Una premessa



Ogni qualvolta viene resa pubblica una rilevazione della Banca d’Italia, puntualmente si grida a un aumento “record” del debito pubblico e a un peggioramento della nostra economia.



La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: avere un debito altissimo, a più del 130% come rapporto sul Pil, non è probabilmente un fattore favorevole. Fare deficit – e avere quindi un aumento costante del debito pubblico – è però una caratteristica comune, anzi potremmo dire quasi “fisiologica”, dei Paesi sviluppati, che in questo modo “espandono costantemente” il proprio bilancio in funzione di un’attività crescente. Di conseguenza il debito pubblico andrebbe sì, preso inconsiderazione come valore assoluto a sè stante, ma anche confrontato con altri indicatori (debito/Pil, debito/deficit) e con il particolare momento congiunturale dell’economia.



La parola ai numeri



Fatta questa premessa, verifichiamo se il Segretario del carroccio abbia ragione oppure no. Per operare questo tipo di verifica basta andare sul sito di Bankitala e vedere si i numeri citati sono corretti. Se andiamo alla pag. 9 (codice S319464M, “Debito della Amministrazioni Pubbliche”) della serie “Supplementi al Bollettino Statistico – Finanza pubblica, fabbisogno e debito“, vediamo che il numero citato da Salvini è 2.194 miliardi di euro per il mese di aprile. Inoltre, tale valore è un record assoluto rispetto alla storia dell’Italia unita. E’ il caso di ricordare che si era toccato un record anche il mese prima, come ricordato in una dichiarazione precedente dal ministro Brunetta.



Il verdetto



Salvini dimostra di parlare di dati e cifre corrette, “Vero”.