole 24 Ore, la cifra esatta sarebbe di 3,4 miliardi di euro per sette mesi, che salirebbero a 5,8 miliardi su base annuale. Se si somma questa cifra con i 5 miliardi citati prima con la legge di Bilancio, si ottengono gli «almeno 10 miliardi di euro» di cui ha parlato in conferenza stampa Schlein.

L’impatto del reddito di cittadinanza

«Il reddito di cittadinanza, lo dice l’Istat, è uno strumento che pur migliorabile ha aiutato in quei mesi a evitare lo scivolamento verso la povertà di un milione di persone in più» 

Qui Schlein fa riferimento a una relazione pubblicata a luglio 2022 da Istat. Secondo l’istituto nazionale di statistica, nel 2020 i sussidi erogati dal secondo governo Conte hanno permesso a un milione di persone di non trovarsi in condizione di povertà assoluta. Tra i sussidi considerati da Istat non c’è solo il reddito di cittadinanza, ma anche la pensione di cittadinanza, il reddito di emergenza e il reddito di inclusione.

La protezione speciale in Europa

«Si contano almeno 18 Paesi con forme di protezione di questo tipo per chi chiede l’asilo»

Qui Schlein fa riferimento alla protezione speciale, introdotta nel 2018 dal primo governo Conte e ampliata nel 2020 dal secondo governo Conte. Questa forma di protezione può essere concessa in Italia in alternativa allo status di rifugiato o alla protezione sussidiaria, le due forme di protezione internazionale valide in tutti i Paesi dell’Unione europea.

Secondo i dati di Eurostat più aggiornati, nel 2022 11 Paesi membri dell’Ue hanno concesso protezioni «per ragioni umanitarie», la categoria in cui rientrano le statistiche della protezione speciale e di quelle protezioni che negli altri Paesi si aggiungono alle due forme di protezione internazionale. Il numero dei Paesi sale a 16 se si considerano anche altri Paesi europei, come la Norvegia e l’Islanda, che però non fanno parte dell’Ue. Erano stati 16 nel 2021, mentre 18 erano stati nel 2020.

Il termovalorizzatore di Roma

«Il termovalorizzatore di Roma non era oggetto del nostro programma delle primarie»

Nella sua mozione congressuale verso le primarie del 26 febbraio, Schlein ha dedicato alcune righe al tema dei rifiuti, senza però dire esplicitamente se fosse favorevole o contraria al termovalorizzatore di Roma. «Il percorso per la decarbonizzazione passa anche dagli sforzi per ridurre la produzione dei rifiuti, puntare alla circolarità e superare discariche e inceneritori e cambiare le modalità di produzione e consumo, per esempio riducendo l’uso della plastica in favore dei materiali compostabili e privilegiando la riparazione dei prodotti rispetto al nuovo consumo», si legge nel testo, lasciando intendere di avere comunque una posizione critica verso il progetto del sindaco Roberto Gualtieri a Roma.

Durante la conferenza stampa del 19 aprile Schlein ha detto che «a noi interessa oggi accompagnare l’amministrazione su tutto ciò che deve venire prima, cioè una strategia forte ed efficace che punti sui principi dell’economia circolare», per «aumentare la raccolta differenziata». «Siccome esistono sensibilità diverse, persino all’interno del nostro partito, io mi impegnerò a favorire un confronto con i nostri amministratori, un confronto anche tra di loro, un confronto con la cittadinanza per capire il “come”, con quali tecnologie, con quali compensazioni», ha aggiunto Schlein.

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