Il 7 maggio, in un’intervista con la Repubblica, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha ribadito il suo sostegno al referendum promosso dalla Cgil per abrogare alcune misure introdotte dal Jobs Act. Tra queste, si legge sul sito del sindacato, ci sono le «norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine» e quelle «che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi».
«Ho detto fin dall’inizio che tantissimi avrebbero firmato come me il referendum sul Jobs Act. Altri non lo faranno. Per me è naturale averlo fatto», ha dichiarato Schlein a la Repubblica. «Il superamento del Jobs Act era un punto fondante del programma con cui mi sono presentata alle primarie per la segreteria, oltre un anno fa, in linea con scelte anche personali fatte in passato. Vorrei ricordare che io ero in piazza con la Cgil nel 2015 contro l’abolizione dell’articolo 18. Cosa c’è di strano?». Due giorni prima, la segretaria del PD aveva ribadito (min. 0:13) lo stesso concetto a margine della Festa dell’Unità di Forlì.
È vero: la posizione di Schlein favorevole al referendum sul Jobs Act è coerente con le posizioni prese durante le primarie e negli anni passati dall’attuale segretaria del PD.
«Ho detto fin dall’inizio che tantissimi avrebbero firmato come me il referendum sul Jobs Act. Altri non lo faranno. Per me è naturale averlo fatto», ha dichiarato Schlein a la Repubblica. «Il superamento del Jobs Act era un punto fondante del programma con cui mi sono presentata alle primarie per la segreteria, oltre un anno fa, in linea con scelte anche personali fatte in passato. Vorrei ricordare che io ero in piazza con la Cgil nel 2015 contro l’abolizione dell’articolo 18. Cosa c’è di strano?». Due giorni prima, la segretaria del PD aveva ribadito (min. 0:13) lo stesso concetto a margine della Festa dell’Unità di Forlì.
È vero: la posizione di Schlein favorevole al referendum sul Jobs Act è coerente con le posizioni prese durante le primarie e negli anni passati dall’attuale segretaria del PD.