Ad aprile si è fermata la crescita del Pd nei sondaggi

Anche per gli altri schieramenti non ci sono state grandi variazioni nei consensi. La divisione tra Azione e Italia viva sembra aver fatto perdere voti ai due partiti
Ansa
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Durante il mese di aprile i sondaggi hanno registrato una stabilizzazione dei consensi per il Partito democratico, dopo la crescita di marzo, e piccole variazioni per gli altri partiti. 

Per capire che cosa dicono i sondaggi ad aprile e come sono cambiati rispetto al mese precedente, abbiamo analizzato tutti i sondaggi realizzati nello scorso mese, pubblicati sul sito della Presidenza del Consiglio. Per evitare distorsioni, abbiamo pesato i risultati dei sondaggi per la dimensione del campione degli intervistati e per la data in cui sono stati condotti.

Ricordiamo che i sondaggi vanno letti con attenzione. Per esempio hanno tutti un margine di incertezza: per questo motivo guardiamo alla media dei sondaggi, e non a un singolo sondaggio, per avere un quadro il più affidabile possibile.

Che cosa dicono i sondaggi ad aprile

I sondaggi condotti ad aprile mostrano che Fratelli d’Italia è ancora il principale partito in Italia: se si andasse oggi alle elezioni, il partito di Giorgia Meloni prenderebbe il 29,1 per cento dei consensi (il dato è all’interno di un intervallo di incertezza che va dal 26,3 al 31,9 per cento). Come a marzo, al secondo posto c’è il Partito democratico con il 20,1 per cento dei voti (17,7-22,6 per cento), mentre al terzo posto c’è il Movimento 5 Stelle con il 15,6 per cento (13,3-17,8 per cento). Ad aprile, come vedremo meglio fra poco, si è stabilizzata la differenza tra il primo e il secondo partito di opposizione dopo alcuni mesi di sali e scendi. 

Gli altri due partiti dell’alleanza di governo rimangono sotto la doppia cifra: la Lega è infatti al 9,1 per cento (7,3-10,8 per cento), mentre Forza Italia al 7,4 per cento (5,8-9 per cento). Da metà aprile in poi i consensi di Azione e Italia Viva sono rilevati separatamente dai sondaggi, dopo che il tentativo da parte di Carlo Calenda e di Matteo Renzi di unire i due partiti è fallito. Azione è ora data al 4,3 per cento (3,1-5,9 per cento), mentre Italia viva al 2,4 per cento (1,4-3,4 per cento).

Davanti a Italia viva c’è Alleanza-Verdi Sinistra, composta da Europa verde e Sinistra italiana, data al 2,8 per cento (1,8-3,8 per cento), mentre poco distante c’è Più Europa con il 2,3 per cento (1,4-3,2 per cento). Infine Italexit di Gianluigi Paragone è data al 2,1 per cento (1,2-3 per cento). 

Come i sondaggi sono cambiati ad aprile

In generale, ad aprile non ci sono stati grandi cambiamenti nei sondaggi e le variazioni di percentuale tra i partiti sono state piuttosto contenute.

Partiamo dal centrodestra: Fratelli d’Italia ha perso 0,4 punti percentuali, passando dal 29,5 al 29,1 per cento, mentre la Lega ha guadagnato 0,3 punti percentuali, passando dall’8,7 al 9 per cento, e Forza Italia è cresciuta dal 6,8 al 7,4 per cento, con un aumento di 0,6 punti. La coalizione di governo ha quindi complessivamente incrementato i suoi consensi di circa mezzo punto percentuale. 

Nel campo del centrosinistra, invece, il Partito democratico è rimasto fermo ai consensi registrati a marzo, con il 20,1 per cento. La spinta avuta dall’elezione di Elly Schlein alla segreteria sembra dunque essersi esaurita. Alleanza Verdi-Sinistra ha invece perso 0,2 punti percentuali, passando dal 3 al 2,8 per cento, mentre Più Europa ha guadagnato un decimo di punto, salendo dal 2,2 al 2,3 per cento.

Il Movimento 5 Stelle è cresciuto di 0,2 punti passando dal 15,4 al 15,6 per cento, senza quindi riuscire a recuperare i voti persi verso il Partito democratico nei due mesi precedenti. Italexit è passata dall’1,9 per cento al 2,1 per cento con un aumento di due decimi di punto. 

Per Azione e Italia Viva invece non è possibile calcolare le variazioni tra aprile e marzo in quanto prima erano sondati insieme, mentre ora separati. A marzo i due partiti uniti erano dati al 7,6 per cento, mentre ad aprile la somma dei loro consensi dà un 6,7 per cento. Le divisioni delle ultime settimane sembrerebbero quindi aver fatto perdere voti ai due partiti.

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