I partiti hanno ufficializzato i loro candidati in Lombardia e Lazio

A poco più di un mese dalle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, il punto sui candidati presidente scelti dai principali schieramenti

 
ANSA/Andrea Fasani
ANSA/Andrea Fasani
Il 12 e 13 febbraio i cittadini della Lombardia e del Lazio saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente di Regione e per il rinnovo dei consigli regionali. 

Il 3 gennaio la coalizione di centrodestra, formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, ha presentato ufficialmente la candidatura alla presidenza della Regione Lazio di Francesco Rocca, ex presidente della Croce rossa internazionale. A poco più di un mese dalle elezioni, si è così completato il quadro dei candidati dei principali partiti di centrodestra e centrosinistra. Abbiamo fatto il punto della situazione.

I candidati nel Lazio

Partiamo dalla situazione nel Lazio. Il 19 dicembre scorso la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva rivendicato per il suo partito il compito di indicare il candidato presidente della Regione, presentando agli altri partiti della coalizione una rosa di tre nomi. Oltre a quello di Rocca, una figura “tecnica” e fuori dai partiti, Meloni aveva proposto anche i nomi di due membri del suo partito, ossia Fabio Rampelli, attuale vicepresidente della Camera, e l’europarlamentare Nicola Procaccini. 

Rocca ha però prevalso sugli altri due, raccogliendo in poche ore il sostegno sia del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che di quello della Lega Matteo Salvini

A ottobre 2022, secondo diverse fonti stampa, Rocca era stato inserito nella lista dei possibili membri del nuovo governo Meloni, come possibile ministro della Salute, ruolo che invece è stato poi assegnato a Orazio Schillaci. Nelle settimane successive alla sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio, Rocca è stato bersaglio di una polemica riguardo episodi della sua giovinezza, in cui aveva sofferto, per sua stessa ammissione, di dipendenza dalla droga e aveva subito una condanna per spaccio. La polemica non ha comunque messo in discussione la sua candidatura, che è stata ufficializzata il 3 gennaio. 

Sul fronte opposto, il candidato della coalizione di centrosinistra è Alessio D’Amato (Partito democratico), assessore regionale alla Salute uscente. La candidatura di D’Amato è stata lanciata nei primi giorni di novembre dalla federazione di Azione e Italia viva e nelle settimane successive ha raccolto il sostegno della federazione del Partito democratico di Più Europa. Il 22 dicembre scorso, D’Amato ha presentato ufficialmente le liste a suo sostegno, che saranno in totale otto. 

Nel Lazio, il Movimento 5 stelle ha scelto di non sostenere il candidato supportato dal Partito democratico. Il partito guidato da Giuseppe Conte ha infatti lanciato la candidatura della conduttrice della Rai Donatella Bianchi, sostenuta anche dalla sezione del Lazio di Sinistra italiana, mentre il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli ha confermato a Pagella Politica che il suo partito sosterrà il candidato della coalizione di centrosinistra. La data della presentazione della candidata del Movimento 5 stelle non è ancora stata stabilita, ma secondo diverse fonti stampa sarà fissata per i giorni subito dopo la fine delle festività.

Tra i motivi della scelta del Movimento 5 stelle c’è la condanna per danno erariale inflitta in primo grado a D’Amato dalla Corte dei conti il 2 settembre 2022. Più nel dettaglio, D’Amato è stato condannato a risarcire la Regione Lazio per oltre 275 mila euro. Secondo la Corte, questa cifra corrisponde ai fondi regionali destinati alla Fondazione “Italia Amazzonia Onlus”, di cui D’Amato era presidente, e che lui stesso avrebbe invece trasferito, tra il 2005 e il 2008, all’associazione “Rosso-Verde”, che all’epoca lo sosteneva come consigliere regionale. D’Amato ha comunque dichiarato che farà ricorso contro questa condanna di primo grado.

I candidati in Lombardia

In Lombardia il quadro delle alleanze è invece diverso. In questo caso, il Partito democratico e il Movimento 5 stelle sosterranno lo stesso candidato, ossia l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino (Partito democratico). La scelta è stata anticipata il 14 dicembre dallo stesso Majorino ed è stata poi confermata il giorno dopo da Conte. Il 16 dicembre, anche gli iscritti del Movimento 5 stelle hanno approvato la scelta attraverso una votazione online. Il 3 gennaio, Majorino ha presentato i candidati a consigliere regionale che faranno parte della sua lista civica, tra cui spicca il nome del virologo Fabrizio Pregliasco. Oltre che del Partito democratico e del Movimento 5 stelle, Majorino ha ricevuto il sostegno anche di Sinistra italiana e di Europa Verde

La federazione composta da Italia viva e Azione, invece, non appoggerà il candidato del Partito democratico e del Movimento 5 stelle. I partiti guidati da Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno infatti deciso di sostenere la candidatura di Letizia Moratti, ex vicepresidente della Regione e assessore regionale al Welfare. Moratti si è dimessa da questi ruoli il 2 novembre scorso, in seguito alla rottura dei rapporti con la coalizione di centrodestra e con l’attuale presidente della Regione, Attilio Fontana (Lega), che l’aveva chiamata a far parte della sua giunta a gennaio 2021. 

Per quanto riguarda il centrodestra, la situazione è chiara da quasi due mesi. Il 9 novembre, Fontana ha infatti ufficializzato la sua ricandidatura alla presidenza della Regione, sostenuto da tutti i partiti della coalizione.

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