In meno di una settimana il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha ripetuto in quattro interviste una dichiarazione con cui ha gonfiato ancora una volta i risultati del Superbonus. Secondo Conte, in tre anni il bonus edilizio ha fatto crescere del «13,2 per cento» il Prodotto interno lordo (Pil) italiano; ha fatto calare di «17,6 punti» il rapporto tra il debito pubblico e il Pil; e ha creato «quasi un milione di posti di lavoro». L’ex presidente del Consiglio ha citato questi numeri il 27 marzo in un’intervista con il TG1, poi il 31 marzo in un’intervista con la Repubblica, e il 2 aprile a Cinque minuti e a Porta a Porta su Rai 1. A sostegno della sua tesi, il presidente del Movimento 5 Stelle ha dichiarato che queste statistiche sono certificate da «fonti indipendenti», tra cui il Financial Times, Nomisma e il Censis.
Abbiamo controllato che cosa c’è di vero e che cosa no nelle parole di Conte. In breve: come ha già fatto più volte in passato parlando del Superbonus, il presidente del Movimento 5 Stelle ha mischiato numeri corretti con numeri esagerati per far passare un messaggio scorretto e fuorviante, ossia che la ripresa dell’economia italiana sia tutto merito del bonus edilizio.
Abbiamo controllato che cosa c’è di vero e che cosa no nelle parole di Conte. In breve: come ha già fatto più volte in passato parlando del Superbonus, il presidente del Movimento 5 Stelle ha mischiato numeri corretti con numeri esagerati per far passare un messaggio scorretto e fuorviante, ossia che la ripresa dell’economia italiana sia tutto merito del bonus edilizio.