La deputata Elly Schlein ha vinto le primarie del Partito democratico e sarà la nuova segretaria del partito, prendendo il posto del segretario uscente Enrico Letta. Nella serata di domenica 26 febbraio la deputata del Pd Silvia Roggiani, presidente della Commissione nazionale per il Congresso, ha annunciato che, con l’80 per cento dei seggi scrutinati, Schlein ha raccolto il 53,8 per cento dei voti contro il 46,2 per cento del suo sfidante, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Roggiani ha anche dichiarato che l’affluenza ai gazebo «si aggirerà attorno al milione di votanti», un dato più basso dei circa 1,6 milioni di elettori delle passate primarie, tenutesi nel 2019.
«Insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione», ha dichiarato Schlein, commentando la vittoria con i suoi sostenitori. «Il popolo democratico è vivo ed è pronto a rialzarsi. È un mandato chiaro a cambiare davvero: volti, metodo e visione». «La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein: l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, un bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito», ha invece detto Bonaccini pochi minuti dopo l’annuncio dei risultati. «Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano».
Dal 3 al 19 febbraio, nella prima fase delle primarie, Bonaccini aveva raccolto la maggioranza degli oltre 151 mila voti espressi nei circoli dagli iscritti al partito. Bonaccini era arrivato primo con il 52,9 per cento dei voti, davanti a Schlein (34,9 per cento) e agli altri due candidati: Gianni Cuperlo (8 per cento) e Paola De Micheli (4,2 per cento), poi esclusi dalla sfida finale del 26 febbraio, con il voto nei gazebo aperto anche ai non iscritti al partito. È la prima volta nella storia delle primarie del Partito democratico, iniziate nel 2007, che il vincitore non è quello più votato dai circoli nella prima fase del voto. Ed è la prima volta nella storia che il Partito democratico ha una segretaria.
«Insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione», ha dichiarato Schlein, commentando la vittoria con i suoi sostenitori. «Il popolo democratico è vivo ed è pronto a rialzarsi. È un mandato chiaro a cambiare davvero: volti, metodo e visione». «La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein: l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, un bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito», ha invece detto Bonaccini pochi minuti dopo l’annuncio dei risultati. «Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano».
Dal 3 al 19 febbraio, nella prima fase delle primarie, Bonaccini aveva raccolto la maggioranza degli oltre 151 mila voti espressi nei circoli dagli iscritti al partito. Bonaccini era arrivato primo con il 52,9 per cento dei voti, davanti a Schlein (34,9 per cento) e agli altri due candidati: Gianni Cuperlo (8 per cento) e Paola De Micheli (4,2 per cento), poi esclusi dalla sfida finale del 26 febbraio, con il voto nei gazebo aperto anche ai non iscritti al partito. È la prima volta nella storia delle primarie del Partito democratico, iniziate nel 2007, che il vincitore non è quello più votato dai circoli nella prima fase del voto. Ed è la prima volta nella storia che il Partito democratico ha una segretaria.