Il decreto “Milleproroghe” in sei misure

Il testo è stato ufficialmente convertito in legge dalla Camera: ecco quali sono i rinvii principali contenuti nel provvedimento
GIUSEPPE GIGLIA/ANSA
GIUSEPPE GIGLIA/ANSA
Giovedì 23 febbraio la Camera ha approvato definitivamente, con 142 voti favorevoli e 40 contrari, la conversione in legge del primo decreto “Milleproroghe” del governo guidato da Giorgia Meloni. Il 15 febbraio il testo era stato approvato dal Senato e il 22 febbraio la Camera ha approvato con 198 voti favorevoli e 128 contrari la questione di fiducia posta dal governo, che ha fatto venire meno la possibilità per l’aula di modificare il testo. Dopo il via libera della Camera il provvedimento è quindi diventato legge a tutti gli effetti. 

Come suggerisce il nome, il decreto “Milleproroghe” è un provvedimento che viene utilizzato ogni anno dai governi per posticipare le scadenze imminenti di alcune norme, in ambiti molto diversi tra loro. Dalla proroga delle concessioni balneari alle misure per i risparmiatori, abbiamo fatto il punto sulle misure principali.

Le concessioni balneari

Il provvedimento più discusso contenuto nel nuovo decreto “Milleproroghe” riguarda le concessioni balneari. Queste ultime andrebbero messe a gara in base alle norme europee, in particolare alla cosiddetta “direttiva Bolkestein”, ma da anni i vari governi hanno deciso di non rispettare queste regole. A novembre 2021 anche un sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che le concessioni in vigore non potevano durare oltre il 2023 e dovevano essere messe a gara.

Il nuovo decreto “Milleproroghe” proroga dal 27 febbraio al 27 luglio 2023 la delega al governo per realizzare la mappatura delle concessioni esistenti, bloccando di fatto le gare. In più il testo prevede la proroga della validità delle concessioni fino al 31 dicembre 2024 e l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di un «tavolo tecnico» con compiti di consulenza e di indirizzo sulla materia. In caso di «ragioni oggettive» che impediscano la conclusione delle gare entro il 31 dicembre 2024, questa scadenza potrà slittare alla fine del 2025.

Il piano oncologico nazionale

Nel decreto “Milleproroghe” c’è un fondo da 10 milioni di euro l’anno per rifinanziare dal 2023 al 2027 il Piano oncologico nazionale (Pon), dedicato al potenziamento delle strategie per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza ai malati di tumore. 

A inizio dicembre 2022 il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva promesso di finanziare il Pon con 10 milioni di euro per il 2023 e il 2024 con un provvedimento specifico nella legge di Bilancio per il 2023. Quest’ultima è stata approvata in via definitiva dal Parlamento il 29 dicembre 2022 ma non conteneva i fondi promessi dal ministro, che sono stati quindi inseriti dal governo nel decreto “Milleproroghe”. 

Ora il Ministero della Salute ha quattro mesi di tempo per stabilire i criteri per ridistribuire gli stanziamenti del fondo alle regioni.

Lo smart working 

È stata prorogata dal 31 marzo al 30 giugno 2023 la possibilità per alcune categorie di lavoratori, come i lavoratori fragili del settore privato, del pubblico e quelli del settore privato con figli sotto i 14 anni, di poter usufruire dello smart working senza alcuna riduzione dello stipendio.

I mutui per la prima casa

Il provvedimento approvato dal Parlamento contiene anche interventi per i giovani. Più nel dettaglio il decreto “Milleproroghe” ha prorogato dal 31 marzo al 30 giugno 2023 la garanzia dello Stato all’80 per cento sui mutui per l’acquisto della prima casa per i giovani con meno di 36 anni e con un Isee inferiore ai 40 mila euro. 

Questa misura era stata introdotta per la prima volta dal governo guidato da Mario Draghi a maggio del 2021 con il decreto “Sostegni bis”.

Le misure per il personale sanitario

Nel decreto “Milleproroghe” è prevista poi l’estensione di alcune misure che erano state introdotte con la pandemia di Covid-19. Il testo, per esempio, ha prorogato per tutto il 2023 la possibilità per gli ospedali di assumere a tempo determinato medici specializzandi per far fronte alla carenza di personale ed è stata prorogata fino al 2026 la possibilità per i medici di base di restare in servizio fino a 72 anni rimandando il pensionamento.

Le ricette elettroniche

Con il nuovo decreto “Milleproroghe” il governo ha prorogato di quasi due anni, fino al 31 dicembre 2024, la possibilità per i medici di inviare ricette e prescrizioni di farmaci via email o sms ai loro assistiti. 

Inizialmente il testo approvato dal Consiglio dei ministri prevedeva il rinvio per un solo anno, fino al 31 dicembre 2023, ma durante l’esame in Parlamento è stato esteso a due anni.

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