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No, il governo non ha cancellato il fondo di supporto per gli affitti

| 03 maggio 2023
La dichiarazione
«Il governo ha cancellato i 330 milioni di euro di supporto per gli affitti»
Fonte: La Stampa | 1 maggio 2023
Ansa
Ansa
Verdetto sintetico
La segretaria del Partito democratico è fuorviante e omette un dettaglio importante.
In breve
  • Con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni non ha rifinanziato il fondo che aiuta a pagare le spese per l’affitto previsto da una legge del 1998. Questo non vuol dire però che il fondo sia stato cancellato. TWEET
  • Il mancato rifinanziamento del fondo rientrava nelle previsioni sia del secondo governo Conte sia del governo Draghi e già in passato, in almeno cinque casi, non è stato rifinanziato. TWEET
Il 1° maggio, in un’intervista con La Stampa, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di aver «cancellato» un fondo da 330 milioni di euro di «supporto per gli affitti».

Abbiamo verificato come stanno davvero le cose: la segretaria del Partito democratico è fuorviante e omette un dettaglio importante.

Di che fondo stiamo parlando

Il fondo a cui fa riferimento Schlein si chiama “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”. Questo fondo è stato creato nel 1998 dal governo guidato da Massimo D’Alema, all’epoca presidente dei Democratici di sinistra, per aiutare le persone a pagare l’affitto. Il fondo deve essere rifinanziato dal governo ogni anno dalla legge di Bilancio e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve poi approvare (articolo 11, comma 5) entro il 31 marzo un decreto per distribuire alle regioni le risorse del fondo, che vengono assegnate ai beneficiari attraverso bandi specifici attivati dai comuni. Il fondo può essere finanziato anche da risorse stanziate dalle regioni nei propri bilanci annuali. 

In base alle rielaborazioni di Pagella Politica sui dati pubblicati dalla Camera dei deputati, dalla Corte dei conti, dalla Ragioneria generale dello Stato e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da quando esiste il fondo il valore dei suoi stanziamenti è stato altalenante. Dal 2001 a oggi il picco degli stanziamenti per il fondo è stato di 335,7 milioni nel 2001, mentre non ha ricevuto nessun finanziamento in cinque occasioni: nel 2012 durante il governo Monti, nel 2013 durante il governo Letta, nel 2016 durante il governo Renzi, nel 2017 e nel 2018, a cavallo tra il governo Gentiloni e il primo governo Conte. 

Negli ultimi anni, soprattutto per far fronte alla crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, le risorse destinate al fondo sono tornate a crescere. Nel 2019 durante il primo governo Conte, quello sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, il fondo è stato rifinanziato con 10 milioni di euro. Nel 2020, con il secondo governo Conte, quello sostenuto da Movimento 5 stelle e Partito democratico, il fondo è aumentato a 200 milioni di euro, una somma che è salita poi a 210 milioni nel 2021. Con la legge di Bilancio per il 2022, il governo Draghi ha stanziato per il fondo 230 milioni di euro, che ha poi aumentato a 330 milioni (la cifra di cui parla Schlein) con un decreto del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili a luglio 2022. Quest’ultimo aumento delle risorse è stato deciso per far fronte al perdurare della crisi dovuta alla Covid-19. Quest’anno, con la legge di Bilancio per il 2023, il governo Meloni non ha stanziato invece risorse per il fondo per gli affitti, che comunque continua a esistere.
Il mancato rifinanziamento del fondo nel 2023 era stato comunque previsto sia dal secondo governo Conte sia dal governo Draghi negli stati di previsioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2021 e del 2022. Come abbiamo visto in precedenza, già in passato il fondo per gli affitti non è stato rifinanziato in almeno cinque occasioni, ma questo non significa che sia stato cancellato definitivamente.

A questo proposito, il 17 marzo il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia) ha spiegato che il governo ha «dovuto compiere delle scelte», dando «la priorità da un lato al sostegno alle famiglie e alle fasce deboli e dall’altro alle aziende alle prese con le ingenti spese energetiche». Tra le altre cose, Bignami ha annunciato la possibilità che il fondo per gli affitti venga nuovamente finanziato nei prossimi mesi, «se ci saranno avanzi di bilancio».

Le altre misure di sostegno per gli affitti

Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione non è l’unico strumento previsto dallo Stato per sostenere le persone che stipulano un contratto di affitto.

Un altro strumento per il sostegno agli affitti è per esempio il “Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli”, istituito (articolo 6, comma 5) ad agosto 2013 dal governo Letta. Questo fondo, che prevedeva inizialmente una dotazione di 20 milioni di euro sia per il 2014 sia per il 2015, ha l’obiettivo di «ridurre il disagio abitativo» ed erogare contributi agli inquilini che per ragioni economiche non riescono ad adempiere agli obblighi contrattuali e sono sottoposti a sfratto. Recentemente questo fondo è stato finanziato con 46,1 milioni nel 2019, con 9,5 milioni nel 2020 e con 50 milioni nel 2021, ed è stato poi azzerato nel 2022 dal governo Draghi. L’azzeramento è stato confermato nel 2023 dal governo Meloni. Al momento anche questo fondo è dunque inattivo, ma non è stato cancellato.

Gli inquilini che stipulano contratti di affitto per immobili adibiti come abitazione principale possono usufruire poi di una detrazione fiscale sull’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). I criteri per accedere alla detrazione riguardano il reddito, l’età, un eventuale cambio di residenza per lavoro oppure la condizione di studenti fuori sede, per i quali è prevista una specifica detrazione del 19 per cento del canone.

Un sostegno agli affitti è previsto anche con il reddito di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà introdotta dal primo governo Conte nel 2019 e che il governo Meloni ha modificato con l’ultima legge di Bilancio. Oltre a cancellare del tutto la misura dal 2024, il governo ha deciso che per il 2023 la componente dell’assegno mensile del reddito di cittadinanza destinata agli affitti (che può raggiungere un massimo di 3.360 euro annui) dovrà essere erogata direttamente ai locatori degli immobili e non più ai beneficiari del reddito. Per rendere attiva la modifica però il Ministero del Lavoro avrebbe dovuto approvare un apposito decreto attuativo entro il 2 marzo scorso, ma ciò non è ancora avvenuto.

Il verdetto

Secondo Elly Schlein il governo Meloni «ha cancellato 330 milioni di supporto per gli affitti». Abbiamo verificato e la segretaria del Partito democratico è fuorviante e omette un dettaglio importante.

Con la legge di Bilancio per il 2023 il governo Meloni non ha rifinanziato il fondo che aiuta a pagare le spese per l’affitto previsto da una legge del 1998. Questo non vuol dire però che il fondo sia stato cancellato.

Il mancato rifinanziamento del fondo rientrava nelle previsioni sia del secondo governo Conte sia del governo Draghi e già in passato, in almeno cinque casi, non è stato rifinanziato.

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