L’accisa sul gasolio è ufficialmente aumentata

Lo ha deciso il governo con un decreto. L’imposta sul diesel è salita di 1,5 centesimi di euro per litro, mentre è stata abbassata quella sulla benzina
ANSA
ANSA
Il 14 maggio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale un decreto del Ministero dell’Ambiente con cui il governo Meloni ha aumentato il valore dell’accisa sul diesel e abbassato quella sulla benzina. In virtù del decreto, l’accisa sul diesel è aumentata di 1,5 centesimi di euro per litro, mentre l’accisa sulla benzina è scesa di 1,5 centesimi di euro per litro. 

L’accisa è un’imposta che ha un valore fisso e incide sul prezzo finale di diesel e benzina al distributore. Per effetto di questa modifica, dal 15 maggio l’accisa su un litro di benzina vale 71,3 centesimi di euro (prima valeva 72,8 centesimi), mentre quella sul gasolio vale 63,2 centesimi di euro (prima valeva 61,7 centesimi). L’aumento riguarda solo i carburanti per i mezzi di trasporto privati, e non i mezzi agricoli, quelli per il trasporto merci e quelli pubblici per il trasporto di passeggeri.

LEGGI LA GUIDA AI REFERENDUM DI GIUGNO

Ti spiega in modo chiaro e semplice:
• che cosa chiedono i cinque referendum abrogativi su cittadinanza e lavoro;
• le ragioni di chi è a favore e di chi è contrario;
• le posizioni dei partiti;
• e come funziona il voto, anche per chi vive fuorisede.
Scopri come riceverla gratis
La modifica dell’importo dell’accisa su diesel e benzina era stata annunciata dal governo lo scorso 13 marzo, quando il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo per rispettare i princìpi stabiliti dalla riforma del fisco, approvata nel 2023, e gli impegni presi con l’Unione europea con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). 

Nello specifico, il decreto-legislativo stabilisce che nei prossimi cinque anni l’accisa sulla benzina e quella sul diesel dovranno allinearsi. Ogni anno il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dovrà aumentare l’accisa sul diesel «in un intervallo compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro al litro», e ridurre dello stesso valore l’accisa sulla benzina. Allo stesso tempo, il decreto stabilisce che non ci saranno variazioni invece per l’accisa sui carburanti per mezzi pubblici, agricoli e trasporto merci.

Insomma, il 14 maggio è stato pubblicato il primo dei decreti che nei prossimi cinque anni dovranno portare a pareggiare l’importo delle accise su gasolio e benzina. Nell’arco di cinque anni, il valore delle due accise dovrebbe allinearsi intorno ai 67 centesimi di euro.

Il differente trattamento fiscale tra diesel e benzina è considerato un “sussidio ambientalmente dannoso” dal Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, pubblicato periodicamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. «Sotto il profilo ambientale e della tutela della salute umana, il gasolio non merita un trattamento fiscale preferenziale», spiega il Catalogo. «L’aliquota di accisa del gasolio dovrebbe essere innalzata al livello della benzina. Infatti, il trattamento più favorevole del gasolio contribuisce certamente al grave problema dell’Italia di inquinamento atmosferico da PM [il particolato, ndr], ossidi di azoto e ozono, con sforamento dei limiti previsti dalle direttive europee sulla qualità dell’aria e procedura di infrazione». In base agli obiettivi del PNRR, il governo dovrà individuare 2 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi da ridurre entro il 2026, e ulteriori 3,5 miliardi entro il 2030.

Con le risorse frutto dell’allineamento dell’accisa il governo vuole tra le altre cose finanziare il fondo nazionale per il trasporto pubblico, per poter sostenere il costo del rinnovo del contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale.

La volontà di aumentare l’accisa sul gasolio era già stata annunciata dal governo Meloni lo scorso settembre, nel Piano strutturale di bilancio di medio termine. Il testo spiegava che il riordino delle agevolazioni fiscali promesso dal governo aveva vari obiettivi, tra cui «l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina».
Newsletter

Conti in tasca

Ogni giovedì
Si dice che l’economia ormai sia diventata più importante della politica: in questa newsletter Massimo Taddei prova a vedere se è vero. Qui un esempio.

Ultimi articoli