«Quando entrerà in vigore il “Patto sull’immigrazione e l’asilo”, i centri funzioneranno esattamente come avrebbero dovuto funzionare dall’inizio». Con queste parole, al termine di un incontro con il primo ministro albanese Edi Rama, il 13 novembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito la sua intenzione di puntare sui centri per migranti costruiti dall’Italia in Albania, che – secondo lei – «certamente» saranno operativi a partire da giugno 2026.
Meloni ha inoltre aggiunto che i giudici italiani hanno assunto decisioni discutibili, come ritenere che «Paesi come Bangladesh e Tunisia non fossero Paesi sicuri», quando la proposta della Commissione europea per una lista comune dei Paesi sicuri li include entrambi. Da qui il sospetto, evocato dalla presidente del Consiglio, che le decisioni di non convalidare il trattenimento in Albania di richiedenti asilo bangladesi e tunisini possano avere avuto «motivazioni di carattere diverso» da quello giuridico.
Le dichiarazioni di Meloni creano l’aspettativa che il nuovo “Patto sulla migrazione e l’asilo” dell’Ue contiene, di fatto, un automatismo che renderà pienamente operativi i centri in Albania. Ma il quadro è più complesso di come l’ha presentato la presidente del Consiglio, e questo automatismo non c’è.
Meloni ha inoltre aggiunto che i giudici italiani hanno assunto decisioni discutibili, come ritenere che «Paesi come Bangladesh e Tunisia non fossero Paesi sicuri», quando la proposta della Commissione europea per una lista comune dei Paesi sicuri li include entrambi. Da qui il sospetto, evocato dalla presidente del Consiglio, che le decisioni di non convalidare il trattenimento in Albania di richiedenti asilo bangladesi e tunisini possano avere avuto «motivazioni di carattere diverso» da quello giuridico.
Le dichiarazioni di Meloni creano l’aspettativa che il nuovo “Patto sulla migrazione e l’asilo” dell’Ue contiene, di fatto, un automatismo che renderà pienamente operativi i centri in Albania. Ma il quadro è più complesso di come l’ha presentato la presidente del Consiglio, e questo automatismo non c’è.