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Meloni sbaglia: la protezione speciale non c’è solo in Italia

| 17 aprile 2023
La dichiarazione
«La protezione speciale è una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa»
Fonte: YouTube | 15 aprile 2023
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
Le cose non stanno come dice la presidente del Consiglio.
In breve
  • La protezione speciale è una forma di protezione che in Italia può essere concessa ai migranti accanto allo status di rifugiato e alla protezione sussidiaria, ossia alle due forme di protezione internazionale. TWEET
  • Nel 2022 almeno 11 Paesi dell’Unione europea hanno concesso forme di protezione ulteriori rispetto a quelle internazionali per motivi umanitari. Tra questi ci sono, per esempio, la Germania e la Spagna. TWEET
Il 15 aprile, durante una visita ufficiale in Etiopia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito che il governo vuole eliminare la protezione speciale per i migranti perché è una «protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa». 

Le cose però non stanno così: vari Paesi dell’Unione europea offrono ai migranti una forma di protezione in più rispetto a quella internazionale.

Le forme di protezione in Italia

In Italia la richiesta di asilo di un migrante può ricevere quattro risposte: la domanda può essere respinta oppure al richiedente asilo può essere riconosciuta una tra tre forme di protezione. Al migrante può essere riconosciuto lo status di rifugiato se si ritiene che nel suo Paese d’origine possa essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità o appartenenza a un determinato gruppo sociale o politico. In alternativa a chi non rientra in questa categoria può essere assegnata la protezione sussidiaria: questa tutela i migranti che corrono un «rischio effettivo di subire un grave danno» ritornando nel loro Paese d’origine, come spiega il sito ufficiale del Ministero dell’Interno. Lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria sono le due forme della protezione internazionale: entrambe devono essere valide in tutti i Paesi dell’Unione europea. 

In Italia esiste poi una terza forma di protezione, chiamata “protezione speciale”, che può essere riconosciuta con un permesso di soggiorno a chi non riceve una delle due forme di protezione internazionale. In base al “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, la protezione speciale può essere assegnata (art. 19) a un migrante se ci sono «fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare». Questa parte della legge è stata eliminata con il decreto “Cutro”, approvato dal governo dopo il naufragio al largo delle coste della Calabria in cui sono morti oltre 90 migranti. Al momento il testo è all’esame del Senato, dove riceverà alcune modifiche, e poi dovrà passare alla Camera per la sua definitiva conversione in legge.

Le forme di protezione negli altri Paesi Ue

Meloni ha difeso la scelta di eliminare la protezione speciale dicendo che solo in Italia, tra i Paesi Ue, esiste una «protezione ulteriore» rispetto a quella internazionale. Questo però non è vero.

Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, raccoglie periodicamente i dati sugli esiti delle richieste d’asilo nei 27 Stati membri. Secondo i dati più aggiornati, nel 2022 almeno 11 Paesi europei, tra cui Germania e Spagna, avevano riconosciuto una forma di protezione per «motivi umanitari», in aggiunta allo status di rifugiato e alla protezione sussidiaria. 

È in questa categoria che rientrano i dati delle protezioni speciali assegnate dall’Italia, che fino al 2018 concedeva la protezione umanitaria (poi sostituita da quella speciale), eliminata dal primo governo di Giuseppe Conte, sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle. Curiosità: anche all’epoca vari esponenti del governo avevano difeso l’eliminazione della protezione umanitaria dicendo che esisteva solo in Italia. Come avevamo spiegato, non era vero. Meloni, all’epoca all’opposizione, aveva fatto dichiarazioni simili. 

Nel 2022, per esempio, la Germania ha concesso oltre 30 mila protezioni per ragioni umanitarie e la Spagna quasi 21 mila. L’Italia ha invece riconosciuto quasi 11 mila forme di protezione speciale.

Nel 2018 la Camera dei deputati ha pubblicato un dossier dove ha confrontato i vari permessi di soggiorno concessi dai Paesi europei per motivi umanitari. Ognuno di questi permessi ha le sue caratteristiche e va ad aggiungersi, come detto, ai permessi di soggiorno concessi ai rifugiati o a chi è stata concessa la protezione sussidiaria.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, la protezione speciale è «una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa». Le cose non stanno come dice la presidente del Consiglio.

La protezione speciale è una forma di protezione che in Italia può essere concessa ai migranti, accanto allo status di rifugiato o alla protezione sussidiaria, ossia alle due forme di protezione internazionale. 

Nel 2022 almeno 11 Paesi dell’Unione europea hanno concesso forme di protezione ulteriori rispetto a quelle internazionali, per motivi umanitari. Tra questi ci sono, per esempio, la Germania e la Spagna.

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